Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, insistere è De Luca. Parafrasiamo un vecchio detto per parlare del governatore della Campania Vincenzo De Luca finito sotto l’accusa (a scoppio ritardato, ma meglio tardi che mai) dei suoi alleati del Pd per le dichiarazioni, anzi per le offese, alla presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. Il partito lo aveva invitato a chiedere scusa, avevano fatto, chi più e chi meno, quadrato attorno alla Bindi e persino il Ministro Maria Elena Boschi, pur stimando De Luca aveva definito quelle offese impronunciabili. Ma De Luca di scusarsi nemmeno ci pensa, e anzi, oggi (30 ottobre) a tre giorni dal fattaccio tv (ospite a la7 aveva definito la Bindi “impresentabile da tutti i punti di vista”) insiste. Lo fa su una tv privata della Campania che da anni è megafono del prima sindaco ora governatore nostrano. Il primo episodio risale dicevamo, a tre giorni fa quando, sguardo duro, tono di voce fermo, parole taglienti De Luca attacca il Presidente della Commissione Antimafia (non un politicuccio qualunque) Rosy Bindi. Lo fa davanti ad una signora, giornalista a La7. Sfida educazione, etica, buon senso, correttezza, umanità. E perde.
Lo sceriffo già sindaco di Salerno si elegge ad estremo e totale tutore dell’indiscussa verità difesa con ogni mezzo. Ma più che un paladino della legalità, il governatore sembra un tutore della volgarità condita di brutale irrispettosità dell’altrui persona. Diciamocelo, dell’altrui donna.
De Luca pare essere misogino e maschilista e temere le donne. Ed è qui che entra in ballo la psicologia più spicciola quella che racconta della naturale predisposizione umana ad attaccare per non essere attaccati, a colpire per primi ciò che temiamo. Per lui la Bindi ha la colpa di averlo considerato “impresentabile” e per lui è lei quella impresentabile, quella da querelare, quella di cui non si può sopportare l’esistenza. Lei è quella infame. LEI. Una donna. A prescindere dai regolamenti che la Bindi ha avuto il disonore di rispettare, considerandolo impresentabile. LEI è impresentabile in tutti i sensi. E ci risiamo. La Bindi finisce vittima di frasi maschiliste e volgari, come già era accaduto con l’ironia fuori luogo del fu Premier Silvio Berlusconi che definì la Bindi “più bella che intelligente”. In realtà Berlusconi è andato anche oltre e qui ci riferiamo alla leggenda di incredibili frasi dette su Angela Merkel. Frase che il cavaliere ha giurato e stragiurato di non aver mai detto.
Ma torniamo a De Luca. “impresentabile da tutti i punti di vista". Tre giorni dopo le accuse fatte in studio a La 7, il presidente torna ad attaccare Rosy Bindi, in una consueta trasmissione tv a cui prende parte. "Quando dico che rimprovero l'esistenza dell'onorevole in questione mi riferisco alla sua esistenza politica, per amor di Dio". Solo su questo, insomma, De Luca aggiusta il tiro, sul resto invece conferma: "Ho espresso un giudizio e lo ripeto dalla prima all'ultima parola, fino alle virgole. Nel nostro Paese è stata introdotta la categoria degli impresentabili. Essendo stata utilizzata questa categoria dalla parlamentare in questione, ho usato la stessa parola". E fosse solo la Bindi, il problema, chiamiamolo così, di De Luca. Il governatore, infatti, attacca a tutto spiano. Per lui, tanto per dirne una, quelli di Rai 3 sono dei “camorristi”, perché camorristico è il loro modo di fare giornalismo. Ma è con le donne, lo ribadiamo, che De Luca dà il meglio di sé. Durante un confronto in diretta Sky De Luca chiese ad una sostenitrice del suo allora avversario politico ed ex governatore Stefano Caldoro se avesse per caso bisogno d’affetto, promettendole di dargliene. Dopo le elezioni, s’intende. Battute fuori luogo quelle del governatore che sanno più di attacchi gratuiti e offese mirate che di volgare goliardia maschilista. Le donne, dicevamo. Spina nel fianco del governatore. Soprattutto se questi esseri inferiori oltre ad avere una doppia X nel cromosoma, hanno pure un cervello e addirittura un microfono. Insomma se sono delle giornaliste. Con la schiena dritta, le spalle forti e la lingua, a ragione, lunga. E pensare che in Regione l’esponente del PD è circondato da femmine: sei su otto dei suoi assessori sono donne, una valanga rosa, insomma. Ovviamente nessuna di loro dirige assessorati strategici, vedi trasporti o sanità. Ovviamente.
* Nunzia Marciano, napoletana, è una giornalista di Canale 8, Tv di Napoli.