Una bella Inter si qualifica per i quarti di finale di Champions League battendo il Feyenoord 2-1 a San Siro. Thuram sblocca la partita con un eurogol, mentre Çalhanoğlu, su rigore, la chiude. Temporaneo pareggio degli ospiti con un penalty trasformato da Moder. Nel prossimo turno, i nerazzurri affronteranno il Bayern Monaco.
Serata speciale per Simone Inzaghi, che raggiunge le 200 panchine con l’Inter. Il tecnico nerazzurro opta per un po’ di turnover in vista della sfida di campionato contro l’Atalanta. Tra i pali torna Sommer, con Bisseck, Acerbi e Pavard a comporre la linea difensiva. A centrocampo spazio a Frattesi, con Mkhitaryan e Çalhanoğlu, mentre Dumfries e Carlos Augusto presidiano le fasce. In attacco torna Taremi, già titolare in sette gare della fase a gironi, al fianco di Thuram.
L’Inter parte forte nel primo tempo, gestendo il possesso e spingendosi spesso in avanti, ma deve fare i conti con la rapidità del Feyenoord nelle ripartenze. All’8°, Thuram porta palla in area e con un destro a giro la piazza all’incrocio dei pali, firmando l’1-0 nerazzurro. I padroni di casa continuano a dominare, sfiorando il raddoppio in più occasioni, mentre gli olandesi cercano di impensierire la difesa interista. Sul finale della prima frazione, Çalhanoğlu atterra Jakub Moder in area: il VAR assegna il rigore agli ospiti, che il polacco trasforma con freddezza per l’1-1 all’intervallo.
Nella ripresa, l’Inter parte subito all’attacco e al 50° Taremi si procura un rigore che Çalhanoğlu trasforma con sicurezza, riportando avanti i nerazzurri. La squadra di Inzaghi amministra bene il vantaggio, concedendo qualche spazio al Feyenoord, ma la difesa e Sommer si fanno trovare pronti. L’Inter difende il risultato e conquista il pass per i quarti di finale, dove ad aprile sfiderà il Bayern Monaco.
Prima della sosta per le nazionali, i nerazzurri affronteranno l’Atalanta il 16 marzo. Dopo la pausa, il 30 marzo sarà la volta dell’Udinese a San Siro, seguita il 2 aprile dall’andata della semifinale di Coppa Italia contro il Milan.
Hanno detto:
“Ci tenevamo tanto a far bene,” ha detto Simone Inzaghi ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “I ragazzi sono stati bravissimi, continuo a riempirli di elogi perché se lo meritano, per quello che stanno facendo sento pochi elogi ma ci basta quello che fanno i tifosi durante le partite. Con il Bayern sarà una partita complicata, l’abbiamo già incontrato, io sia con l’Inter sia con la Lazio, è solida e molto ben allenata ma ce la giocheremo, ce la siamo sempre giocata con i grandi club.”
Gli elementi
Capitan Dumfries incontenibile: L’olandese, protagonista di un’ottima stagione, si è trovato la fascia di capitano al braccio a pochi minuti dal fischio d’inizio per un cambio in extremis alla lista dei titolari (Acerbi al posto di de Vrij che ha sofferto un risentimento muscolare durante il riscaldamento). Oggi ha dimostrato che la fascia era super meritata. L’abbiamo visto giocare il suo ruolo, attaccare, difendere, e cambiare il gioco in corsa a dimostrazione della sua generosità e visione del gioco. Non ha preso troppi rischi ed e’ riuscito ad evitare che il Feyenoord incidesse troppo. Per noi il migliore in campo.
l’asse Bisseck – Carlos Augusto impenetrabile: I due hanno dominato la fascia sinistra, scambiandosi il posto quando serviva per proteggere il possesso e costruire il gioco. Il Brasiliano si è anche regalato l’assist sul gol di Thuram, e il tedesco ha giocato 90 minuti senza mai perdere di vista il pallone. L’intesa fra i due è impeccabile e si vede.
Duecento volte Inzaghi: Uno scudetto, due Coppe Italia, tre Supercoppe, una finale di Champions e 133 partite vinte per il tecnico piacentino che ha sposato la causa dell’Inter nel 2021. La percentuale di vittorie pari al 66.5% è la migliore di sempre tra gli allenatori con almeno 100 partite allenate battendo sia il suo predecessore, Conte, sia l’uomo del triplete Mourinho. In quattro stagioni è riuscito a creare una squadra forte e coesa, valorizzando giovani e veterani, e portandola fra le migliori in Europa.