Il gol del Milan è arrivato nell’unica azione degna di nota di una partita brutta. Il Napoli continua a spegnersi dopo il primo episodio negativo quando stava tenendo bene il campo ma il problema è il gol: contro le grandi da quando è arrivato Mazzarri zero reti contro Inter, Juve, Roma, Lazio e Milan. C’è un problema di modulo e di uomini per quella che lo scorso anno era una macchina da gol.
Nel primo tempo il Napoli parte bene e compatto, controllando il centrocampo e provando a pungere. L’occasione migliore arriva nei primi 10 minuti di gioco con Simeone che spara fuori su assist di Kvara. Il Milan per 25 minuti non supera nemmeno il centrocampo ma quando lo fa la prima volta, segna: Theo Hernandez porta i rossoneri in vantaggio. Il Napoli accusa il colpo e sparisce dalla partita alla buona prima fase iniziale. I tentativi più pungenti arrivano dal solito Kvara che spesso lotta da solo contro la difesa di Pioli mentre emergono errori di misura anche in alcuni passaggi semplici. Il primo tempo termina ancora una volta senza tiri con un Zielinsky in campo ma completamente avulso.
Nel secondo tempo Mazzarri mette subito dentro Politano al posto di Ostigard. Gli azzurri tornano al 4-3-3 e rischiano qualcosa in più nel tentativo di spingere di più. Dopo 10 minuti, però, dopo che Simeone sfiora il gol con un tiro dal limite lo sostituisce per Raspadori che va a fare l’attaccante centrale. Le azioni del Napoli sono più continue ma si perdono al limite o con cross anticipati. Al 70° in contropiede è Leao a sfiorare il raddoppio. Nel finale c’è l’arrembaggio totale con l’ingresso di Lindstrom e Ngonge. Al minuto 89 il Napoli è anche sfortunato con un quasi autogol di Simic che devia sul palo e poi Maignan salva su Di Lorenzo.
In un gruppo sempre più sfilacciato è inutile far giocare Zielinsky, soprattutto questo calciatore spento e ormai in partenza. Male ancora una volta il capitano Di Lorenzo insieme agli altri “scudettati” Anguissa e Politano. Serve coraggio da parte di Walter Mazzarri, sia nel modulo che nei cambi. Lindstrom, Ngonge, Traorè insieme a Mazzocchi migliore in campo devono stare in campo se corrono. La Champions è ormai a 7 punti e fra 10 giorni ci sarà il Barcellona. La stagione è ormai andata ma serve recuperare l’attaccamento alla maglia, almeno quello.