Da ormai quattro giorni Napoli non fa altro che festeggiare i ragazzi guidati da Luciano Spalletti, in grado di riportare il tricolore in città dopo ben 33 anni di attesa.
I tifosi hanno colorato d’azzurro ogni singola strada, ogni piazza, ogni quartiere del capoluogo campano e non solo. Domenica, la squadra è stata accolta da un Maradona pieno in ogni ordine di posto, che ha tributato a Di Lorenzo e compagni il giusto omaggio per il traguardo raggiunto. Una festa organizzata alla perfezione dalla società, alla quale hanno preso parte numerosi artisti, naturalmente figli della città, come Geolier, Liberato e Clementino.
Eppure, nonostante l’incredibile euforia e l’atmosfera venutasi a creare negli ultimi giorni, c’è un tifoso azzurro che non è riuscito a godersi pienamente la vittoria di questo storico terzo scudetto. Stiamo parlando di Domenico Sepe, artista e scultore partenopeo, autore della splendida statua in bronzo raffigurante il mito azzurro per eccellenza, Diego Armando Maradona, per tutti in città semplicemente “Dios”. Un’opera che Sepe regalò a Napoli ed ai suoi abitanti in quel novembre del 2021, quando l’ex stadio San Paolo venne intitolato ufficialmente al più grande genio calcistico di tutti i tempi.
Inizialmente, la statua venne collocata proprio all’esterno del tempio sportivo di Fuorigrotta, diventando subito meta di pellegrinaggio per i tifosi di tutto il mondo. Successivamente, con il passare dei mesi, né la società né il Comune di Napoli sono riusciti a trovare una sistemazione definitiva all’opera del maestro Sepe. Proprio per questo motivo, dunque, l’artista, chiaramente deluso per la situazione venutasi a creare, pochi giorni fa ha deciso di distruggere e fondere la propria opera. Un gesto forte, soprattutto considerando il soggetto raffigurato, la cui influenza, per i napoletani, non è seconda nemmeno a quella esercitata dall’amato San Gennaro.
Lo stesso Sepe ha postato sui propri profili social le immagini della statua, ormai a pezzi, dichiarando: «Il tramonto di D10s. Solo l’artista decide il destino delle sue opere». Nelle ultime ore, centinaia di tifosi azzurri hanno inondato di commenti il web, schierandosi al fianco dell’artista e contro l’amministrazione comunale, incapace, secondo il loro parere, di trovare una sistemazione degna al Maradona in bronzo. «Non rilascerò più dichiarazioni riguardanti la statua», ha inoltre spiegato Sepe, sicuramente il primo ad essere amareggiato dall’epilogo di questa vicenda.
Sfortunatamente, l’episodio riguardante l’opera dell’artista napoletano non è stato l’unico neo della festa scudetto. In provincia di Caserta, più precisamente a Mondragone, alcuni sconosciuti sono stati infatti protagonisti di un gesto deprecabile, a dir poco disgustoso. Questi incivili, chiaramente non di fede azzurra, hanno esposto uno striscione raffigurante Anna Frank, giovanissima vittima dei campi di sterminio nazisti, con indosso la maglia del Napoli. Un atto che non ha nulla a che vedere né con lo sport né con la rivalità genuina tra le diverse tifoserie.