Non sarà il Mondiale delle Cenerentole. Si sente odore di soldi guardando gli spot della Nike sulle calciatrici che si contenderanno la Coppa del Mondo in Francia dal 7 giugno al 7 luglio. Effetti speciali, altissima qualità, musiche da sogno, testi roboanti. L’aria è cambiata intorno alle donne del calcio, pronte a diventare le star di un nuovo business che il mercato ha fiutato.
Questo almeno è quanto appare andando a curiosare su quanto ruota attorno alla kermesse sportiva al via in Francia il 7 giugno. La Fifa ha deciso di raddoppiare il montepremi, 30 milioni di dollari che si spartiranno le 24 nazionali partecipanti. 4 milioni per la squadra campione. Per la prima volta anche i club riceveranno delle ricompense per la partecipazione delle proprie giocatrici alla manifestazione. Cifre comunque ben lontane dalle competizioni maschili: il montepremi al passato mondiale in Russia era stato di 400 milioni di dollari, un divario di genere pari a 370 milioni. La Francia vincitrice aveva ricevuto 38 milioni di dollari dalla FIFA, mentre chi conquisterà ora il Mondiale femminile in Francia otterrà solamente 4 milioni.
L’interesse comunque cresce. Sky ha comprato i diritti e trasmetterà tutte le 52 partite della competizione, 37 in esclusiva, utilizzando le sue migliori firme. Rai 2 manderà in onda le 15 partite migliori comprese quelle della nostra Nazionale. È una nuova epoca che sta iniziando per uno sport che ha sempre tenuto ai margini le donne. Ora c’è un’esposizione mediatica e un’organizzazione senza precedenti. (Qui un video della FIFA che esplora tutte le città e gli stadi del mondiale francese)
Nella bolla maschilista italiana, dove nello sport le donne continuano ad essere trattate da Dilettanti e non da Professioniste tranne poche eccezioni, la Nazionale Azzurra proverà a fare una buona figura. Mancava da un mondiale da vent’anni. Davvero una lunga assenza, frutto probabilmente della scarsa considerazione che ruota in generale attorno alle donne italiane, sempre in coda alle statistiche sulla parità non solo in Europa, ma anche nel mondo.
Siamo al 70 esimo posto nella classifica mondiale stilata dal World Economic Forum sulle pari opportunità tra uomini e donne; abbiamo solo il 49% della forza lavoro femminile, mentre l’Europa è al 62%; abbiamo una tra le più forti disparità salariali, quasi il 20%, ma nello sport questa differenza aumenta. Ricordo un editoriale sul New York Times delle calciatrici statunitensi che, di ritorno dalla vittoria del Mondiale, reclamavano uguale trattamento con i colleghi. Ricevute con tutti gli onori da Obama sono riuscite ad aumentare i loro compensi, ma la strada è ancora lunga.
Nonostante tutto le ragazze del calcio azzurro sono tornate e così avremo la soddisfazione di poter tifare per loro, dopo la cocente delusione che ci avevano dato gli strapagati colleghi maschi, eliminati e rimasti a casa a guardare gli altri calciatori giocarsi la Coppa del Mondo. E speriamo che la Nazionale azzurra riesca a fare un buon esordio domenica alle 13 ora in Italia (le 7 del mattino a New York) quando scenderà in campo contro la temibile Australia. Poi ci saranno da battere la Giamaica e il Brasile.
Qui un video della FIFA sul Gruppo C, quello dell’Italia.
Stati Uniti, Francia, Germania, Inghilterra e Canada partono per vincere il torneo. “Possiamo fare un buon Mondiale e passare il primo turno”, ha affermato l’ex CT della Nazionale Carolina Morace. “Non siamo una squadra che ha una giocatrice su tutte, non c’è una che emerge, però con il gruppo e il lavoro di gruppo si può sopperire”.
E allora Forza azzurre, avete già fatto un miracolo: farmi scrivere di calcio. Non era mai successo. Bentornate Azzurre, siete davvero ragazze Mondiali!