Dalle stelle alle stalle. Il governatore di New York Andrew Cuomo, leader indiscusso della lotta al coronavirus nello Stato di New York, sta per gettare la spugna dopo che una terza donna lo ha accusato di molestie sessuali. Lui, newyorkese di Queens, come Donald Trump, 62 anni, figlio del mitico governatore di New York Mario Cuomo, con un carattere molto forte, con un linguaggio diretto e asciutto, ha molti estimatori tra l’elettorato, ma molti nemici all’interno del partito democratico di New York frutto del suo carattere determinato. Dalle litigate in diretta tv con il sindaco di New York Bill de Blasio, alle minacce all’Assemblyman Ron Kim, la fila dei democratici che per anni ha maltrattato si è compattata, nessuno lo difende. Tutti aspettano.
A novembre scorso gli era stato conferito l’International Emmy Award per i suoi briefing quotidiani in tv tenuti per informare, riassicurare, spiegare le strategie usate nella guerra al coronavirus. Un appuntamento seguito da milioni di newyorkesi rinfrancati dalla sua guida, dalle sue parole, dalla strategia che con esperti al suo fianco spiegava in maniera diretta ai newyorkesi. La sua aureola di santità si era offuscata già da qualche settimana dopo le rivelazioni sulle “non verità” nella gestione del covid-19 nelle case di riposo. E per questo è stata aperta una indagine sia da parte dell’FBI che dall’Attorney General dello Stato di New York per accertare se veramente, come viene accusato, abbia sostituito il numero degli anziani deceduti all’interno degli istituti privati aggiungendoli a quelli deceduti negli ospedali. Uno stratagemma per “alleggerire” le responsabilità dei gestori delle case di riposo, suoi grandi finanziatori, e anche per non sminuire l’immagine della sua leadership nei confronti degli anziani, rassicurati dalla quantità ridotta di decessi nei loro centri.
La seconda donna ad accusare il governatore di molestie sessuali è stata Charlotte Bennett, 25 anni, ex assistente del governatore, che ha raccontato al New York Times come Cuomo le abbia chiesto più volte particolari sulla sua vita sessuale con allusioni alla possibilità di intrecciare rapporti con partner più grandi di lei. “Mi sono resa conto che Cuomo mi stava facendo delle avance e mi sono sentita a disagio. Mi ha spaventata. Io lavoravo con lui e avevo contatti quasi quotidiani. Sono rimasta delusa, turbata e intimidita. Avevo paura di perdere il mio lavoro”, ha detto Charlotte all’influente giornale di New York. Dopo queste dichiarazioni è arrivata una valanga di smentite da parte del governatore, della sua addetta stampa, e dei suoi alleati politici. “Si è confusa – ha detto Cuomo – non le ho fatto nessuna proposta. Scherzavamo, non c’è stata nessuna malizia, erano solo battute tra persone che lavorano nello stesso ufficio”. Charlotte Bennet si è dimessa a novembre e ora ha citato in giudizio il governatore per molestie.
La prima donna era stata Lindsey Boylan, ex assistente economica del governatore dal 2015 al 2018 e che ora corre come presidente del municipio di Manhattan – scrive il New York Times – ha dichiarato che il governatore avrebbe in passato fatto più volte apprezzamenti verbali sul suo aspetto fisico. “Quando c’erano le riunioni nel suo ufficio di Manhattan non potevo mai prevedere cosa aspettarmi. Non sapevo se mi si faceva il terzo grado per il mio lavoro o se faceva battute per la mia apparenza fisica. Oppure entrambe le cose nella stessa conversazione”, ha scritto Boylan sul suo account di Twitter. “Una volta dopo una riunione eravamo rimasti soli nella stanza delle conferenze – ha raccontato al New York Times – mentre stavamo uscendo mi ha baciata sulla bocca. Sono cose che tutti quelli che lavorano a stretto contatto con lui sanno e di cui sono stati testimoni. Il mio ex superiore che dirige l’Empire State Development, un giorno in ufficio mi ha confidato che il governatore aveva una cotta per me. Mi sentii a disagio. Dissi al mio capo che non teneva mai le mani a posto. Mi toccava sulle gambe, sulla schiena, mi invitava ad eventi, ben sapendo che sono sposata. Faceva continui riferimenti a Monica Lewinsky” E poi, ancora: “Una volta in aereo mentre tornavamo dal nord dello stato ed eravamo soli mi chiese di giocare a strip poker”.
“Solo bugie – afferma Caitlin Girouard, l’addetta stampa di Cuomo – non c’è alcuna verità in queste affermazioni”, ha detto, al New York Times che l’ha contatta per sentire se il governatore voleva commentare le accuse.
E già dopo che Lindsey Boylan e Charlotte Bennet avevano accusato il governatore delle molestie sessuali, Letitia James, l’Attorney General dello Stato di New York, ha detto che vuole aprire un’indagine esplorativa e creare una commissione per capire come si siano svolti I fatti.
Da ieri sera una terza donna, Anna Ruch, muove nuove accuse a Cuomo. Palpeggi inappropriati durante un ricevimento di un matrimonio di un paio di anni fa.
Anche lei si confida con il New York Times che riporta le sue dichiarazioni. “Tolsi la sua mano dal bassoschiena e subito dopo mi mise le sue mani sul viso chiedendomi se poteva baciarmi”. E qui il NYT pubblica la foto che gli amici di Ruch fecere al governatore mentre stringe tra le sue mani il viso della donna che resta con una espressione spaventata.
“Scherzavo – afferma il governatore – forse sono stato privo di tatto, erano gesti affettuosi che sono stati mal interpretati. Capisco ora che il mio interagire e i miei commenti possono essere stati indelicati e troppo personali. Mi dispiace molto” aggiungendo che collaborerà alle indagini e ha domandato quindi un esame “imparziale, pieno e approfondito di queste accuse” condotto da un ex giudice federale. “Chiedo a tutti i newyorchesi di attendere le conclusioni dell’indagine perché conoscano i fatti prima di emettere qualsiasi giudizio”, ha aggiunto Cuomo.
Ma all’interno dei democratici c’è malumore. Finora nessuna delle donne più importanti del partito – come la vicepresidente Kamala Harris, la Speaker della Camera, Nancy Pelosi – ha commentato. Ad eccezione della giovane congresswoman di New York Alexandria Ocasio-Cortez, e di Katleen Rice, congresswoman della contea di Nassau, che ha chiesto le sue dimissioni. Anche il leader della maggioranza democratica al parlamento statale, Andrea Stewart-Cousins, ha detto che tutte queste accuse sono “disturbanti”’. Il sindaco di New York, Bill de Blasio chiede un’indagine. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki ha detto che il presidente ha ribadito che “ogni donna dovrebbe essere ascoltata, trattata con rispetto e dignità”. La fine (politica) è vicina.
Dalle stelle alle stalle, alcune volte il passo è breve.