I.Premessa
- I più famosi personaggi storici sono controversi. Per esempio, Giulio Cesare fu assassinato per aver avuto troppo successo nelle sua carriera politica e militare. Gesù di Nazareth venne crocifisso per aver ispirato speranza e salvezza eterna per l’anima. Non dovremmo, quindi, essere sorpresi se Cristoforo Colombo suscita lo stesso sentimento di odio-amore e polemiche.
- La revisione della storia ci serve per rivisitare le azioni e i comportamenti dei nostri avi. Ci serve per comparare i loro gesti con i nostri valori del presente, sperando di imparare qualcosa di utile e modificare, di conseguenza, i nostri comportamenti, migliorandoli. Ma coloro che leggono questo tipo di storia allo scopo di condannare e distruggere ciò che non gli piace, porteranno soltanto a una talebanizzazione della mentalità che ci conduce alla violenza e alla distruzione del patrimonio umano. Perché dovremmo cancellare dalla memoria atti crudeli perpetrati dagli Europei contro le popolazioni di tutto il mondo? O le pratiche di schiavitù? O le azioni delle civiltà precolombiane, native americane, degli Inca, dei Maya e degli Aztechi, autori di crudeli maltrattamenti, come le mutilazioni genitali o le decapitazioni degli schiavi e altre violenze contro il loro popolo? Se avessimo cancellato la memoria di eventi terribili, incluse le statue e le ricorrenze, avremmo, allo stesso tempo, distrutto la nostra storia umana, seppur imperfetta, e il progresso. Secondo i revisionisti storici, Cristoforo Colombo era un mostro violento, un criminale che dovremmo odiare, condannare e colpire. I revisionisti storici utilizzano poi esempi selettivi, anche distorcendoli, per valutare le sue azioni mentre governava la prima colonia d’America, per soli sette anni, che includono anche la sua assenza, durante il suo terzo e quarto viaggio. Loro attribuiscono a Colombo tutti gli abusi dei suoi contemporanei, dei futuri soldati europei e dei conquistatori perpetrati contro i Nativi. Tuttavia, anche se, come dicono, Colombo fece qualcosa di violento, deve averlo fatto secondo alcune regole precedentemente concordate per mantenere ordine nelle colonie. Dopotutto, in qualità di Comandante di soldati e di popolazioni indigene che rientravano nel suo dominio, e come viceré e governatore di Santo Domingo, era direttamente responsabile del Re di Spagna.Infatti, a un certo punto, Colombo fu accusato di tirannia, di incompetenza amministrativa e lo stesso re ordinò che fosse arrestato e portato in catene in Spagna. I soldati spagnoli, invidiosi, e i più alti ufficiali, furono i primi ma non gli ultimi detrattori della coraggiosa navigazione di Colombo e il suo intrepido successo di scoperte per la Spagna. Nonostante le loro accuse, la Corte spagnola e il Re di Spagna stesso, lo assolsero ripristinando i suoi titoli concedendo e sponsorizzando il suo terzo e quarto viaggio in America.
La storia umana, sfortunatamente per noi, è piena di atti inumani e crudeli. I revisionisti di oggi si basano soprattutto su quelle accuse non provate e poi concluse contro Colombo, di quei primi vigliacchi e invidiosi detrattori che trionfarono contro di lui. Cristoforo Colombo, l’essere umano individuale, per quanto questo scrittore abbia potuto leggere, non ha mai ucciso nessun altro essere umano, né mentre era in Europa, né mentre era nelle Americhe. La Zinn Organization, che ha creato attivi progetti educativi contro la supremazia bianca e contro Colombo in particolare, responsabile dello slogan “Abolire la parata del Columbus Day” afferma chiaramente e deve ammettere quanto segue:
Non c’è alcuna prova del fatto che Colombo abbia catturato personalmente schiavi o abbia ucciso qualcuno con le proprie mani.
- Tuttavia, né i nostri sentimenti né la revisione storica possono negare la sua importanza negli annali di eventi umani unici. Cesare iniziò un nuovo capitolo nella storia Romana, che ha avuto enormi conseguenze in tutta Europa. Gesù ha dato nuova speranza ai poveri e agli ultimi. Colombo dimostrò, nei fatti, non solo in teoria, che il mondo era veramente rotondo e che una persona poteva raggiungere l’Oriente navigando verso Ovest; e, altrettanto importante, le sue scoperte hanno fatto in modo che un nuovo e vasto continente, ancora ignoto fino a quel momento in Europa, in Africa e ai popoli dell’Asia, venisse esplorato. La ricerca di Colombo di terre sconosciute da parte degli europei, degli africani e degli asiatici, nel bene o nel male, ha iniziato i passi attraverso i quali tutti gli esseri umani, fino ad allora separati, si sono finalmente uniti. Inoltre, ha avviato un enorme esodo di milioni di persone dal Vecchio al Nuovo Mondo, dando loro nuove speranze di vita e un flusso di migranti che è ancora oggi in corso, 524 anni dopo.
- L’unione delle due culture ha creato un inevitabile scontro tra civiltà, con la tragica fine comune che il più forte dominava sul più debole, fino al punto di renderlo schiavo e anche di ucciderlo. Secondo alcuni storici, ci sono stati atti di “totale genocidio” contro le popolazioni dei Caraibi (Morison, 1995). Tuttavia, anche uno storico revisionista come James Loewen, fa notare che Morrison, tra le molte “prove” che presenta, in soltanto uno dei più grandi testi viene menzionato Cristoforo Colombo. Inoltre, lo storico Noble David Cook, scrive,
C’erano troppi pochi spagnoli per aver ucciso i milioni di Nativi americani che è stato riferito siano morti nel primo secolo, dopo il contatto tra il Vecchio e Nuovo Mondo (Cook, 1998). Secondo altri ancora, la causa principale di “genocidio” fu dovuta alla malattia, che colpì i Nativi con un tasso di mortalità del 80-90% (Arthur C. Aufderheide et al, 1998). Inoltre, le malattie si muovevano in entrambe le direzioni. I soldati spagnoli di Colombo, incluso lui stesso, portarono in Europa la sifilide e la dipendenza da tabacco, che ha distrutto la vita a milioni di Europei (Harper, 2008).
Ancora oggi, purtroppo, non siamo ancora fuori pericolo. Gli esseri umani, ora, sono capaci di distruggere l’intero mondo animale e vegetale, con sole poche bombe termonucleari. Alla luce di questo (senza minimizzare la loro importanza), le antiche crudeltà diventano pallide di fronte a questa attuale nuova minaccia di annientamento umano e mondiale.
- La storia della commemorazione del “Columbus Day”, brevemente, ha già un passato. È iniziata alla fine del ventunesimo secolo, principalmente in Sud America. L’idea ebbe inizio in argentina come “l’Union per rendere omaggio alla memoria dell’immortale Cristoforo Colombo” e “per apportare l’esistenza intima spirituale comune tra la scoperta e la civilizzazione delle nazioni (Spagna) e quelle nazioni create sul suolo americano” (Wikipedia: in spagnolo: “Día de la Raza”).
Nel 1914 divenne: “Fiesta de la Raza Española”, commemorazione del patrimonio spagnolo in America (la traduzione è mia). Due anni più tardi divenne semplicemente “Día de la Raza”. Nel 2007 diventò “Il giorno del rispetto delle diversità culturali”. In Nicaragua “Día de la Raza”, poi, “Día de la Hispanidad” e alla fine, (come in Venezuela), “Día de la Resistencia Indigena”. Si noti che questo titolo trasuda l’ideologia comunista e i suoi interessi di mantenere i popoli indigeni felici lì, allo stesso tempo non facendo nulla per loro. Negli Stati Uniti, non in tutti gli stati, si commemora la scoperta dell’America. Nel 1934, l’influente Angelo Noce, dei Cavalieri di Colombo, e Generoso Pope, il fondatore della Columbus Citizen Foundation, responsabile dell’istituzione della parata del Columbus Day a New York City, riuscirono a convincere il Presidente Franklin Delano Roosevelt a farne una festa federale ufficiale. È stato molto tempo dopo, nel 1992, che la città di Berkeley, in California, nominò quella giornata come l’ “Indigenous Peoples’ Day”. Nel 2016, lo stato del Vermont lo chiamò allo stesso modo “the Indigenous Peoples’ Day”. Solo il mese scorso, la città di Los Angeles ha fatto lo stesso. La storia che onora la scoperta dell’America di Cristoforo Colombo, nonostante tutto questo, non ha ancora visto il capitolo fine. Comunque, non importa come lo chiamino, la realtà è che Cristoforo Colombo rimane collegato alla “scoperta dell’America” dell’Europa. Basta chiederlo a qualsiasi ragazzino nel mondo.
- Non si nega che i primi Europei sbarcati nelle Americhe trattarono i Nativi con estrema crudeltà, schiavizzandoli, anche se le leggi spagnole proibivano quella pratica; l’educazione moderna sottolinea che anche quei batteri e quei virus decimarono l’80-90% delle vite dei nativi, anche se poi gli Europei si appropriarono per loro stessi delle loro ricchezze e delle loro terre. E che, questa crudeltà continuò fino ai tempi più recenti, in Sud America come in Nord America.
- Non dovrebbe sorprendere nessuno che lo sbarco di Colombo rappresenti, per i Nativi Americani, il tragico inizio di qualcosa che non si aspettavano, che non si immaginavano e che non desideravano. Gli Spagnoli, e poi i Nord American,i spesso promisero loro terre e libertà, solo per negargliele sempre.
Purtroppo per gli italo-americani, Colombo rimane oggetto di forte risentimento da parte delle popolazioni indigene e dalle vittime successive, gli schiavi africani. Pertanto, non dovrebbe stupire se i Nativi o se gli Afroamericani di questo paese, non volessero prendere parte alle celebrazioni di Colombo, onorandolo con le statue: un dilemma persiste irrisolto. Dal momento che è nel sangue italiano e nelle sue profonde tradizioni innalzare statue, potrebbe essere venuto il momento, per gli italo-americani, di trasformare questa sfida in una straordinaria opportunità di riconciliazione, con buone azioni verso i Nativi e gli afroamericani. Atti che richiedono di avvicinarsi senza promesse vuote o truffe, come è stato fatto in passato. Dobbiamo convincerli che il brutto del passato non può essere cambiato con odio, ritorsione o vendetta. Dobbiamo fare in modo che capiscano che l’Italia non ha mai avuto colonie o schiavi nelle Americhe. Allo stesso modo, gli italo-americani non hanno mai avuto alcuna parola sulla schiavitù o i peccati disgustosi contro i Nativi o gli afroamericani, che dovettero sopportare quelle da parte di spagnoli, olandesi, francesi, portoghesi, inglesi e anche dai nuovi americani, durante l’espansione territoriale da Est a Ovest. Se dovessimo spiegare loro correttamente questi fatti, potremmo concludere, come stiamo facendo, che ci sono vantaggi nel migliorare i nostri comportamenti attraverso un riavvicinamento, per andare avanti armoniosamente con il mondo. Noi e gli americani risentiti potremmo avere una buona opportunità di cominciare a raggiungere la riconciliazione delle culture, rivolte a un futuro più luminoso a cui tutti aspiriamo e che tutti meritiamo.
II. Proposta alla Columbus Citizens’ Foundation riguardante la parata del Columbus Day a New York.
- È chiaro che, nel passato, la Columbus Citizens’ Foundation, intenta a creare l’orgoglio nella comunità italo-americana, organizzò parate e innalzò statue, ignorando totalmente la situazione critica, senza riconoscere che Colombo creò profondi risentimenti nella psiche dei Nativi americani. Ora che la Fondazione è molto consapevole che Colombo rappresenti la presenza degli “Europei” (non solo Colombo stesso), le loro azioni e i loro abusi in America, insieme alle altre associazioni responsabili nell’organizzazione della parata del Colombus Day, dovrebbero riconsiderare il fatto di fare affari come sempre, continuando a offendere gli Americani interessati.
- Trasformiamo, il più presto possibile, la parata del Columbus Day dalla rappresentazione egoistica solo degli italo-americani. Come sappiamo, Colombo continua a colpire, in un modo o nell’altro, tutti gli americani; e i Nativi, come gli americani bianchi e gli afroamericani, sono strettamente legati a Colombo. Pertanto, convertiamo il Columbus Day in una commemorazione che includa tutti; forse, la Fondazione dovrebbe prendere l’iniziativa nell’avvicinarsi ai Nativi Americani e gli altri rappresentanti per scoprire ciò che possiamo fare per riparare di ciò che aveva distrutto Cristoforo Colombo, specialmente noi, diffidenti italo-americani. Chi scrive pensa che, nel prossimo futuro, la Fondazione dimostrerà azioni e fatti sinceri, come, per esempio, offrire a tutti gli Americani un posto nella parata. L’approccio fatto in buona fede non dovrebbe offendere nessuno. Una possibile inclusione dei Nativi, degli americani, degli afroamericani, di marciare con noi costituirebbe un formidabile primo passo verso la riconciliazione e l’evento dello sbarco di Colombo costituirebbe l’unione di tre o quattro culture e l’unificazione globale finale degli esseri umani.
- La comunità italo-americana, forse, come secondo passo, (1) dovrebbe mostrare buone intenzioni pagando e installando una statua di marmo di Carrara in onore degli eroi Nativi e degli eroi afroamericani.
- La Fondazione e altri leader (2) dovrebbero continuare a chiamare la parata “Colombus Day Parade”. Dopo tutto, è ancora una festa federale ed è totalmente sponsorizzata da organizzazioni private italo-americane.
- Allo stesso modo, la Fondazione e altri leader italo-americani (3) dovrebbero anche approcciarsi alle comunità ispaniche di New York per esplorare una possibile fusione de “El Día de la Raza”, che onora anche la scoperta dell’America e, allo stesso modo, celebra, purtroppo ancora indipendentemente, la stessa festa.
- Perché (4) anche non fondere i nomi da “Columbus day parade” ed “El Día de la Raza” in qualcosa di meno offensivo, come “Lo sbarco di Colombo in America e le festività degli Indigeni americani”? Perché non unire (5) queste due parate in una sola, nella grande gloria dell’ “Ammiraglio Oceano”? Per trasformarlo in qualcosa che, ancora oggi, gli dà la vita in questa magnifica nuova terra Americana?
III Un possibile ordine per una futura parata:
Se dipendesse da chi scrive, imposterebbe il seguente ordine logico e fisico della parata:
Cristoforo Colombo all’inizio della parata, a significare la persona che ha reso possibile tutto questo. Taino, o Arawak Native Americans e quale nativo dell’America Centrale.
Qualche nativo Nord Americano (Maya, Aztechi, Nativi Nord Americani)
Qualche nativo Sud Americano. Tutte le Associazioni afroamericano che desiderano partecipare.
Uno o tutte le nazioni europee in ordine alfabetico, escludente le contingenze italiane e italo-americane.
Il personale di New York City, galleggianti, band e altri ufficiali strategicamente dispersi durante la marcia. Il gruppo finale dovrebbe essere il galleggiante italiano e italo-americano, personalità e contingenze di tutti i tipi. Con rispetto, presento questa proposta per la riflessione, il dibattito e l’adozione di queste proposte, o simili, alla Colombus Citizens’ Foundation e a tutti gli altri leader italiani, responsabili dell’organizzazione della parata del Columbus Day.
6 Settembre 2017
LETTERA APERTA
Ai responsabili per l’organizzazione della Parata del Columbus Day
Cristoforo Colombo ha la pelle spessa ed è resistente alle avversità. Anche quando era in vita, detrattori invidiosi lo fecero arrestare con l’accusa di “tirannia” e “incompetenza” riguardo l’amministrazione delle colonie. Arrestato e incatenato, Colombo fu portato indietro in Spagna per affrontare le accuse. La Corte di giustizia e Re Ferdinando, avendo sentito entrambe le parti, lo assolsero da ogni accuso e gli restituirono i suoi titoli. Dopo quell’episodio, il Re continuò a finanziargli due dei suoi viaggi successivi di scoperte nelle nuove terre trovate. Oggi, i revisionisti si basano su quelle accuse trionfanti e ignorano il fatto che le severe leggi spagnole di quel tempo, ascoltarono le accuse e lo assolsero.
Sono fiducioso che l’Ammiraglio Colombo resisterà anche oggi alle accuse ingiuste mosse da revisionisti storici e persone ingenue o motivate politicamente. Allo stesso tempo, tuttavia, è il momento che la comunità italo-americana si svegli sulle critiche estreme. Forse è tempo di fare qualche cambiamento dalla nostra parte ed essere più comprensivi verso i Nativi e gli afroamericani che non si aspettavano né meritavano, da parte degli Europei (non Colombo), tanta fame di oro, di terra e di dominazione nel nuovo Continente trovato.
Presento una proposta con la speranza che possa produrre, dopo le dovute discussioni e delibere, una politica più inclusiva, specialmente quando è il momento di organizzare la parata del Columbus Day a New York e ovunque.
Cordialmente
Cav. Vito De Simone, Ph.D.,
Co-Founder and Past President of The Association of Italian American Educators