Eric Adams, poche ore dopo essere diventato il nuovo sindaco di New York, ha preso i mezzi pubblici per andare a lavorare. Arrivato alla stazione della metropolitana più vicina alla sua abitazione a Brooklyn stava attendendo l’arrivo del treno quando ha visto due uomini che si azzuffavano. La reazione del sindaco è stata immediata: ha tirato fuori il suo cellulare e ha composto il 911, le tre cifre che a New York mettono i cittadini direttamente in comunicazione con la polizia. Adams ha avvertito che era in corso una rissa che rischiava di diventare violenta. Ora che sono intervenute due auto della polizia tuttavia i due uomini avevano già smesso di prendersi a botte.
Forse la chiamata del sindaco al 911 intendeva dare la sensazione che Adams vuole essere molto attento alla qualità della vita dei cittadini che rappresenta. Magari un gesto un po’ da pubbliche relazioni considerato che al suo seguito c’erano anche giornalisti? Ma non voglio qui criticare l’azione del sindaco. Voglio piuttosto sottolineare che di chiamate al 911 ce n’è sempre più bisogno.
Facciamo allora una carrellata sugli ultimi giorni. Il giorno stesso in cui Eric Adams prendeva possesso della poltrona di sindaco, un poliziotto della NYPD si è ritrovato un proiettile nella testa. Non è stato il risultato di un intervento della polizia. Al contrario, il poliziotto stava riposando, sdraiato al posto di guida di auto di servizio. Era nel parcheggio riservato alle auto di ordinanza del 25simo Disretto di Polizia, a East Harlem. Nulla di insolito perchè dormire in auto è una pratica seguita da molti suoi colleghi in uniforme quando le brande del commissariato sono già occupate. Erano le 6 e 15 del mattino e l’uomo, che porta l’uniforme da sette anni, era in attesa che il suo turno iniziasse alle 7 e 30. Si era svegliato di soprassalto con il rumore del vetro del finestrino infranto in mille pezzi. Con il sangue che gli colava dalla testa è uscito barcollando dalla vettura mentre alcuni colleghi davano l’allarme. È intervenuta un’autoambulanza che lo ha portato in ospedale. Sull’identità di chi ha sparato il proiettile ancora non si sa nulla.
“He was lucky”, gli è andata bene, ha detto Keechant Sewell, la super-poliziotta che poche ore prima era diventata il nuovo capo della polizia di New York, nonchè la prima donna a rivestire questa carica. “Il proiettile è stato sparato da una certa distanza ed è dunque difficile stabilire se il poliziotto in questione fosse il target dell’attacco oppure una vittima casuale”.
Dalle parole della capa del NYPD appare evidente che di proiettili sparati a casa ce ne sono fin troppi a New York. E mentre nella metropoli si registra un aumento di violenza è la Bank of America a fare notizia. Uno dei più alti dirigenti della banca ha fatto circolare una email fra i dipendenti più giovani di “dress down” quando vanno in ufficio. Letteralmente significa vestirsi sottotono e nel modo meno conspicuo possibile per evitare di diventare vittime di delinquenza comune. A far scattare la direttiva di passare il più inosservati possibili è stato un recente incidente avvenuto appena davanti al palazzo della Bank of America, in prossimità del centralissimo Bryant Park: un uomo con in mano un coltello aveva minacciato alcuni dipendenti della banca mentre varcavano il portone dell’edificio.
Il tentato attacco a Bryant Park rientra in statistiche alquanto allarmanti. Nell’ultimo mese a New York si è registrato un aumento del 15 per cento della criminalità, rispetto all’anno precedente. Basta pensare a quello che è avvenuto appena dopo Natale a un newyorkese che stava andando in banca a prendere contanti. Appena passata la mezzanotte del 31 dicembre il malcapitato aveva usato la carta del bancomat per entrare in banca a prendere contanti. Era notte inoltrata e la filiale era chiusa perché era fuori orario. Non appena il settantacinquenne cliente della Capital One Bank aveva aperto la porta era stato colpito in faccia da un violento pugno che lo aveva steso sul pavimento. Ad attaccarlo era stato un sconosciuto che lo aveva anche preso furiosamente a calci, come risulta dal video dei controlli di sicurezza della banca.
A questo punto del racconto ci tengo a fare una precisazione. L’attacco è avvenuto in una banca all’angolo di Amsterdam Avenue e la 72sima Strada. Io abito letteralmente a un isolato di distanza. È importante fare questa precisazione, ma allo stesso tempo sottolineare che l’attacco non è degno di nota perché avvenuto girato l’angolo di casa mia, un quartiere solitamente ritenuto molto sicuro. Non lo dico con lo sdegno di chi pensa che la qualità della vita sia deteriorata solamente perché ora la cirminalità lo tocca da vicino. Al contrario, è un modo per sottolineare che non stiamo parlando di sacche di violenza urbana. Stiamo parlado di una situazione pericolosa a 360 gradi. Facile pensare che le pistole facili siano solo nelle case popolari del Bronx o nelle zone meno centrali di Brooklyn, come Bensonhurst o Flatbush. Ma allontaniamoci solamente di una manciata di isolati da casa mia e vediamo che per esempio, il 1° gennaio alle 7 di sera nella zona dei teatri di Broadway un venditore ambulante di cibo — di quelli che cucinano hamburger o specialità mediorientali dentro carrettini all’angolo della strada — si era trovato con una coltellata nella coscia. Misterioso il motivo dell’attacco da parte di uno sconosciuto che si era poi dileguato fra le strade del Theater District. Altrettanto inquientante l’attacco avvenuto un paio di settimane prima quando uno squilibrato in metropolitana aveva minacciato una passeggera di 49 anni brandendo una sorta di pugnale di legno. Anche in questo caso l’attacco era avvenuto in una zona centralissima della città — a bordo di un convoglio della linea 4 in prossimità della fermata della 59sima Strada. Tanto per intenderci, siamo a un paio di isolati dal leggendario cubo di cristallo della Apple.
Ecco dunque che la chiamata del neo-sindaco Adams al 911 va al di là di un semplice tentativo di apparire in controllo della situazione con una piccola operazione di pubbliche relazioni. C’è urgente bisogno di intervenire; serve l’intervento delle forze dell’ordine, ma sicuramente anche la cooperazione del pubblico. Troppo spesso i newyorkesi davanti a un’azione criminale guardano dall’altra parte. Forse è venuto il momento di prende in mano la situazione e rimboccarci tutti le maniche.