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Staten Island, ecco i film a cui ha fatto da cornice il quinto borough di New York

Il meno conosciuto dei cinque boroughs riserva molte sorprese, a partire proprio dal cinema

Chiara BarbobyChiara Barbo
Staten Island, ecco i film a cui ha fatto da cornice il quinto borough di New York

Una delle scene più famose di Working Girl.

Time: 6 mins read

I titoli di testa di un film scorrono sulla baia di New York. La statua della Libertà, Staten Island in lontananza, il grande traghetto che solca le onde avvicinandosi a Manhattan, finché la macchina da presa entra dentro al traghetto, sbircia tra la folla del mattino e si sofferma su una giovane donna bionda che parla con un’altra donna, che ha in mano un muffin con tre candeline… Una volta approdati, la donna bionda scenderà dal traghetto e si avvierà al lavoro insieme al resto della folla. Lavora a Wall Street, è intelligente, ambiziosa ma per ora è una semplice segretaria vessata dalla sua temibilissima capa, sono gli anni del capitalismo ruggente e delle giacche con le spalline. È il 1988, il regista è Mike Nichols, la ragazza è Melanie Griffith e, per i pochissimi che non l’avessero capito, il film è Working Girl (Una donna in carriera). È un film che ha segnato un’epoca, ha vinto 6 Golden Globe e la Griffith per questo ruolo è stata candidata all’Oscar, e se è probabilmente il primo film che viene in mente quando si pensa a Staten Island (la protagonista abita infatti a Staten Island e ci sono alcune scene girate qui, anche se le location principali sono a Manhattan) non è l’unico, e anzi si può andare molti anni indietro per scoprire che all’epoca del cinema muto Staten Island era già stata location di numerosi film e aveva anche ospitato alcuni tra i primi studi cinematografici in America.

Ma il meno conosciuto dei cinque boroughs riserva molte sorprese quindi, per chi volesse imbarcarsi sull’iconico traghetto giallo e guardare i grattacieli di Manhattan allontanarsi oltre il mare, a Staten Island c’è più di qualche piccolo gioiello da scoprire. A partire proprio dal cinema.

Il primo film girato a Staten Island di cui si ha traccia – ma non il primo a essere girato sull’isola in assoluto – è The Life of An American Cowboy (1908) diretto e interpretato da Gilbert M. “Broncho Billy” Anderson. Ne seguiranno diversi altri, fra cui Arizona di Augusts E. Thomas, girato nel 1913 vicino a Fort Wadsorth, mentre un anno più tardi Staten Island ospitò le riprese di Right of Way di Van Dyke Brooke (a Clove Lakes Park) e anche di nove episodi della serie Perils of Pauline vennero girati a Brady’s Pond e sopratutto al Fred Scott’s Movie Ranch (a Sand Lane, South Beach), “il luogo di nascita del western”, come veniva definito, che ospitò degli studios attivi dal 1890 circa a 1914. E’ invece del 1916 The Surprise of an Empty Hotel di Theodore Marson e del 1917 sono Raffles, the Amateur Cracksman, interpretato da John Barrymore e girato a Livingston, e Womanhood, the Glory of the Nation, dove curiosamente Woodrow Wilson e Theodore Roosevelt (rispettivamente il 26° e il 28° presidente degli Stati Uniti) interpretano se stessi in questo classico della fantapolitica americana prodotto dalla gloriosa American Vitagraph Company, una delle prime società di produzione newyorkesi e americane in generale, la prima a organizzarsi in un sistema produttivo industriale che le permise di realizzare parecchi film di successo e nei diversi generi negli anni del muto, imponendosi anche sul mercato europeo.

Ma mentre la Vitagraph era basata a Brooklyn, fu la celebre Biograph ad aprire uno studio cinematografico a Staten Island, e precisamente a New Brighton, nel 1906 e poi un altro per un breve periodo a Stapleton, nel 1922. Molti anni più tardi, nel 2002, al vecchio Navy Homeport verranno aperti con grande lancio sui media e nel mondo del cinema e della televisione gli Stapleton Studios, i più grandi studios del nord est del paese, che però chiuderanno solo un anno dopo.

Oltre cento film sono stati girati a Staten Island nell’epoca d’oro del cinema muto, ma se questo può sembrare un mondo, e un cinema, molto lontano la verità è che anche in anni più recenti molti film sono stati girati sull’isola, solamente che il più delle volte le location non sono riconoscibili o semplicemente Staten Island non viene menzionata.

Ma torniamo per un momento al grande traghetto giallo, diventato il simbolo di Staten Island anche grazie al cinema. Accanto a Working Girl, a bordo dello Staten Island Ferry sono state girate alcune scene di altri noti film: That Kind of Woman (Quel tipo di donna) diretto da Sidney Lumet nel 1959, in cui Sophia Loren e Jack Warden ballano sul traghetto, The Secret of My Success (Il segreto del mio successo) con Michael J. Fox, grande successo degli anni Ottanta, la commedia romantica How To Lose a Guy in 10 Days (Come perdere un uomo in 10 giorni), Staten Island (noto anche con il titolo Little New York), crime movie di James DeMonaco con Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio e Seymour Cassel, fino al recente The Kindergarden Teacher (Lontano da qui) di Sara Colangelo, dove Maggie Gyllenhaal, maestra e madre di famiglia a Staten Island, attraversa la baia due sere alla settimana per seguire un corso di scrittura creativa che le cambierà la vita.

Anche serie cult come Sex & the City e Girls hanno girato qualche scena sullo Staten Island Ferry.

Staten Island, con le sue grandi zone verdi, il giardino botanico, la lunga spiaggia di South Beach con il boardwalk e la vista sul ponte di Verrazzano, il vecchio centro storico di Richmond ricreato alla perfezione con tanto di antiche tradizioni, le case con gli orti dei numerosi italoamericani che da Manhattan si sono spostati qui giù in tempi lontani, l’isola appunto ha fatto da set e numerosi film.

La sontuosa dimora Tudor della famiglia Corleone in The Godfather (Il Padrino) di Francis Ford Coppola si trova al 110 di Longfellow Avenue, a Emerson Hill, mentre l’esterno della chiesa dove si tiene il battesimo (una delle sequenze più famose del film) è quello della vecchia chiesa di St Joachim and St. Anne a Mt Loretto. Martin Scorsese nel 1967 aveva già girato Who’s That Knocking at My Door? (Chi sta bussando alla mia porta) al St. George Ferry Terminal, il terminal traghetti, e nel 1990 tornerà a girare a Staten Island, questa volta al Pergament Mall, alcune scene di inseguimento di The Goodfellas (Quei bravi ragazzi), mentre altre scene sono girate nel parcheggio dello Staten Island Mall.

La scena del suicidio in Saturday Night Fever (La febbre del sabato sera), diretto da John Badham e interpretato da John Travolta, è girata sul ponte di Verrazzano, che collega Staten Island a Brooklyn, nel 1992 John Turturro gira a New Street e dintorni alcune scene di Mac, film in parte autobiografico con cui vince la Camera d’Or al festival di Cannes per la miglior opera prima. Al Pacino e Johnny Depp si incontrano alla Great Kills marina in Donnie Brasco mentre il ponte di Bayonne e di Todt Hill campeggiano in Analyze This (Terapia e pallottole) con Robert De Niro e Billy Crystal – si, altri due mafia movies girati a Staten Island!

Tom Cruise sfreccia sulla Korean War Veteran Parkway in War of the Worlds (La guerra dei mondi) di Steven Spielberg e Jack Black scorrazza per Staten Island in School of Rock, che vede numerose scene girare da queste parti – in particolare nello storico St. George Theater ma anche a Dock Street e alla Edgewater Hall.

Andando indietro negli anni, nel 1961, il paesino di Travis diventa il Kansas degli anni Venti in Splendor in the Grass (Splendore nell’erba) di Elia Kazan, con Natalie Wood e Warren Beatty, mentre parecchi anni più tardi, nel 1982, il maestro italiano dell’horror Lucio Fulci viene a Staten Island a girare Lo squartatore di New York (The New York Ripper). Qualche anno dopo è la volta della commedia Easy Money, con Joe Pesci e Rodney Dangerfield, dove tra le varie location si riconosce il famoso Alfonso’s Pastry Shoppe.

Nel 2012 al William H. Pouch Scout Camp viene ricostruita la casa della dottoressa Marta Shaering (Rachel Weisz) in The Bourne Legacy (quello senza Matt Damon), tre anni dopo è la volta di Staten Island Summer (Estate a Staten Island), mediocre commedia di Rhys Thomas (più noto come regista di tanti Saturday Night Live), e poi ancora tanti altri film tra cui Scent of a Woman (Profumo di donna) con Al Pacino, Big Daddy, The Astronaut’s Wife (La moglie dell’astronauta), Kinsey fino Ocean’s 8 e tanti altri, tutti hanno girato qualche scena a Staten Island. Infine, oltre al già citato Staten Island diretto da James DeMonaco, c’è un altro film dal titolo Staten Island interamente (o quasi) girato on location e diretto nel 2007 da Aditya Chadora, film per very Statenislanders.

A Staten Island è ambientata la sitcom Grounded for Life (I Finnerty) e sempre a Staten Island troviamo i set di serie come il crime Fringe e l’iconica Boardwalk Empire.

Una piccola annotazione tutta italoamericana per concludere questa rapida escursione a Staten Island e ancor più rapida incursione nel cinema girato nel quinto borough: c’è un piccolo film (di 22 minuti) girato da Marylou e Jerome Bongiorno al Garibaldi-Meucci Museum dal titolo Hearing Voices. Si tratta di una ricostruzione di un’immaginaria e immaginata conversazione tra l’eroe dei due mondi e l’inventore del telefono, che proprio in questa casa (dimora di Antonio Meucci per diversi anni) avevano vissuto insieme per qualche tempo negli anni Cinquanta dell’Ottocento. Prima che il generale Garibaldi unificasse l’Italia, prima che all’inventore Meucci venisse riconosciuta la paternità del telefono. I due vivevano fabbricando candele. Una storia d’altri tempi, ma a guardar bene, una vera storia newyorkese.

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Chiara Barbo

Chiara Barbo

Scrivere di cinema o scrivere il cinema? Possibilmente tutti e due. Dalla critica cinematografica alla sceneggiatura passando per la produzione, al di qua e al di là dell'oceano, collaboro con La VOCE di New York e con Vivilcinema, con la Pilgrim Film e con Plan 9 Projects. E anche con altri. Ma per lo più penso, immagino, ricerco, scrivo, organizzo in modalità freelance. Insieme a tanti altri, faccio parte della giuria del David di Donatello. New York è stata una scelta. New York è intensa, vitale, profonda e leggera, pacchiana e intellettuale, libera, creativa, è difficile, è bellissima, ed è la città più cinematografica del mondo.

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