La Sicilia può contare sulle nuove le Linee guida per l’accreditamento delle Agenzie per il lavoro (Apl). Le ha approvate la Giunta regionale (sarebbe il governo della Sicilia, Regione autonoma) a capo della quale c'è il presidente, Rosario Crocetta. In una parola il governo, con l'assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso, con la pubblicazione del Catalogo dell’offerta formativa ha dato il via alla strutturazione dei servizi per il lavoro in Sicilia.
Gli interventi formativi inseriti nel Catalogo, istituito con decreto dirigenziale n.1203 del 19 marzo 2015 a firma del dirigente generale, Anna Rosa Corsello, sono destinati ai giovani che hanno aderito al Programma Garanzia Giovani e sono stati presi in carico dai Centri per l’Impiego. I corsi di formazione professionale sono finanziati per 46 milioni di euro, con le modalità stabilite nel Piano di attuazione regionale (Par) ed in quello nazionale del Programma Garanzia giovani.
La prospettiva per i circa 1700 operatori esperti in politiche attive del lavoro è che il passaggio negli enti formativi avvenga senza soluzione di continuità e con contratto a tutele crescenti. Su questa soluzione prospettata dal Governo regionale ha già dichiarato la propria disponibilità l’associazione Forma Sicilia. Si attende la pronuncia delle altre associazioni datoriali.
La trattativa in corso tra i rappresentati del governo regionale, i sindacati e le associazioni degli enti formativi ai fini della ricollocazione del personale è fatta soprattutto per tutti quei lavoratori che non hanno un datore di lavoro. È scontato che, conclusa l’aspettativa, i lavoratori rientrino al proprio ente di appartenenza. Il valore dell’accordo riguarda soprattutto la ricollocazione del personale sprovvisto di enti.
Il numero degli operatori da ricollocare è mitigato da una circostanza nuova: alcuni enti formativi già revocati dal dipartimento Formazione professionale potranno operare nelle attività corsuali previste dal dipartimento Lavoro. Questo lo si deve al fatto che enti come Enfap, Ecap ed alcuni altri ai quali era stato revocato l'accreditamento sono stati riammessi dopo le recenti pronunce del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di giustizia amministrativa. Questo fatto certamente agevola il ricollocamento dei lavoratori presso i propri enti, riducendo il numero di operatori rimasti senza ente di appartenenza a cui garantire un futuro lavorativo.
Sarà l’assessore Caruso a dover chiarire la posizione del governo nei prossimi giorni al Parlamento siciliano davanti alle commissioni Lavoro e Bilancio riunite in seduta comune. L’eventuale sottoscrizione dell’accordo porterebbe ad alcune conseguenze operative.
L’ipotesi rappresentata alle organizzazioni sindacali dal governo al tavolo ufficiale e che tutti gli orientatori attualmente contrattualizzati al Ciapi restino in servizio presso l’ente strumentale della Regione fino a quando non ci sarà un rapporto di compatibilità tra il numero degli utenti e la rendicontazione (calcolo che dovrà essere fatto sull’importo erogato come acconto che è pari a undici milioni e 400 mila euro).
Sembrerebbe garantita la prosecuzione del Programma in Sicilia con la strutturazione dei servizi per il lavoro che dovrebbero garantire le misure di incentivo all’occupazione dei giovani. Pur tuttavia, ritardi e inadeguatezza dei mesi scorsi, alimentano perplessità sul raggiungimento dei risultati prospettati dal Programma.
La pianificazione strategica regionale passa per il sostegno ad interventi tesi al perseguimento dell’obiettivo generale di migliorare l’occupazione e l’occupabilità dei giovani, articolato nei seguenti principali obiettivi specifici:
– sviluppo e rafforzamento delle partnership tra datori di lavoro e istituti di istruzione e di formazione
– rafforzamento dei servizi di orientamento e di altri servizi per il lavoro specializzati per i giovani,
– definizione di misure che facilitino il passaggio dagli studi, dalla disoccupazione o dall’inattività, al mondo del lavoro (ad esempio promozione dell’apprendistato e dei tirocini);
– sostegno a forme di autoimpiego e autoimprenditorialità con la duplice finalità di creare occupazione e stimolare il sistema economico;
– sostegno alla conciliazione tra la vita professionale e la vita familiare
La strada in Sicilia resta comunque in salita, perché i tempi non sembrano brevi.