È venerdì, le borse chiudono e finisce anche la settimana nera della moneta elettronica.
Il bitcoin, regina delle criptovalute, è arrivata a toccare i 26.600 dollari. Una miseria, in confronto ai massimi del novembre 2021, quando il token era arrivato a 67.570dollari : un calo intorno al 60%.
Il sindaco di New York Eric Adams, prima di entrare in carica, aveva spiazzato tutti chiedendo che il suo stipendio, poco più di $200,000 l’anno, venisse pagato per le prime tre mensilità proprio in Bitcoin. Non un’ottima scelta, visto come sono andate le cose.

Eppure, chi di investimenti e denaro se ne intende, era stato chiaro. Bill Gates, per un ventennio l’uomo più ricco del mondo, a marzo 2021 aveva messo tutti in guardia: “Se avete meno soldi di Elon Musk fate attenzione con i bitcoin. Musk è un investitore molto sofisticato, quindi non si preoccupa se salirà o scenderà in modo inatteso. Le persone coinvolte in queste manie non hanno tanti soldi da spendere”.
Della stessa idea anche Warren Buffet, nemico giurato della moneta elettronica, secondo cui “gli appartamenti producono affitti, le fattorie producono cibo. I bitcoin non servono a nulla. Se mi venissero offerti tutti i bitcoin del mondo per 25 dollari non li prenderei, perché non saprei cosa farmene”.
Famosa anche un’intervista a Mario Draghi datata 2018. Allora, il premier italiano era presidente della Banca Centrale Europea, e a uno studente che con entusiasmo gli chiedeva consiglio sull’investimento in bitcoin, lui suggeriva cautela. “Il valore del bitcoin ha forti oscillazioni e io non la considero una moneta, mentre un euro oggi è un euro domani e il suo valore è stabile. Le valute hanno dietro le banche centrali dei loro Paesi e dei loro governi, i Bitcoin no”.
Qualche mese fa, tutti li deridevano. Oggi a ridere sono loro, che in fin dei conti avevano ragione.
Chissà se Adams, che a novembre aveva scommesso sul bitcoin per dare il via a un piano in grado di rendere New York la capitale delle criptovalute, è ancora della stessa idea. “Vi prometto – aveva dichiarato ai newyorkesi – che tra un anno vedrete una città diversa. Porteremo qui le imprese. Diventeremo il centro delle scienze, il centro della sicurezza informatica, il centro delle auto e dei droni a guida autonoma, il centro del bitcoin, il centro di tutta la tecnologia”.
L’annuncio del sindaco della Grande Mela era arrivato sulla scia di quello del Mayor di Miami, Francis Suarez, che su Twitter aveva comunicato la volontà di percepire il suo primo stipendio una volta rieletto proprio in bitcoin.
Sulla moneta virtuale, però, Miami è un passo avanti e già lo scorso agosto Suarez ha creato la criptovaluta cittadina (il MiamiCoin) gestita da CityCoins.
A New York l’entusiasmo è passato e adesso, i cittadini più attenti, monitorano il crollo della cripto. Sperando che il loro sindaco, di cui ancora non conoscono la dichiarazione dei redditi, non abbia investito tutto il suo patrimonio in una moneta colata a picco.