L'iniziativa poteva piacere o non piacere. C'è chi, come Maria Falcone, l'ha sempre apprezzata e curata e c'è chi, come Salvatore Borsellino, l'ha sempre considerata una parata.
Parliamo delle navi della legalità che, negli ultimi 13 anni, sono arrivate a Palermo per il 23 Maggio- giorno della commemorazione della strage di Capaci in cui, nel 1992, morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie gli uomini della scorta- con a bordo migliaia di ragazzi di tutta Italia. Un approdo simbolico di un futuro all'insegna della legalità in un città ferita dalle stragi.
Come sappiamo, quest'anno, causa spending review, le navi non arriverano. Al loro posto ci saranno manifestazioni in diverse piazze italiane (cinque in tutto: Milano, Palermo, Reggio Emilia, Rosarno, Firenze, Napoli) Una spending review che lascia un po' perplessi.
Il Giornale l'ha definita la "spending review della memoria". E dalle sue colonne il quotidiano fa notare – forse non a torto- che, se una decisione del genere fosse stata presa da un Governo diverso dall'attuale, magari dal Governo Berlusconi, le sirene dell'antimafia avrebbero suonato l'allarme e le agenzie di stampa sarebbero state inondate da comunicati indignati.
Invece, trattandosi del Governo Renzi, uno degli esecutivi più 'protetti' dai media, la notizia non solo è passata in sordina, ma a pochi giorni dall'anniversario della strage, si sta facendo di tutto per rminimizzare la decisione.
Lo ripetiamo: l'iniziativa poteva piacere o meno. Ma il dubbio è lecito: non c'era nient'altro sui cui potere risparmiare? La domanda non è peregrina se si considera che questo Governo fa della legalità il suo baluardo, che lo Stato italiano ha ai suoi vertici un Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non solo è siciliano ma è anche fratello di una vittima della mafia (Piersanti Mattarella) e un presidente del Senato, Piero Grasso, siciliano anche lui, che è stato non solo magistrato, ma anche a capo della Procura Nazionale Antimafia.
Insomma, la decisione di tagliare le navi della legalità sembra davvero una decisione sbagliata al momento sbagliato.
Ma tant'è. Al Governo Renzi si perdona tutto.
Anche Maria Falocne, sorella di Giovanni, evita le polemiche. E, certamente, avrà le sue buone ragioni. Anche se, intervistata da Radio 1, dice tra le righe che le due iniziative- le navi e le piazza- di certo non si escludono a vicenda:
"Ci auguriamo che nei prossimi anni, spending review permettendo, si possa fare sia una manifestazione con le navi sia quella nelle piazze" ha detto la sorella del magistrato ucciso nel 1992.
Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione e renziano doc, oltre che siciliano, la frase spending review la evita del tutto:
"L'impegno sarà immutato, anche senza navi della legalita. L'idea delle piazze della legalità non sminuisce affatto la portata dell'impegno e la partecipazione. Anzi ci aspettiamo una partecipazione molto piùampia. Insomma nessun ridimensionamento".