Intorno alle 16 di venerdì 11 novembre, una berlina BMW nera ha travolto un gruppo di manifestanti che marciavano a Manhattan a sostegno degli immigrati trattenuti nel New Jersey dall’Immigration and Custom Enforcement, e che sono in sciopero della fame da quasi un mese.
Una dozzina di persone ha accerchiato l’auto, inveendo contro il veicolo, ma ad un tratto l’automobilista ha premuto sull’acceleratore, investendo i manifestanti. Attraversando a tutta velocità l’incrocio successivo, ha travolto anche altre persone. Nell’impatto i pedoni sono caduti a terra, altri sono stati scaraventati sui marciapiedi e le bici dei ciclisti sono volate per aria. Alcuni video pubblicati su Twitter testimoniano la scena agghiacciante.
Sei persone sono rimaste ferite e la donna di 52 anni che stava guidando l’auto era in custodia per essere interrogata venerdì in tarda giornata, ha fatto sapere la polizia.
La protesta è iniziata a Times Square ed è poi arrivata in centro a Manhattan. L’episodio è stato soltanto l’ultimo di una serie di “liti” tra automobilisti e manifestanti, che travolgono i gruppi in protesta a causa dei blocchi stradali.
L’episodio somiglia ad uno degli innumerevoli scontri che si erano verificati questa primavera a New York City in occasione dell’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Durante i primi giorni delle proteste di maggio, due veicoli della polizia hanno travolto una folla di manifestanti a Brooklyn. Il sindaco Bill de Blasio e Dermot F. Shea, il commissario di polizia, avevano espresso preoccupazione per l’incidente, ma allo stesso tempo, lo avevano anche difeso, definendolo un uso appropriato della forza date le circostanze, ha riportato il New York Times.