Il Democratico Andrew Yang, ex-candidato alle elezioni presidenziali, è l’ultimo ad aver ufficialmente dichiarato la sua entrata in gioco nella corsa a sindaco di New York City. Da mesi si speculava sulla sua possibile candidatura, e finalmente è arrivata la conferma Mercoledì notte, in un video che Yang ha postato su Twitter. Gli aspiranti successori di Bill De Blasio sono tanti: oltre una dozzina i candidati democratici.
“Mi sono trasferito a New York City 25 anni fa,” afferma Yang nel video da lui pubblicato, inaugurando la campagna. “Sono diventato maggiorenne, mi sono innamorato e sono diventato padre qui. Vedere la nostra città con così tanto dolore mi spezza il cuore.” Yang è originariamente di Schenectady, in Upstate New York, figlio di immigrati del Taiwan. Si è poi trasferito nella Grande Mela per frequentare la facoltà di legge alla Columbia Law School. Da quel momento in poi, ha sempre vissuto ad Hell’s Kitchen, con la sua famiglia.
Ed ora, fresco della campagna presidenziale che gli ha fatto guadagnare moltissimi fedeli seguaci, che si identificano con l’appellativo #YangGang, Yang ha ogni possibilità, e probabilità, di riuscire a raccogliere molti fondi e di essere un serio contendente per la vittoria. Nonostante sia entrato nella corsa alla presidenza come una figura prevalentemente sconosciuta, il filantropo ed imprenditore Yang ha scioccato gli USA con alcune delle sue proposte, come quella del “basic universal income” che, come dicevamo, ha attirato molti sostenitori.

Yang aveva tecnicamente già compilato le pratiche per candidarsi a sindaco di New York, ma ha fatto il suo debutto ufficiale come candidato mercoledì, il giorno in cui ha compiuto 46 anni. Ma si presenta un po’ come un outsider: non ha mai avuto alcuna posizione governativa, e non ha votato nelle ultime quattro elezioni per sindaco di NYC. La sua campagna si concentra su una promessa simile alla sua campagna presidenziale: un reddito minimo garantito per i residenti di New York City. Inoltre, Yang propone anche di creare “una banca popolare, in modo che essere poveri smetta di essere così costoso,” come ha detto nel video.
Ma alcuni critici hanno già messo in dubbio il suo impegno e dedizione nei confronti della città – commenti che si sono intensificati dopo che un profilo sul New York Times di lunedì ha notato che Yang ha lasciato New York City dall’inizio della pandemia, e scelto di aspettarne la fine ad Upstate New York. “Viviamo in un appartamento con due camere da letto a Manhattan,” ha risposto Yang. “Potete immaginare avere due bambini in didattica a distanza, e simultaneamente cercare di lavorare, in un appartamento con due camere da letto?”.
Scott Stringer, per esempio, controllore della città e candidato sindaco, ha risposto su Twitter ai commenti di Yang, dicendo:”Sì, in realtà posso immaginarlo.” Eric Adams, presidente del distretto di Brooklyn e un altro candidato sindaco, ha twittato che la città meritava un leader che non fosse “fuori dal mondo”. Dianne Morales, ex dirigente di una non-profit, anch’ella candidata, ha detto di aver trascorso l’anno “vivendo con TRE generazioni sotto lo stesso tetto, e portando avanti la campagna da casa.”

Le idee di Yang sono innovative e moderne, lo erano state già durante la campagna presidenziale, e continuano ad esserlo. Un punto fondamentale è sempre stata la tecnologia: Yang promette di portare internet veloce e sicuro a tutti gli studenti di NYC, così da entrare propriamente “nel 21esimo secolo.” Ma alcune delle sue idee sono meno benviste, come quella di creare le Tik Tok Hype Houses nella Grande Mela.
Sostanzialmente, queste “case” sono abitazioni dove i giovani che hanno moltissimo successo sul social media Tik Tok vanno a vivere, tutti insieme. Vivendo insieme, ovviamente, creano più contenuto, ammassano più follower, e tutti vogliono sapere cosa succede in queste houses. Secondo Yang, il fenomeno dovrebbe arrivare anche a NYC, per attirare in città i giovani più versati con la tecnologia moderna. Ma le critiche per questa proposta sono tante. Fra le più pungenti? L’invito di concentrarsi sul garantire abitazioni alla classe più povera, piuttosto che cercare di attirare ancora più ricchi.
Yang ha dedicato gran parte della sua carriera lavorativa al mondo della tecnologia, concentrandosi specialmente sul ruolo che l’arrivo delle macchine sta avendo sui lavoratori, la così detta job displacement by automation, ossia la perdita di posti di lavoro a causa dei cambiamenti tecnologici. Su questo si basava la sua proposta di dare ad ogni americano un reddito medio di $1,000 al mese, in risposta alla crisi per i “colletti blu”. Moltissime delle altre sue idee nascono tutte da una concezione del capitalismo che è “human-centered”. Insomma, un mondo imprenditoriale che al centro mette gli esseri umani, non le macchine. (Tutte le sue idee politiche sono disponibili qui.)
Insomma, Yang potrebbe essere un candidato veramente interessante. Sembra abbia già ingaggiato Micheal Bloomberg come consigliere, e oltre il 20% dei newyorkesi ha affermato che voterebbero per lui. Inoltre, è probabile che la campagna elettorale di Yang cambi nel tempo, da qui alle elezioni, che si terranno a Giugno 2021, forse tenendo a mente il criticismo che ha ricevuto per le sue idee riguardo Tik Tok. Yang resta comunque una figura che ha ogni possibilità di poter succedere a Bill De Blasio come sindaco di New York City.
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