Il Kentucky Derby è concluso, ma i dubbi sulle cause che hanno portato al decesso di vari cavalli nel famoso circuito sono appena cominciati. La scorsa settimana, sette cavalli sono morti prima della corsa finale di sabato. È stata aperta un’indagine sui decessi, mentre gli animalisti hanno espresso indignazione. L’inquietante scandalo è l’ultimo di una serie che ha colpito l’industria delle corse di cavalli, nonostante i recenti sforzi per rendere lo sport più sicuro per gli animali.
L’Università del Kentucky condurrà le autopsie dei cavalli. Ma certo pare che le corse siano uno sport pericoloso per i cavalli. A livello nazionale, tra il 2009 e il 2021, ne sono morti più di 7.200 a causa di infortuni.
Joseph Grove del gruppo Animal Wellness Action ha reso noto che il numero di morti è allarmante. “Come nativo di Louisville, capisco la passione che le persone provano per questa corsa iconica – ha dichiarato – ma la cura dei cavalli deve essere la nostra prima priorità e questa serie di morti di cavalli è allarmante”.
Il primo decesso è avvenuto il 29 aprile. Code of Kings, un castrone di 3 anni, ha continuato a cadere e si è rotto il collo prima di una corsa. Martedì scorso, Take Charge Briana è stato invece sottoposto a eutanasia dopo essersi ferito durante una prova. Due giorni dopo, anche a Wild on Ice è stata fatta l’iniezione letale in seguito a un infortunio durante l’allenamento.
Parents Pride e Chasing Artie, sono morti la settimana scorsa in circostanze misteriose. Il loro allenatore, Saffie Joseph Jr, è stato sospeso a tempo indeterminato. Sabato altri due cavalli, Chloe’s Dream e Freezing Point, sono stati sottoposti a eutanasia dopo aver subito lesioni da corsa che sembravano irrecuperabili.
Churchill Downs ha descritto ogni incidente come “unico”, aggiungendo che “non è stato rilevato alcuno schema premeditato nelle lesioni subite”. Tuttavia, il gruppo ha dichiarato che collaborerà con la Kentucky Horseracing Commission e la Horseracing Integrity and Safety Authority per indagare sugli incidenti.