Da mesi ormai, per un motivo o per un altro, New York City è in massima allerta. In primavera, la città era l’epicentro della pandemia di coronavirus; mentre verso la fine, e per gran parte dell’estate, la grande mela ha visto decine di proteste contro la discriminazione razziale, che hanno avuto gravi ripercussioni per le attività commerciali, specialmente per i negozi. Vetrine rotte e saccheggi erano all’ordine del giorno.
Con le elezioni presidenziali, che hanno visto Joe Biden sconfiggere Donald Trump, New York temeva quindi nuovi disordini. Essendo la Big Apple storicamente una città prevalentemente “blu”, in una ipotetica vittoria di Donald Trump, probabilmente molti di coloro che avevano protestato per l’uccisione di George Floyd sarebbero scesi nuovamente per le strade, per far sentire la loro voce.
Per questo, nei giorni precedenti alle elezioni, in cui tutto il paese teneva il fiato sospeso, le vetrine dei negozi erano nascoste dietro a tavole di legno e protezioni di ogni genere; le entrate erano presiedute da guardie giurate e i negozianti temevano per la loro incolumità. Non si poteva passeggiare per Soho o sulla Fifth Avenue senza vedere i negozi nascosti dietro tavole di legno.

Fortunatamente si è verificato l’opposto. Appena il candidato democratico Joe Biden è stato annunciato vincitore, i newyorkesi sono scesi in piazza per festeggiare: in ogni quartiere vi era gente che ballava per le strade, clacson che suonavano a festa, giovani che si riunivano con amici per brindare, perché Joe Biden potrebbe finalmente riportare un po’ di calma e serenità in un paese afflitto da tanto dolore e tensione. “Ho mandato un messaggio ad una mia amica che vive nel mio stesso quartiere”, dice Vivien, 23enne residente a Crown Heights. “Le ho detto di scendere con pentole e cucchiai, per fare un po’ di rumore e festeggiare insieme ai nostri vicini”.
Anche se si sono verificati alcuni scontri nei giorni passati, nessuno ha dato sfogo a violenze. Piano piano le “mura” di difesa erette dai negozi stanno iniziando ad essere rimosse, anche perché la merce dei negozi deve essere esposta. I negozianti non vogliono rimanere nell’anonimato, non possono permetterselo di questi tempi. Le precauzioni prese dai commercianti, però, sono perfettamente comprensibili. Spese extra per la riparazione delle vetrine sarebbero impensabili per la maggior parte delle attività, e tanto meno possono permettersi di subire furti e saccheggi.
Per chi è a New York City dall’inizio della pandemia di COVID-19, il weekend scorso è stato una boccata d’aria fresca, e i newyorkesi hanno finalmente potuto rivedere la città che tanto amano tornare a vivere. Dopo mesi di sofferenze e paure, all’improvviso ha smesso di essere quella che tanti chiamano ormai “la città fantasma”. Il weekend scorso ha rappresentato un assaggio dei vecchi tempi. (Certo, per i democratici).

Intanto però, con il recente aumento di contagi Covid-19, la paura comincia a tornare. Proprio ieri, infatti, il sindaco di NYC Bill De Blasio ha detto che una seconda ondata di coronavirus è “pericolosamente vicina”.
Attività come cinema e teatri restano chiusi, mentre ristoranti e bar possono operare all’aperto, mentre all’interno è concessa una capacità limitata del 25%. Per ora, i ristoranti continuano a contare sul clima clemente di questo autunno 2020. A metà Novembre la città registra temperature incredibili di 20 gradi. Ma fra poco il freddo arriverà, e se con esso arriva anche l’aumento dei casi COVID-19, i ristoranti potrebbero ritrovarsi in una vera e propria crisi.

I ristoratori dovranno quindi tenere le dita incrociate e sperare che NYC riesca a tenere a bada il numero dei contagi. De Blasio ha infatti annunciato che se il tasso di positività resterà intorno, o supererà, il 3%, il suo team considererà di implementare nuove misure di restrizione. Una delle prime mosse, molto probabilmente, sarà quella di proibire ai commensali di mangiare all’interno, dato che una delle cause principali dell’aumento della diffusione del virus sono proprio gli assembramenti al chiuso senza mascherina.
Insomma, il futuro per le attività commerciali della grande mela è incerto. I ristoranti potrebbero adottare delle nuove iniziative per poter continuare a lavorare, come l’installazione di verande e materiali isolanti. Per ora, però, NYC respira, si gode il bel tempo e la gioia che pervade la città, dopo mesi di tanto dolore. Anche se resta altissima l’ansia per i contagi da coronavirus che continuano ad aumentare…