America contro Europa. Due squadre di 12 giocatori. Quattro giorni di gara da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre. In palio una coppa di argento che varrà poche migliaia di euro, ma il cui valore sportivo ne fa la terza competizione sportiva più seguita al mondo dopo le Olimpiadi e i Campionati mondiali di calcio.
È la Ryder Cup, sfida golfistica tra una squadra di giocatori degli Stati Uniti ed una dell’Europa che si disputa ogni due, alternativamente negli Stati Uniti o i un paese dell’Europa. La sua 44esima edizione si gioca a Roma, in Italia, sul percorso del Marco Simone completamente rifatto con un lavoro durato quasi tre anni.
La squadra vincente si porta a casa la coppa che fu donata dall’uomo di affari inglese appassionato di golf Samuel Ryder. Non ci sono premi in denaro per i giocatori e i capitani delle due squadre. Solo la soddisfazione di aver battuto gli avversari di un altro continente. Anche se poi, vincere la Ryder Cup porta a tutti i protagonisti fama, onore e, soprattutto, nuovi e ricchi sponsor e contratti pubblicitari.
Le due squadre si affronteranno nei quattro giorni di gara sulle 18 buche del Marco Simone con tre tipi di gara. Il Foursome ovvero due europei contro due americani e una sola palla per squadra giocata alternativamente. Il Fourball, sempre due europei contro due americani dove ognuno gioca la sua palla e la buca viene vinta da chi ha giocato meno colpi. E i march play, uno contro uno, buca dopo buca a chi la finisce con meno colpi. Per vincere questi confronti non bisogna solo essere bravi nel gioco, bisogna avere nervi saldi, lucidità e pazienza di aspettare il momento in cui andare all’attacco.

La Ryder Cup attira milioni di persone perché è trasmessa in diretta in 5 continenti e sul campo si riversano migliaia di appassionati, tanto che i biglietti di questa 44esima edizione sono andati esauriti già da un anno, così come Roma ha registrato un aumento del flusso turistico.
Nella storia della Ryder Cup (all’inizio era una sfida tra americani e inglesi, poi trasformata in competizione tra americani e anglo-irlandesi, per finire nella sua attuale formula America versus Europa), gli Stati Uniti detengono il maggior numero di vittorie, 27, quasi il doppio di quelle europee che sono 14. Le due squadre sono composte da giocatori professionisti e l’età media in tutti e due i team è di 30 anni. In entrambe le squadre sono presenti 4 rookies, ovvero giocatori che hanno già partecipato ad altre edizioni della Ryder. In quella europea ci sono inglesi, irlandesi, spagnoli, svedesi e austriaci, e nessun professionista italiano è riuscito a meritare il posto in squadra (due italiani sono vice capitani). I due leader di squadra – l’americano Zach Johnson e l’europeo Luke Donald – hanno scelto i 12 giocatori seguendo lo stesso criterio: sei sono ai primi posti del punteggio ottenuto in una serie predefinita di tornei di golf, altri sei sono scelti a giudizio insindacabile da Johnson e Donald.
Chi vincerà? I bookmakers danno vincente l’America sia pure con un piccolo margine. L’Europa ha dalla sua il fatto di giocare in casa dove ha sempre vinto la Ryder Cup a partire dal 1997.
Comunque vada a finire, saranno 4 giorni di grande golf.