Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Mediterraneo
February 12, 2016
in
Mediterraneo
February 12, 2016
0

Attenta Italia, in Egitto “pecunia olet”

Giustizia per Giulio Regeni, senza se e senza ma

Emanuela ScridelbyEmanuela Scridel
Attenta Italia, in Egitto “pecunia olet”

Una recente manifestazione in ricordo di Giulio Regeni davanti all’ambasciata italiana al Cairo, (Ph. Oliver Weiken, Epa/Ansa)

Time: 5 mins read

L’infanzia in un piccolo paese del Friuli Venezia Giulia, poi il Collegio del Mondo Unito, l’Università di Cambridge e infine l’American University a Il Cairo, dove stava svolgendo parte del suo dottorato: quello di Giulio Regeni era evidentemente il percorso di chi vuole conoscere “l’altro da se’ ”. E, paradossalmente, quella sete di conoscere, di comprendere, gli è costata la vita.

Scriveva Giulio una decina di giorni prima della sua scomparsa: “…In un contesto autoritario e repressivo come quello dell’Egitto dell’ex-generale al-Sisi, il semplice fatto che vi siano iniziative popolari e spontanee che rompono il muro della paura rappresenta di per sé una spinta importante per il cambiamento… ”  E, poco importa dove Giulio pubblicasse e/o con quale pseudonimo: in un mondo in cui tutti vogliono apparire, a questo ragazzo interessava apprendere e poi diffondere quanto aveva appreso, divulgare conoscenza, filtrata certo, attraverso la sua personale esperienza e il suo “background culturale”, inteso nel senso più ampio del termine.

Giulio parlava di muri da abbattere. Quei muri invece lo hanno schiacciato.

Giulio disponeva inoltre  di un asset fondamentale  per la reale comprensione delle dinamiche culturali e sociali all’interno di quello specifico contesto di riferimento in cui si muoveva: conosceva la lingua araba.  La lingua costituisce infatti la materia prima della nostra diversità e il primo dei mattoni di cui è fatta la nostra crescita sociale e culturale. La lingua è l’espressione più diretta della cultura, è quello che ci rende umani e che conferisce a ognuno di noi un senso d’identità. La lingua è dunque l’elemento primo identitario ed il mezzo principale attraverso cui comprendere e interpretare la realtà e la cultura in cui ci caliamo.

Cultura e conoscenza: un binomio indissolubile. La cultura identifica la persona, la colloca entro un determinato ambito, ma la conoscenza, che l’individuo man mano acquisisce, scardina il modello culturale e sociale di riferimento in cui il soggetto è collocato, lo reinterpreta e il soggetto stesso ne esce modificato. E il cambiamento reca in sé un valore aggiunto positivo; modificarsi vuol dire aprirsi, crescere, comprendere, attingere, confrontarsi: diventare altro.

Le democrazie, quelle compiute, poggiano sui valori fondamentali di libertà, giustizia, uguaglianza, rispetto della legge e protezione dei diritti umani e considerano lo scambio e il trasferimento di conoscenza strumenti indispensabili per l’accrescimento degli individui e della società.

La conoscenza è lo strumento più potente di cui l’uomo dispone: e per questo, ancora oggi, nel XXI secolo, fa ancora così paura.

La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione dei fatti, della verità, è acquisizione e divulgazione dell’informazione. E’ quel bene che cresce man mano che lo si consuma.  La conoscenza e la sua diffusione hanno da sempre avuto un ruolo determinante nell’evoluzione della società. Ma se lo sviluppo della “conoscenza” è un processo inarrestabile, non altrettanto può dirsi della sua diffusione e della possibilità di accedervi, che costituisce uno degli strumenti, se non addirittura il primo, di democrazia, perché “conoscere” equivale a “poter scegliere”. La conoscenza è libertà. E’ solo attraverso un’informazione libera e pervasiva che è possibile il mantenimento e lo sviluppo della democrazia e di una cittadinanza attiva e consapevole

Accade così che nei regimi totalitari, nelle democrazie mancate, l’acquisizione di sapere, di conoscenza, siano ostacolati con ogni mezzo, se necessario anche sopprimendo gli individui.

Ma sopprimere gli individui, non può sopprimere né la diffusione dell’informazione , né quella della conoscenza: oggi grazie all’introduzione delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione , internet in primis, vero strumento di democrazia,  è possibile approvvigionarsi e diffondere sapere, raggiungendo ovunque e chiunque nel mondo. E’ quanto accaduto durante le Primavere Arabe: la rete è stata fondamentale.

Ed è proprio nel giorno dell’Anniversario della Primavera Araba egiziana che Giulio è sparito.

E la sua uccisione oltre al dolore e alla rabbia, induce a riflettere su tutta una serie di questioni, fra cui quella del prevalere dell’interesse economico su ogni altro.

Quello egiziano è secondo Human Rights Watch il “Regime più repressivo della storia egiziana”. Eppure, da quando il Generale Abdel Fatah Al-Sisi è diventato Presidente del paese, i rapporti economico-politici dell’Italia con l’Egitto hanno visto un’importante  accelerazione. Vi è stato un proliferare di accordi e di promesse volte a favorire scambi e investimenti e a fornire, laddove necessario, sostegno politico.  L’Egitto è il nostro primo mercato in Africa con un interscambio di 5 miliardi di dollari e l’obiettivo dichiarato del nostro Governo di arrivare a quota 6 entro il 2016.

Le grandi aziende italiane, 44 oggi presenti nel paese (tra cui Ferrovie dello Stato, Telecom, Techint) senza contare tutto l’indotto di quelle ad esse collegate, hanno in ballo gare d’appalto per 2,5 miliardi di dollari e l’obiettivo è “aggiudicarseli” come aveva sottolineato qualche mese fa Carlo Calenda, allora Vice Ministro allo Sviluppo Economico, parlando del Forum Italia-Egitto  svoltosi all’hotel Four Season, proprio a due passi da quella piazza Tahrir, dove era scoppiata la rivolta egiziana del 2011. Ansaldo punta a una commessa da 500 milioni per realizzare nuove centrali elettriche, Fincantieri è in gara per un appalto da 600 milioni per costruire piattaforme e navi per l’esplorazione petrolifera. Eni è in Egitto da cinquant’anni. Ha avviato un piano di investimenti da tre miliardi di dollari per la perforazione di nuovi pozzi e ha rilanciato le attività di esplorazione nel deserto occidentale, nel Mediterraneo e nel Sinai.  L’investimento complessivo di Eni per il mega giacimento di gas scoperto dal gruppo italiano nell’offshore egiziano del Mar Mediterraneo dovrebbe raggiungere i 7 miliardi di dollari.

I numeri sono impressionanti.

Poco importa se l’Egitto risulta un regime repressivo e autoritario: “pecunia non olet.”

Altrettanto evidente risulta come il successo economico non necessiti della democrazia. Il rapporto fra crescita economica e crescita democratica ci  ricorda la nota disputa che vide protagonisti in Italia, tra gli altri, Luigi Einaudi e Benedetto Croce su liberismo e liberalismo. La storia del pensiero politico è ricca di argomenti a favore e contro il nesso tra libertà politica e libertà economica.

In realtà, il teorema che ha dominato la filosofia politica degli ultimi vent’anni del secolo scorso è stato ispirata dalla prospettiva che, sebbene tra democrazia e libertà economica non ci fosse un legame logico, l’esperienza storica mostrava che paesi politicamente repressi, alla lunga, qualora avessero ampliato i margini della libertà sul fronte economico, sarebbero stati costretti ad allargare le maglie della repressione politica fino ad esplodere o a collassare, in forza della spinta interna proveniente dall’inedita presenza di una classe borghese, imprenditoriale, capitalista. Tale teorema sembra però essere messo in discussione proprio da casi come quello dell’Egitto, dove alla crescita economica,  di pochi,  non si accompagna la crescita democratica del Paese.

Vorremmo augurarci che nessun interesse economico possa giustificare l’accettazione da parte  del nostro Paese, di una verità parziale, che consenta di proseguire i rapporti economico-politici avviati fra Italia e Egitto senza intoppi eccessivi, considerando quanto accaduto, un incidente di percorso.

Mentre pubblichiamo si tengono i funerali di Giulio. Ma Giulio è vivo, è più vivo che mai. Giulio è il suo pensiero, quel pensiero che sarà il nutrimento di tante altre intelligenze. Dopo Giulio, ci sarà un altro Giulio, e poi un altro e un altro ancora…Giulio è stato calpestato, così come viene calpestata l’erba che cresce rigogliosa nei tanti prati che ancora ci sono a Fiumicello: ma non dimentichiamoci che “l’erba calpestata, diventa sentiero”. Così Giulio.

Emanuela Scridel, laureata all’Università L. Bocconi di Milano in “Economia politica”, ha lavorato presso Organismi Internazionali quali le Nazioni Unite e la Commissione Europea e presso istituzioni pubbliche e private,  fra cui Confindustria, Ministero Affari Esteri, Ministero dei Beni Culturali. E’ attualmente Esperto presso la Commissione Europea e docente di strategie internazionali presso diverse università fra cui SDA Bocconi e  LUISS. E’ autrice di numerose pubblicazioni fra cui il volume: “L’India: da paese in via di sviluppo a potenza economica. Strategia di sviluppo e ruolo dei mercati finanziari internazionali”

Share on FacebookShare on Twitter
Emanuela Scridel

Emanuela Scridel

Economista esperta in Affari internazionali e Unione Europea - Laurea in Economia Politica all’Università Bocconi - ha lavorato presso diverse istituzioni, fra cui le Nazioni Unite a New York e la Commissione Europea a Bruxelles, Confindustria, Ministero Affari Esteri e Ministero dei Beni Culturali, oltre a svolgere docenza presso diverse Università e Business School, tra cui Luiss e SDA Bocconi. E’ autrice di numerose pubblicazioni sui paesi Emergenti e collabora con diverse testate. Oggi lavora in ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - ed è Esperto indipendente presso la Commissione Europea.

DELLO STESSO AUTORE

Dai MIST ai BRICS+: la Turchia tra vecchie alleanze e nuove sfide

Dai MIST ai BRICS+: la Turchia tra vecchie alleanze e nuove sfide

byEmanuela Scridel
Tienanmen 30 anni dopo: dalla Cina che sacrificò gli studenti al potere dei cantastorie

Tienanmen 30 anni dopo: dalla Cina che sacrificò gli studenti al potere dei cantastorie

byEmanuela Scridel

A PROPOSITO DI...

Tags: EgittoGiulio Regeni
Previous Post

Mattarella turista a Ellis Island

Next Post

Una giornata con Miele, la grande esclusa da Sanremo

DELLO STESSO AUTORE

narendra modi

India, la grande democrazia che sarà terza potenza economica

byEmanuela Scridel
Attenta Italia, in Egitto “pecunia olet”

Attenta Italia, in Egitto “pecunia olet”

byEmanuela Scridel

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
miele-a-sanremo

Una giornata con Miele, la grande esclusa da Sanremo

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?