Il calcio italiano, e non solo, piange la comparsa di Totò Schillaci, ex attaccante di Messina, Juventus ed Inter, ma soprattutto l’eroe delle notti magiche, quelle del mondiale del 1990. Totò è venuto a mancare questa mattina, presso il reparto di pneumologia dell’ospedale Civico della sua Palermo: aveva 59 anni.
La camera ardente verrà allestita nelle prossime ore all’interno dello stadio Renzo Barbera. Era stato ricoverato d’urgenza lo scorso 7 settembre: da tempo, infatti, lottava con un terribile tumore al colon. Nelle ultime ore, le sue condizioni si erano ormai aggravate in maniera irreparabile.
Schillaci nacque nel 1964 in uno dei quartieri più poveri di Palermo e, come quasi tutti i bambini dell’epoca, iniziò a giocare a calcio in strada. Nel 1982, venne acquistato dal Messina, dove restò sette stagioni, mettendo a segno 61 gol in 219 presenze.
Nel 1989 arriva la chiamata da parte di una big, la Juventus: al primo anno in bianconero, Totò mette a segno 15 gol in A, che gli valgono la qualificazione in nazionale, per i mondiali di Italia ’90. Nella prima gara della competizione, contro l’Austria, il centravanti palermitano parte dalla panchina, come riserva di Andrea Carnevale. 4 minuti dopo il suo ingresso in campo, infila il gol della vittoria.
Finirà il torneo vincendo il titolo di capocannoniere, realizzando sei gol in sette partite, con gli azzurri che verranno fermati in semifinale solo dall’Argentina di Maradona. La rete che gli vale il titolo di re dei bomber, Totò la realizza nella finalina per il terzo posto a Bari, contro l’Inghilterra. Quell’anno, arriverà anche secondo nella classifica del Pallone d’Oro.
34 anni dopo, quella del 1990 viene ricordata ancora dagli italiani come l’estate delle “Notti Magiche”, l’estate in cui un ragazzo dagli occhi spiritati, proveniente dal piccolo quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo, si caricò sulle spalle una nazione intera a suon di gol, portandola ad un passo dal trionfo più ambito.