Il 26 Gennaio 2020 rimarrà una data luttuosa per chiunque ami lo sport: oggi è scomparsa la stella del basket Kobe Bryant. L’ex campione dei Los Angeles Lakers è morto insieme alla figlia Gianna Maria, anche lei promettente cestista e con altre sette persone. Il loro elicottero è precipitato ed ha preso fuoco mentre si stavano dirigendo alla Mamba Academy vicino Los Angeles, accademia del basket da lui fondata, per degli allenamenti. Inutili sono stati i soccorsi. Bryant lascia oltre alla moglie, anche gli altri tre figli: Natalia, Bianca e il neonato Capri.
Non servono molte parole per descrivere una leggenda come Kobe Bryant, perché a descriversi basta lui stesso, o meglio i suoi meriti. Cinque titoli Nba, due ori olimpici e un grande seguito sui social. Un giocatore con 14 milioni di follower su Instagram, amato dalla popolazione di tutto il mondo non solo per la sua bravura, ma anche per quel grande sorriso. Conosciuto anche come “Black Mamba”, era molto di più di un campione del basket anche se non possiamo negare che sul campo non aveva rivali. Preso quando era ancora un liceale, Kobe ha giocato per un’unica squadra, i Los Angeles Lakers, che grazie al suo talento è riuscito a risollevare e a farla tornare alla grandezza dei tempi passati.

Il campione dei Lakers aveva un grande legame con l’Italia, dove aveva vissuto da bambino per alcuni anni quando suo padre Joe giocò negli anni ottanta in A2 e A1, a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Proprio per essere cresciuto in Italia, Kobe era anche un grande tifoso del Milan, ed era rimasta famosa una sua frase quando giocava nei Lakers: “Se mi tagliassero il braccio destro, sgorgherebbe sangue rossonero, da quello sinistro giallo viola”. Anche il Milan ha infatti annunciato la triste notizia della sua tragica morte di Bryant, su twitter in inglese.
Tutto il mondo del basket è sconvolto da questa drammatica notizia, ma non solo, poiché sono numerose le star e i giocatori di tutti gli sport che piangono questo fantastico giocatore, a partire da Francesco Totti, Piqué nel mondo del calcio, come nell’atletica Justin Gatlin, ma ci sono anche famose influencer come Chiara Ferragni a piangerlo e moltissimi altri.
Sarà difficile colmare questo grande vuoto e questa sensazione che ci lascia non solo dell’amaro in bocca, ma che ci fa versare anche tante lacrime. Come dice Kobe nella lettera al Basket è giusto ricordarlo così “…rimarrò per sempre quel bambino con i calzini arrotolati, bidone della spazzatura nell’angolo, 5 secondi da giocare. Palla tra le mani. 5..4..3..2..1.. “
Ciao Black Mamba.