Un’invasione d’arte (italiana) è prevista per quest’autunno nel Village grazie alla creatività della pittrice e scultrice Arianna Carossa, genovese, ma trapiantata a Brooklyn dal 2010.
La mostra itinerante Wandering Desire, prodotta da Maurita Cardone, anche curatrice del progetto insieme all’artista, toccherà alcuni luoghi iconici del quartiere più affascinante di New York. La collezione sarà ospitata dalla boutique dell’artista Tiziano Zorzan e proseguirà, il 3 novembre nella Plaza Cultural community garden, East 9th St & Avenue C (South-West Corner) luogo iconico dell’East Village.
La rassegna artistica itinerante nasce con l’intento di animare luoghi storici della città con dipinti e sculture per creare spazi fruibili per chiunque voglia vivere una full immersion nelle sue opere, che viaggeranno in varie location. Wandering Desire è stata ideata da Arianna nel 2020, dopo essere stata costretta a lasciare il suo nel Metropolitan Building, in Long Island City.

La poetica di Carossa si concentra sulla ricerca di una dialettica tra organico e inorganico attraverso l’uso dei materiali: a quelli classici della scultura, quali ceramica, bronzo o cera o legno, si accostano elementi spesso di origine animale e trovati in natura, come resti di carcasse, pelli di serpente dopo la muta, conchiglie, corna o bruciati dal sole. Dietro le sue opere si cela la storia intrigante del Metropolitan Building, costruito nel 1909, come fabbrica di componenti elettrici di cinque piani elettrica che dal Queensborough bridge fronteggia lo skyline di Manhattan.

Eleanor Ambos, nata in Germania e fuggita al regime nazista, emigrò a New York negli anni 40 e iniziò a lavorare come decoratrice di interni per facoltosi professionisti della città. Nel 1982 acquistò il Metropolitan building, ormai ridotto ad un rudere riadattandolo e ristrutturandolo, per oltre vent’anni con lo scopo di creare uno spazio adatto ad accogliere artisti ed artigiani, e i loro studi, laboratori e abitazioni. Dopo la sua scomparsa, il palazzo è stato venduto e gli inquilini sono stati costretti a trovare altri luoghi per poter vivere e creare.
La scorsa estate, Arianna ha realizzato l’ultima mostra in onore di Eleanor, proprio nel Metropolitan Building. Ora, l’artista e le sue opere cercano casa in posti suggestivi, da appartamenti a negozi, a luoghi messi a disposizione da associazioni culturali, per continuare a dare vita alla sua arte trasmettendo il bisogno di contaminare ambienti, codici visivi e linguistici, epoche storiche e culturali.
Wandering Desire è già stata esposta in una abitazione privata a Greenpoint, nello studio dell’artista Beatrice Pediconi, in Long Island City e nella American Irish Historical Society, vicino a Central Park.
I pezzi esposti abitano gli ambienti e mutano la loro interazione con l’esterno, trasmettendo in modo differente il concetto di “far vivere gli spazi” e renderli intimi, protetti, accoglienti…proprio come una casa!

Biografia Arianna Carossa
Arianna Carossa nasce a Genova, dove studia all’Accademia ligustica di belle arti. Nel 2004 comincia ad avviarsi verso la scultura grazie all’iniziativa della famiglia Dufour che, ad Albisola Superiore. Tre anni più tardi, trova uno spazio in un deposito di vecchi arredamenti a da adibire a studio, e mobili, legno e oggetti trovati entrano a fare parte dei suoi materiali scultorei. In questo periodo iniziano anche le sue collaborazioni con la Galleria Bianconi, la Changing Role – Move Over gallery di e la Galleria Giuseppe Pero di Milano.
Nel 2010 è artist in residence presso l’International Studio & Curatorial Program (ISCP) di New York. Al termine della residenza, si stabilisce definitivamente a New York, dove viene selezionata per prendere parte ai programmi dell’LMCC – Lower Manhattan Cultural Council e al LES Studio Program dell’Artist Alliance Inc.; e dove inizia a lavorare con la Rooster Gallery. In questi anni, allestisce il suo studio dapprima in uno spazio all’interno del capannone di un’impresa edile a Long Island City, per poi spostarsi, grazie alla mecenate Eleanor, all’interno del Metropolitan Building.
Nel 2014 pubblica per la casa editrice ravennate Blisterzine The aesthetic of my disappearance, presentato al PS1 e distribuito da Printed Matter, Inc.
Nel 2017 trascorre un periodo in Islanda dopo essere stata selezionata per la Korpúlfsstaðir residency della Association of Icelandic Visual Artists (SÍM).
Contemporaneamente, si concentra su progetti e conferenze sul ruolo dell’artista e l’indipendenza dell’artista dalle gallerie. Nel 2018 è invitata da Eataly a tenere una performance nel suo store di Manhattan, mentre nel 2019 realizza per l’azienda italiana di design Kartell un progetto che coinvolge lo showroom di New York City e, in occasione di Art Basel Miami, il Wolfsonian Museum.