Gli unici all’altezza del Milan siamo rimasti solo noi, i tifosi.
Continuiamo a non sbagliare una partita, ci entusiasmiamo, ci incazziamo, ma almeno scendiamo in campo, lottiamo, incitiamo e non abbandoniamo i nostri beniamini nonostante tutto, nonostante la speranza sia ridotta ad un lumicino, o non ce ne sia più. Lo stadio era quasi pieno ed anche oggi la Sud ha cantato fino al 96°, unita, ordinata, con la passione di sempre. Forse anche maggiore, sentendo la gravità del momento.
La squadra invece no. Il nostro Milan oggi non c’è più, si è perso. Ha smarrito la retta via, è entrato in un inferno calcistico. Di tracollo in tracollo, dalle stelle alle stalle, in un mese abbiamo battuto una serie di record negativi, cosi come un anno fa ne avevamo battuti altrettanti positivi, diventando la squadra più ammirata, un esempio di gestione e di gioco a livello europeo.
In settimana ci ha distratto la notizia di un improbabile affare dell’ultima ora che, magicamente, dovrebbe dare la scossa necessaria al gruppo. Ci lasciamo trascinare volentieri, bisognosi come siamo, da qualsiasi novità veritiera o meno, da qualsiasi annuncio di un nome nuovo che ci faccia sognare e ci sollevi dalla pesantezza di queste settimane. Ma la realtà è che noi siamo questi e che la soluzione deve essere trovata, e presto, nelle stanze e sui campi di Milanello, senza distrazioni che non fanno altro che distoglierci dall’obiettivo.
Sono sicuro che il disastro consumatosi oggi a San Siro, alla vigilia di un derby e del ritorno in Champions, costringerà i nostri responsabili a prendere misure drastiche ed operare cambiamenti immediati. Non voglio ancora pensare che a Pioli sia sfuggito di mano lo spogliatoio. Sarebbe la fine. Credo invece che debba essere il primo a riconoscere i suoi errori, a ritrovare la retta via ed indicarla alla squadra, ridandole sicurezza, magari con quel cambio di modulo a rinfoltire il centrocampo e dare più protezione ad una difesa allo sbando.
Magari dando più fiducia a qualche giocatore non sufficientemente impiegato, facendo rifiatare allo stesso tempo giocatori bolliti a livello psicofisico. Soprattutto entrando nella testa dei singoli e del gruppo resettandone le priorita’ e gli obiettivi: qui non si tratta di ripetersi, o di puntare alla qualificazione alla Champions, o di vincere a tutti i costi.
Si tratta semplicemente di tornare a giocare da Milan, riscoprire la gioia e l’orgoglio di battersi per questa gloriosa maglia e per i suoi tifosi. Tutto qua. Il resto verrà di conseguenza.
E che nessuno si azzardi a mollare la squadra, adesso che ha bisogno di noi! Forza lotta, vincerai. Non ti lasceremo mai. FORZA MILAN!!