Ci ha messo poco più di un mese Lionel Messi per alzare il suo primo trofeo in terra americana. Nella notte, l’argentino ha condotto la sua Inter Miami alla conquista della prima edizione della Leagues Cup, il torneo la competizione che vede protagoniste le squadre di Stati Uniti, Canada e Messico.
Nell’ultimo atto del Geodis Park, i rosanero battono il Nashville padrone di casa al termine di una partita lunghissima, decisa solo dopo una interminabile serie di calci di rigore. Per la finalissima, il Tata Martino si affida al su classico 4-3-3, con Miller, Kryvtsov, Yedlin e Jordi Alba in difesa, Cremaschi, Arroyo e Busquets a centrocampo e Taylor, Martinez e Messi in avanti.
Neanche a dirlo, è proprio il numero dieci a sbloccare l’incontro, ironia della sorte, con il decimo gol in sette partite. Poco dopo il ventesimo del primo tempo, il campione argentino riceve palla al limite dell’area di rigore e, dopo essersi liberato di un avversario, lascia partire un bolide mancino che passa, non si sa bene come, tra tre marcatori e finisce sotto il set. Ennesimo gioiello in terra statunitense per il trentaquattrenne di Rosario, che continua a scrivere, gara dopo gara, la storia del calcio locale.
I rosanero chiudono in vantaggio la prima frazione di gioco, dimostrando tutta la loro superiorità tecnico tattica. E’ forse proprio a causa di questo dominio per larghi tratti incontrastato che, ad inizio ripresa, gli uomini di Martino abbassano leggermente la guardia, lasciando ampi spazi al Nashville. I padroni di casa ne approfittano al cinquantasettesimo, quando sugli sviluppi di un traversone, Picault si ritrova tutto solo davanti a Drake Callender.
Il colpo di testa dell’haitiano, dopo essere carambolato su ben due difensori rosanero, si insacca in fondo alla rete. L’1-1 è una doccia fredda che risveglia l’undici della Florida: il primo a sfiorare il raddoppio è ancora una volta Messi, con un sinistro imprendibile dai venti metri: la conclusione del Diez, però, viene respinta dal palo. A trenta secondi dal triplice fischio, Miami crea l’occasione più ghiotta del secondo tempo: con un lancio di oltre trenta metri Sergio Busquets pesca in profondità Leonardo Campana, che supera con lo scavino il portiere avversario ma non riesce ad andare alla conclusione con la porta totalmente vuota.
L’errore dell’attaccante rosanero porta la partita ai calci di rigore. Il primo a tirare è Leo che, naturalmente, spiazza Panicco. A decidere la finale, però ci pensa Drake Callander. L’estremo difensore rosanero prima realizza il proprio penalty e poi para quello calciato dal proprio “collega”, mettendo fine ai giochi. Con il risultato di 10-9 al termine dei rigori, l’Inter Miami conquista la prima Leagues Cup della storia, accedendo di diritto alla prossima Concacaf Champions League.
Per Lionel Andrés Messi da Rosario si tratta del quarantaquattresimo trofeo in carriera: un dato che non ha bisogno di ulteriori commenti. Naturalmente, l’argentino si porta a casa anche il titolo di capocannoniere e di miglior giocatore della competizione. “Sono molto orgoglioso di aver vinto il primo trofeo della storia di questo Club”, ha dichiarato Leo nel post partita, “Il lavoro e l’impegno di tutti hanno reso possibile tutto ciò. Spero che questo sia solo l’inizio”. Una volta archiviata la vittoria in coppa, per Messi e compagni comincerà la caccia alla MLS.