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June 5, 2022
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New York pedala su due ruote: le famiglie scelgono le cargo bike

Sempre più genitori accompagnano i figli su biciclette da carico, anche se vuol dire sfidare il traffico cittadino

Maria Sole AngelettibyMaria Sole Angeletti

Mamma newyorkese pedala una cargo bike, con il figlio. East Houston Street, NYC.©Sergio Ruiz

Time: 6 mins read

Nel traffico di New York, la bicicletta è diventato il mezzo ideale per essere padroni del proprio tempo e non essere costantemente in balia di code e ingorghi stradali. Molte persone, però, pensano che l’indipendenza garantita dalle due ruote non sia più possibile una volta che si mette su famiglia o nel momento in cui la propria professione impone di movimentare grossi carichi.

Tutt’altro, i newyorkesi hanno trovato la soluzione: le cargo bike. Si tratta di un velocipede con due o tre ruote, con o senza pedalata assistita, costruito appositamente per portare un carico particolarmente pesante e voluminoso. Sofisticate, agili e trendy, sono il mezzo di trasporto più utilizzato dalle famiglie della Grande Mela. Non è insolito vederle parcheggiate fuori da Whole Foods a Gowanus, Brooklyn, o da Union Market a Cobble Hill, Brooklyn.

Un tempo era piuttosto raro vedere biciclette trasportare i più piccoli sulle strade della città. Oggi, invece, in molti quartieri i bambini sui velocipedi che sfrecciano nel traffico sono diventati parte della routine del trambusto dell’ora di punta.

Quando, tre anni fa, Madeleine Novich ha iniziato a portare i suoi tre figli all’asilo e al parco giochi su una cargo bike, a volte notava un’altra famiglia alla guida di una bici simile. “Salutavo, ma eravamo in pochi”, dice. “Oggi siamo dappertutto”, aggiunge. “Ho contribuito a dare il via al movimento cargo-biking e organizzo incontri in tutta New York”.

A cargo bike in New York (Ph: @NYC Cargo Bike Collective FB)

Più compatte di auto e van, occupano meno suolo, richiedono aree di sosta minori e riducono il traffico veicolare rendendolo più fluido. Ai benefici per la collettività si sommano poi quelli per i conducenti, con la riduzione dei tempi di percorrenza. Le cargo piacciono sempre di più ai newyorkesi, desiderosi di avere un mezzo pratico ed economico, che rimpiazzi le auto convenzionali ed eviti l’immissione nell’atmosfera di 5 tonnellate di CO2 ogni anno, oltre all’azzeramento del rilascio di inquinanti nocivi per la salute.

“La tecnologia a pedalata assistita rende più facile trasportare i bambini su lunghe distanze e su per le colline”, dichiara Weinstock, pianificatrice dei trasporti e direttrice dei programmi di People-Oriented Cities. Inoltre “l’espansione delle piste ciclabili e la pandemia hanno reso la bicicletta un mezzo piacevole e alternativo dei trasporti pubblici”. Lo confermano i dati del programma di bike sharing della città: Citi Bike ha registrato quasi 28 milioni di corse l’anno scorso, con un aumento di circa il 32% rispetto ai 21 milioni di corse del 2019, prima della pandemia.

Le aziende produttrici di biciclette e i proprietari di negozi di biciclette locali affermano che l’aumento a New York pare innegabile. La bicicletta come mezzo di trasporto per la famiglia è “diventata molto più mainstream”, ha dichiarato Chris Nolte, proprietario di Propel Bikes, che vende biciclette elettriche da carico. Quando ha aperto Propel nel 2015 a Brooklyn, quasi nessuno dei suoi clienti era genitore. “Ora sono una fetta importante e rappresentano il 30-40% delle vendite”, dice. Lo stesso vale per Peter Kocher, proprietario di un altro negozio di biciclette, Ride Brooklyn: “L’aumento delle famiglie che usa la cargo bike come mezzo di trasporto è iniziato prima della pandemia, ma negli ultimi due anni ha avuto un’impennata”.

Per molti genitori la principale attrattiva è spesso la logistica, ma anche i benefeci per la salute. “Pedalando risparmio tempo e denaro, e faccio qualcosa per il benessere mio e dei miei piccoli. E c’è un valore in più: in automobile i bambini si fanno trasportare senza osservare l’ambiente. La velocità della pedalata, invece, li spinge a guardarsi intorno e a costruirsi, molto precocemente, delle mappe mentali del luogo in cui vivono”, dice Emily Dellar, che vive nel Lower East Side e va in bicicletta con il marito e i quattro figli, di età compresa tra i 4 e i 9 anni.

 

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Così per Manuel Toscano, 42 anni, consulente di design che vive a Williamsburg, Brooklyn, e si reca all’asilo del figlio a Chinatown e al lavoro a TriBeCa con una cargo. “Ogni volta che abbiamo provato a portare il bambino in metropolitana è stato un calvario”, ha detto. “La gente non si sposta o non ti lascia sedere”.
Un ulteriore guadagno urbano è che la bici da carico permette di accedere a zone della città altrimenti irraggiungibili, ci dice Madeleine Novich, professoressa al Manhattan College, nota come “Cargobikemomma”, con 4222 follower su Instagram, dove documenta le sue avventure di elegante mamma newyorkese in bicicletta. “Ho un lavoro full time e tengo molto al mio tempo. Andare in bicicletta mi permette di gestirlo”.
“Poi è divertente! Entro in contatto con la città e socializzo in maniera singolare. Mi fermo a parlare con molte persone, che altrimenti non incontrerei”.

Tuttavia, come molti altri ciclisti, anche i genitori raccontano di aver avuto degli scontri con gli autisti delle strade affollate della città. “È una specie di Far West”, afferma Hilda Cohen, che vive a Brooklyn e ha due figli adolescenti. Il problema sta nel fatto che la manutenzione e la realizzazione di infrastrutture sicure per le biciclette non sono riuscite a tenere il passo con l’evoluzione della mobilità urbana (la pista ciclabile che porta al Manhattan Bridge non è adatta ai deboli di muscoli e le strette entrate del ponte sono difficili da percorrere), ma è auspicabile che il trend in crescita possa contribuire a risolvere il problema.

In tutta Europa la tendenza è consolidata, con tantissimi esempi di riconversione dei trasporti pubblici e privati in chiave sostenibile. “Vorrei che New York assomigliasse ai Paesi Bassi, con piste ciclabili protette e rialzate, ovunque. Ne abbiamo alcune, ma non bastano. I ciclisti hanno bisogno di più accoglienza”, dice Novich. E quando le chiediamo se nonostante la poco lodevole viabilità avverte qualche pericolo per i suoi bambini, risponde che, nel complesso, si sente molto sicura ad andare in bicicletta e non vive alcuna preoccupazione. “Statisticamente, è più probabile che i miei figli rimangano coinvolti in un incidente d’auto o che si feriscano mentre attraversano un incrocio. In bici dormono, mangiano, chiacchierano, e la vita che scorre li intrattiene. Si sentono protetti”.

Un gruppo sempre più crescente di genitori, in sella “alla macchina perfetta”, ha trovato un valido alleato per educare i nativi digitali alla sicurezza, alla salute e alla vivibilità urbana. Economica ed ecologica, la cargo bike è il mezzo di trasporto del presente e soprattutto del futuro di New York. E se la benzina diventa ogni giorno più cara, sempre più famiglie si liberano da questa “schiavitù” a colpi di pedale.

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Maria Sole Angeletti

Maria Sole Angeletti

Tra i libri di diritto ha capito che la sua vera passione sono le parole. Si occupa di New York, cultura e fa interviste. Content creator, social media director e autrice di podcast.

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