Fuori i colpevoli, ora. Vengano avanti i responsabili di una delle pagine più nere della storia del calcio italiano. Senza alibi, a petto in fuori, si prendano le loro colpe e si facciano da parte. Un’eliminazione dai Mondiali dopo sessant’anni non può non trovare delle inevitabili e drastiche conseguenze. Siamo usciti contro una squadra modesta, di giganti dai piedi di marmo come la Svezia vista nelle due partite. Con la dignità residua ora i responsabili prendano cappello senza mercanteggiare su clausole o voti in assemblea.
Ventura Giampiero: il commissario tecnico si è rivelato totalmente inadeguato al compito assegnato. Un quasi settantenne senza esperienza internazionale non in grado di dare un gioco, un’identità, un sentire comune ad una squadra in un anno e mezzo. E dire che aveva ereditato una buona Nazionale da Antonio Conte, una formazione che ben aveva figurato agli Europei 2016, vincendo proprio contro la Svezia (con Ibrahimovic in campo) e la Spagna. Confusionario negli schemi e nelle idee, l’ex allenatore del Torino ha fallito tutto ciò che era fallibile. Ventura si è ostinato in una formazione ultra offensiva sulla carta, ma totalmente innocua sul campo. Non è riuscito a valorizzare Lorenzo Insigne, il miglior talento della formazione azzurra, lasciato incredibilmente fuori anche in questo amaro crepuscolo milanese. Inspiegabile l’assenza dalle convocazioni di Jorginho, uno dei migliori giocatori del campionato.
Tavecchio Carlo: il pittoresco e gaffeur presidente della Federazione ha lasciato le sue impronte sulla scelta di Ventura. Lo ha rivendicata e difesa in più occasioni ed ora ne resta sommerso. Un’apocalisse l’aveva definita, alla vigilia, la possibile mancata convocazione. Ora ci si aspetta che ne assuma le dirette conseguenze. Lasciando la poltrona a chi forse saprà muoversi con maggiore saggezza. Una clausola del contratto di Ventura prevede la possibilità di esonerare il ct in caso di mancata qualificazione, ma sarebbe veramente clamoroso se Tavecchio volesse lavarsene le mani. Sarebbe auspicabile, nel caso, un intervento diretto del presidente del Coni, Giovanni Malagò, a capo di tutto lo sport italiano.
Tra i colpevoli anche i senatori, giunti ieri alla loro ultima recita sul palcoscenico. Prestazioni non brillanti dai vari Bonucci, Chiellini e De Rossi, affondati con il ct. Molta amarezza per il capitano Gigi Buffon a cui sarà negata la sesta partecipazione ad un mondiale che avrebbe costituito un record mondiale.
Da dove ripartire ora? Ci sono giocatori sui quali fare affidamento per il futuro, i vari Insigne, El Shaaraway, Pellegrini, Donnarumma. Forse si può ripartire da loro affidandoli ad un maestro di calcio capace di guidarli con saggezza, visione, determinazione. Il profilo di Carlo Ancelotti.