La prima nevicata della stagione ha finalmente colpito New York, che si è svegliata questo venerdì 7 gennaio ricoperta da quasi 15 centimetri di candore.
La tempesta si è fatta attendere. Per tutto dicembre, infatti, i meteorologi avevano predetto bufere di diverse intensità, che però non hanno mai raggiunto la città. Sebbene di portata minore rispetto a quelle degli anni passati, la nevicata di oggi ha messo in difficoltà molti newyorkesi diretti al lavoro nelle prime ore del mattino. Oltre 300 voli sono stati cancellati nel corso della giornata nei tre aeroporti della città. Non è chiaro quanti di questi lo siano stati per il maltempo, ma è certo che la neve ha esasperato i disagi già creati dalla pandemia.

L’aumento di contagi dell’ultimo mese, ha reso più complicata la pulizia stradale e il buon funzionamento dei servizi di trasporto. Sia l’MTA che il Dipartimento di Sanità di New York, infatti, stanno lavorando con staff ridotto da settimane. Il Commissario ai Servizi Sanitari, Ed Grayson, ha dichiarato che il 20% dei lavoratori del dipartimento è in malattia, dopo la recente risalita delle infezioni da Covid-19. “Il Covid è una tempesta che non ci fermerà! Né una tempesta di neve né una tempesta economica lo faranno”, ha detto combattivo il nuovo sindaco di New York Eric Adams, durante la conferenza stampa mattutina.
Benché le autorità abbiano chiesto ai cittadini di evitare gli spostamenti, le scuole sono rimaste aperte poiché, a detta del sindaco, gli studenti hanno già perso troppe occasioni di apprendimento per via della pandemia.

Se si guarda al passato, comunque, quella di oggi, si potrebbe definire una “spolverata” di neve. A partire dal 1900, infatti, i centimetri che si depositavano per le strade di Manhattan superavano di molto quelli di questa stagione. L’11 dicembre 1960, New York fu ricoperta da 38 centimetri di candore, mentre nell’anno della pandemia, lo scorso 16 dicembre 2021, ne caddero ben 26.
Secondo uno studio effettuato dal Dartmouth College del New Hampshire, che mette a confronto le nevicate degli ultimi 100 anni nella parte ovest degli Stati Uniti, la quantità di neve caduta è diminuita del 30%. Un altro campanello d’allarme del climate change che causa gravi conseguenze sia sulla salute che sull’ambiente.