Ethica Heritage, l’impresa culturale ideata dall’archeologa ed interior designer Heidi James Fisher e dal docente universitario e giornalista Vincenzo Pascale, ha tenuto il suo primo gala al ristorante Il Gattopardo di New York.
“Ethica Heritage è un impresa culturale”, ha spiegato Vincenzo Pascale, “con la missione di promuovere il turismo archeologico, e le attività culturali ad esso legate, nel Sud Italia. L’idea è di estendersi a tutto il Mediterraneo, coinvolgendo le comunità locali in programmi di turismo sostenibile”.

Il gala, tenutosi lo scorso giovedì 12 maggio, ha avviato una raccolta fondi per sostenere l’Associazione Culturale Friends di Paestum. Una quota del costo del biglietto è infatti stata versata all’organizzazione, per sostenere le attività di ricerca all’interno del Parco Archeologico di Paestum e Velia.
All’evento, sono intervenute alcune personalità del mondo imprenditoriale ed accademico americano, oltre ai rappresentanti del Sistema Italia tra cui il console aggiunto Cesare Bieller ed il Dr. Antonino Laspina, a capo dell’Italian Trade Commission ed appassionato di archeologia, ma anche il generale Fabrizio Parrulli, comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
La neo direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, ha inviato un video di presentazione, nel quale descriveva il lavoro di ricerca e restauro del suo team di specialisti.

Una delle massime esperte mondiali dell’archeologia di Paestum, la professoressa Rebecca Ammerman della Colgate University, ha poi esposto il lavoro che porta avanti da anni nell’ex colonia greca, guidando un gruppo di professionisti e studenti americani. Ammerman si è anche soffermata sul fascino culturale che le rovine della Magna Grecia hanno suscitato nei grandi viaggiatori ed intellettuali europei, da Winkelman, a Goethe e Piranesi.
La dottoressa Teresa Giuliani, che coordina Friends di Paestum, è stata ospite dall’Italia. Giuliani ha evidenziato, nel corso del suo intervento, l’importanza di far conoscere Paestum e Velia negli Stati Uniti, anche per accrescerne l’interesse agli studi sulle due antiche città.
Anche il menù è stato tutto campano: se ne è occupato lo chef Vito Gnazzo, originario della vicina zona del Cilento, importando ingredienti tipici come le mozzarella di Capaccio-Paestum.
Durante il gala, ha avuto luogo anche una silent auction, per la quale sono state messe all’asta stampe di Piranesi, su carta d’Amalfi, ed alcune bottiglie di Taursai, offerte dall’azienda vinicola Tradizione Import di Salvino Nasello.
Nel corso della serata sono arrivate anche diverse molte donazioni, da parte di americani ed italiani appassionati dell’area archeologica di Paestum-Velia. .