Corsa come sempre sul tradizionale percorso Brescia-Roma-Brescia, si è svolta la 36esima rievocazione storica della Mille Miglia, la “corsa più bella del mondo”, così amava definirla Enzo Ferrari. Un appuntamento imperdibile per la casa del biscione, l’Alfa Romeo, “festeggiata” in quanto l’edizione 2018 coincide con il 90esimo anniversario della sua prima vittoria nella leggendaria gara che si svolse dal 1927 al 1957. Il 1° aprile del 1928 Giuseppe Campari e Giulio Ramponi conquistarono il gradino più alto del podio con la 6C 1500 Super Sport, uno dei capolavori assoluti di Vittorio Jano, che s’impose per la sua architettura meccanica rivoluzionaria, con testa fissa e sovralimentata. La straordinaria vettura percorse i 1.618 km del tracciato alla ragguardevole media di 84 km/h, centrando così il primo degli 11 successi dell’Alfa Romeo, di cui 7 consecutivi, dal 1932 al 1938: un record che non potrà mai essere battuto.


Lo straordinario anniversario è stato celebrato dal marchio con una serie di iniziative speciali. Tra le più significative, proprio la tappa finale che è “passata” al Museo Storico Alfa Romeo, dove le vetture in gara si sono cimentate in prove cronometrate sulla pista interna del polo di Arese. È un modo originale per celebrare la leggenda Alfa Romeo e al tempo stesso rendere omaggio ai modelli esposti all’interno del museo che hanno firmato alcune delle più belle pagine dell’automobilismo mondiale. Il video si riferisce proprio alla parte della corsa ad Arese, intorno al Museo Alfa.
In questa edizione della gara erano presenti alcune preziose vetture Alfa Romeo d’epoca: la 6C 1750 Gran Sport, il modello leggendario con cui Tazio Nuvolari e Giovanni Battista Guidotti vinsero la gara bresciana nel 1930. Oltre al mito del “sorpasso a fari spenti”, quella gara vide il pilota mantovano conquistare il record dei 100 km/h di velocità media su tutto il percorso. E grande interesse ha suscitato anche la seconda vettura in gara: una stupenda 6C 1500 Super Sport del 1928, carrozzata dagli Stabilimenti Farina, prodotta in soli 31 esemplari.

Sulle strade della Mille Miglia 2018 anche la 1900 Super Sprint del 1956 e la 1900 Sport Spider del 1954. La prima vettura è l’elegante coupé carrozzata da Touring che rappresenta la declinazione “gran turismo” della 1900, vettura che divenne celebre negli anni Cinquanta con il claim “la berlina da famiglia che vince le corse”. La 1900 SS non è certo nuova all’impresa bresciana, tanto che negli anni Cinquanta, quando si correva ancora la Mille Miglia agonistica, era la vettura preferita da molti piloti privati perché garantiva prestazioni e affidabilità. Al suo fianco la 1900 Sport Spider del 1954, una rarissima spider da corsa – prodotta in soli due esemplari. Insieme alle Alfa Romeo si sono viste decine di auto magnifiche come Bugatti, Fiat, Mercedes, Om, Lancia, Cisitalia, Jaguar, iscritte da appassionati di ben 44 nazioni diverse. E per la cronaca hanno vinto la 1000 Miglia 2018 proprio le Alfa Romeo, come 90 anni fa. Non una, ma ben tre sul podio : primi l’argentino Juan Tonconogy e la moglie Barbara Ruffini a bordo di un’Alfa Romeo 6C 1500 GS “Testa Fissa” (e per lui si tratta del terzo successo alla Mille Miglia), secondi Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Alfa Romeo 65 1500 SS del 1928 , mentre salgono sul terzo gradino del podio i vincitori delle Mille Miglia 2016 e 2017, Andrea Vesco e Andrea Guerini, su Alfa Romeo 6 C 1750 Zagato del 1929.