Nel 2010 con la legalizzazione dell’apicoltura a New York, sono aumentate le organizzazioni no profit sulle api, molti dei parchi pubblici hanno giardini con fiori per l’impollinazione e nei banchi dei mercati ortofrutticoli di quartiere è sempre possibile trovare vasetti di miele biologico. Ci sono da 115.000 a 125.000 apicoltori a livello nazionale, secondo l’Agricultural Marketing Resource Center, mentre il Dipartimento della salute e dell’igiene mentale della città di New York, che sovrintende l’apicoltura cittadina, ha identificato 326 alveari attivi, che sono stati registrati nel 2020. Anche se il presidente della New York City Beekeepers Association, ritiene che ce ne siano più di 600, dato che molti apicoltori si sottraggono alla pratica della registrazione.
Gli alveari vengono posizionati sui tetti o negli appartamenti, come il signor Flynn che racconta al New York Times che è sempre stato affascinato dalla mentalità delle api tanto da sistemare le arnie nella camera della figlia da quando è andata al college. Tiene sempre aperte le finestre del suo appartamento al sesto piano, così da consentire alle api di essere libere di volare e i vicini sembra che non se ne siano mai accorti.

Poi c’è Andrew Cote, che ha fondato l’associazione “Bee without borders”, considerato una leggenda del settore. Tutela e mantiene in vita e in attività milioni di api in cima ad alcuni degli edifici più iconici della città. I suoi alveari si trovano sui tetti dell’ONU, del Waldorf Astoria, a ridosso del Flatiron, al cimitero di Greenwood a Brooklyn, sul prato della Chiesa di Saint Patrick a Nolita. Mentre le sue api ronzano su negozi, hotel, ristoranti, scuole, chiese, sinagoghe dei cinque distretti, il suo miele è acquistabile al Green Market di Union Square, ogni vasetto ha scritto il quartiere dove è stato prodotto ed è molto apprezzato dai newyorkesi.

(Credit Pic: Official Fb Queens County Farm Museum)
Il nuovo apiario della Queens Farm, conferma questa nuova ossessione, è l’unico e il più grande di New York, ospita oltre 2 milioni di api e 40 colonie. Un progetto nato in collaborazione con il Dyce Lab for Honey Bee Studies della Cornell University insieme ad Andrew’s Honey e completato nel giugno 2020. Jennifer Walden Weprin, direttrice esecutiva del Queens County Farm Museum, ha visto un rinnovato interesse per i corsi di apicoltura della fattoria, ripresi in primavera. Inoltre l’apiario aumenta il tasso di impollinazione nella fattoria e nell’area circostante, aumentando la produzione di miele ed è una casa rifugio per tutte le api mellifere di New York che si sono ritrovate incustodite, durante il culmine della pandemia; tanto che Andrew Cotè presidente della New York City Beekeepers Association, con i suoi colleghi hanno compiuto molte operazioni di salvataggio sui tetti degli edifici.

Sono aumentate anche le segnalazioni ricevute dalla polizia di New York per il recupero di sciami sparsi nella città. Il dipartimento ha infatti un apicoltore ufficiale stagionale incaricato di sorvegliare le aree di nidificazione, l’agente Darren Mays (ora in pensione) ha raccontato che uno dei luoghi dove spesso ha raccolto nidi erano proprio sulle telecamere di sorveglianza del New York Police Department.
Inoltre c’è una crescente preoccupazione tra alcuni scienziati poiché per far fronte a questo frenetico nuovo interesse, la maggior parte delle api vengono importate in città e ciò potrebbe essere una minaccia per gli impollinatori nativi di New York, dato che la loro diminuzione comporterebbe danni per la flora locale. Ad ogni modo mentre aumentano gli allarmi sulla scomparsa delle api, la creazione di calmi alveari nella frenesia della città e sui tetti dei grattacieli non sembra essere solo una tendenza ma ha comportato un vero e proprio cambiamento del paesaggio urbano.