Dimenticare gli errori, e gli orrori, visti durante l’ultimo Europeo in Germania e focalizzarsi fin da subito sul mondiale americano del 2026. Saranno questi gli obiettivi principali da cui dovrà necessariamente ripartire la nazionale italiana, reduce da uno dei tornei continentali più deludenti della sua storia recente.
Al termine della terza giornata della Serie A, gli azzurri si ritroveranno per la prima volta a Coverciano, agli ordini del C.t Luciano Spalletti. Il 6 settembre, la nazionale esordirà in Nations League al Parco dei Principi di Parigi, dove affronterà la corazzata francese di Didier Deschamps, vice campione del mondo. Tre giorni più tardi, invece, gli azzurri sfideranno Israele, sul campo neutro di Budapest.
Ieri, il commissario tecnico ha reso noti i nomi dei convocati di questo primo “stage”. Tra le novità, spiccano i nomi di Caleb Okoli, difensore centrale del Leicester, e del centrocampista dell’Atalanta Marco Brescianini, autore di un convincente avvio di campionato.
Torna a vestire la maglia azzurra Sandro Tonali, dopo aver scontato un anno di squalifica in seguito alla vicenda del calcioscommesse. Il centrocampista del Newcastle sarà presumibilmente una delle colonne della nazionale del futuro, e la chiamata di Spalletti in tal senso la dice lunga sulla sua centralità nel progetto.
Si rivede a Coverciano, per la prima volta dal novembre del 2023, anche il neo centravanti della Fiorentina, Moise Kean, che spera di trovare spazio anche “grazie” all’assenza forzata di Gianluca Scamacca, ai box per un terribile infortunio al ginocchio.
A difendere la porta, naturalmente, ci sarà capitan Gigio Donnarumma, seguito da Alex Meret e Guglielmo Vicario. Completeranno il reparto difensivo Alessandro Bastoni, Raoul Bellanova, Alessandro Buongiorno, Riccardo Calafiori, Andrea Cambiaso, Giovanni Di Lorenzo, Federico Dimarco, Federico Gatti e Destiny Udogie. Per il centrocampo, invece, il C.t darà spazio a Nicolò Fagioli, Davide Frattesi, Lorenzo Pellegrini e Samuele Ricci. In attacco, infine, toccherà a Giacomo Raspadori, Mateo Retegui e Mattia Zaccagni.
L’imperativo, ora, è uno solo: ripartire. I musi lunghi e la rassegnazione vista in Germania, solo due mesi fa, devono essere messi necessariamente alle spalle. La Nations League di quest’anno sarà il primo passo per prepararsi al meglio per le qualificazioni del mondiale 2026. Un appuntamento a cui l’Italia stavolta davvero non può permettersi di mancare.
Dopo l’uscita ai gironi nel 2010 e nel 2014, e la non qualificazione del 2018 e del 2022, il nostro calcio è ad un punto di non ritorno. Perdere l’aereo per gli States, che ospiteranno la prossima coppa del mondo, sarebbe l’ennesimo disastro di un movimento che da 30 anni a questa parte proprio non riesce (o non vuole?) a rinnovarsi.