President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in Mediterraneo
July 4, 2016
in Mediterraneo
July 4, 2016
0

Il marine littering e i danni causati dall’uomo al Mediterraneo

Secondo un rapporto dell'ONU la spazzatura nel Mediterraneo ha raggiunto livelli gravi e insostenibili

C.Alessandro MauceribyC.Alessandro Mauceri
mediterraneo inquinamento
Time: 3 mins read

Ogni giorno nel Mediterraneo vengono riversate 731 tonnellate di rifiuti (principalmente plastica). A denunciarlo è il rapporto  sul “marine littering” dal titolo “Valutazione della spazzatura marina nel Mediterraneo” che è stato presentato da UNEP/Map all’Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEA) che si è tenuta a Nairobi, in Kenya, lo scorso mese.

Una situazione particolarmente grave e insostenibile: nelle zone costiere di questo mare (entro i 50 km dalla costa) vivono oltre duecento milioni di persone che producono ben 361mila tonnellate di spazzatura ogni giorno. Di queste il dieci per cento è costituito da oggetti in plastica. Il problema è che il 2per cento di tutti i rifiuti prodotti finisce in mare. Si tratta di una situazione che è resa ancora più grave dal limitato scambio idrologico del bacino con gli altri oceani, e dal fatto che il 30per cento dei traffici marittimi totali si svolge nel Mediterraneo.

Il rapporto (che prende spunto da una prima valutazione effettuata nel 2008) riporta informazioni su tipologie di rifiuti e sulle plastiche per ogni paese del Mediterraneo. Vengono anche indicate quali sono le maggiori fonti di marine litter, e quali sono i paesi maggiormente responsabili.

Dopo Turchia e Spagna il terzo maggior responsabile di questo scempio è l’Italia. Secondo l’agenzia ambientale delle Nazioni Unite, UNEP, il problema dei rifiuti la quantità di plastica dispersa nel Mediterraneo potrebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni: “I ricercatori – si legge nel rapporto UNEP – prevedono che, senza misure di contrasto, la quantità di plastica scaricata aumenterà di 2,17 volte fra il 2010 e il 2025 nel Mar Mediterraneo”.

Una situazione grave confermata anche dai dati delle ricerche condotte dalla Goletta Verde di Legambiente che, tra l’estate 2014 e il 2015, ha monitorato 2600 km di coste. Sono stati rilevati 2597 rifiuti galleggianti dei quali il 95per cento è costituito da plastica: teli (39per cento) e buste di plastica, intere e frammentante (17per cento), concentrate soprattutto nel Mar Adriatico (dove se ne contano 5 ogni kmq). Ma anche cassette di polistirolo (spesso adoperate nella pesca), frammenti (7per cento), bottiglie di plastica (6per cento), reti e lenze (5per cento), stoviglie di plastica (2per cento). Il restante 5per cento dei rifiuti marini è costituito da carta, legno manufatto, metalli, gomma, tessili  e vetro.

“Ridurre l’impatto del marine litter sull’ecosistema marino e costiero non solo gioverebbe all’ambiente ma anche ai costi che questo fenomeno comporta per la collettività –  ha detto Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente – 500 milioni di euro l’anno è la stima dei costi del marine litter per l’Unione Europea, considerando solo i settori del turismo e della pesca”.

Secondo uno studio commissionato dall’Unione Europea, la marine litter costa ai paesi dell’Unione europea quasi mezzo miliardo (476,8 milioni) di euro ogni anno la gran parte dei quali destinata alla pulizia delle spiagge (411,75 milioni di Euro).

Ma la situazione potrebbe essere molto più grave di quella denunciata da Legambiente: l’indagine condotta, infatti, riguardava solo  i rifiuti galleggianti di dimensioni maggiori di 2,5 cm e ricadenti nelle categorie Ospar, rimodulate secondo le indicazioni del JRC e del programma Defishgear.

Se si dovesse tenere conto dei rifiuti di dimensioni minori (la stragrande maggioranza e soprattutto i più pericolosi per l’ecosistema e per la sopravvivenza della fauna marittima) la situazione sarebbe ben peggiore. Specie considerando che, per una volta, non esistono dubbi sulle cause. Il 94per cento dei detriti e dei rifiuti superficiali sono di origine antropogenica (solo il 6per cento di origine naturale). La causa di questo stato di cose è il comportamento sconsiderato delle persone. Per questo la situazione non cambierà fino a quando non saranno loro a cambiare il loro modi di rispettare l’ambiente.

 

 

 

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
C.Alessandro Mauceri

C.Alessandro Mauceri

Sono nato a Palermo, città al centro del Mediterraneo, e la cultura mediterranea è da sempre parte di me. Amo viaggiare, esplorare la natura e capire il punto di vista della gente e il loro modus vivendi (anche quando è diverso dal mio). Quello che vedo, mi piace raccontarlo con la macchina fotografica o con la penna. Per questo scrivo, da sempre: lo facevo da ragazzino (i miei primi “articoli” risalgono a quando ero ancora scolaro e dei giornalisti de L’Ora mi chiesero di raccontare qualcosa). Che si tratti di un libro, uno studio di settore o un articolo, raramente mi limito a riportare una notizia: preferisco scavare a fondo e cercare, supportato da numeri e fatti, quello che c’è dietro. Poi, raccontarlo.

DELLO STESSO AUTORE

Tornano gli sfollati, ma a quanto pare riconoscere quelli dell’Ucraina conviene

Tornano gli sfollati, ma a quanto pare riconoscere quelli dell’Ucraina conviene

byC.Alessandro Mauceri
Sahel, Libia e Tunisia: dove dovrebbe essere puntato lo sguardo strategico dell’Italia

Sahel, Libia e Tunisia: dove dovrebbe essere puntato lo sguardo strategico dell’Italia

byC.Alessandro Mauceri

A PROPOSITO DI...

Tags: ambientegestione dei rifiutiinquinamentoMediterraneorifiuti tossiciUNEP
Previous Post

A Dacca, Baghdad, Istanbul… Riconoscere i veri nemici!

Next Post

Stregata dal Manhattanhenge

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Cop26 chiude in ritardo: sul clima i governi sono ancora credibili? Il tempo lo dirà

Cop26 chiude in ritardo: sul clima i governi sono ancora credibili? Il tempo lo dirà

byC.Alessandro Mauceri
Cop26 come nei film: -1 sull’orologio dell’apocalisse, via al vertice sul clima

Cop26 come nei film: -1 sull’orologio dell’apocalisse, via al vertice sul clima

byC.Alessandro Mauceri

Latest News

Al via il G-7 di Elmau: sul tavolo bando  all’oro russo e tetto al prezzo dell’energia

Al via il G-7 di Elmau: sul tavolo bando all’oro russo e tetto al prezzo dell’energia

byGennaro Mansi
La nazione affronta lo scenario del dopo proibizione dell’aborto

La nazione affronta lo scenario del dopo proibizione dell’aborto

byUmberto Bonetti

New York

Per Junot Díaz NY è una città in fiamme sospesa tra il cielo nero e il fiume

Per Junot Díaz NY è una città in fiamme sospesa tra il cielo nero e il fiume

byMichele Crescenzo
Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

È il giorno del Gay Pride: New York si tinge con i colori dell’arcobaleno

byNicola Corradi

Italiany

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

byLa Voce di New York
Lo staff di In Scena!

In Scena! Sipario sul festival del teatro italiano a New York che reagisce alla pandemia

byManuela Caracciolo
Next Post
manhattanhenge

Stregata dal Manhattanhenge

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In