Pochi giorni ad Halloween, ma per le “streghe” non è un periodo di festa. Il Benevento ha incassato la decima sconfitta in dieci partite. Un record negativo mai visto in tutta la storia della Serie A. A poco è servito il cambio in panchina tra Marco Baroni e Roberto De Zerbi. Ieri hanno perso contro il Cagliari in una partita particolarmente emozionante, dopo essere passati in svantaggio all’avvio (gol dei sardi al 9° minuto) erano riusciti a pareggiare su rigore con Iemmello, nei minuti di recupero, precisamente al 94°. Una rete che sembrava dovesse regalare il primo punto in classifica alle Streghe, ma solo un minuto dopo il Cagliari ha bucato un’altra volta la porta del Benevento, con un bel colpo di testa di Pavoletti.
La situazione si fa piuttosto imbarazzante per la società guidata da Oreste Vigorito. Sono già sei i punti da recuperare per uscire dalla zona retrocessione e domenica ospitano una Lazio in grande forma, che ieri ha battuto in trasferta il Bologna, conquistando la settima vittoria consecutiva. Già un mese fa, il giornale spagnolo Marca aveva assegnato al Benevento il non invidiabile titolo di “peggior squadra d’Europa”, facendo una comparazione tra i club che disputano i campionati di massima serie nel Vecchio continente. I campani sono arrivati, obiettivamente impreparati in A e ora ne stanno pagando le conseguenze. Lo scorso anno chiusero la “regular season” al quinto posto di B, a 13 punti di distacco dalla capolista Spal. Ottimi playoff contro Spezia, Perugia e Carpi gli hanno garantito una insperata promozione. Una campagna acquisti in sordina con Cataldi, Belec e Coda, non ha attrezzato a sufficienza la formazione per il nuovo sfidante torneo.
Il catastrofico avvio del Benevento ripropone il tema sull’adeguatezza di un torneo a venti squadre. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, nel suo piano programmatico di riforme del mondo del calcio, ha già affermato di voler ridurre le squadre partecipanti ai tornei professionistici da 102 a 74, con un ritorno a diciotto squadre per la Serie A, venti (e non ventidue) per la B, trentasei (non sessanta) per la Lega Pro. Una riduzione che trova d’accordo anche Andrea Agnelli, presidente della Juventus, mentre per Aurelio De Laurentiis, occorrerebbe addirittura tornare a sedici squadre come negli anni Ottanta.
Il turno infrasettimanale non ha cambiato granché in testa alla classifica, con le vittorie di Napoli, Inter, Juventus, Lazio e Roma. Una importante boccata d’ossigeno per il Milan dopo la netta vittoria per 4-1 sul campo del Chievo. Per Montella ora il test della verità nella sfida di sabato a San Siro contro la Juventus. I bianconeri hanno vinto, con qualche affanno, contro la Spal e il suo tecnico Allegri ha manifestato la sua insoddisfazione: “Dopo il 2-0 siamo usciti dalla partita. Se facciamo una prestazione come questa usciremo sconfitti contro il Milan”.
Situazione difficile sull’altro lato del Po. Dopo il 3-0 incassato dalla Fiorentina di Stefano Pioli, si fa più critica la posizione di Sinisa Mihajlovic sulla panchina granata. Allenamento a porte chiuse oggi a Coverciano per il Torino che nelle ultime cinque partite ha raccolto solamente due punti, pareggiando le non proibitive partite contro Verona e Crotone, perdendo invece le sfide con Juventus, Roma e appunto Fiorentina. La partita contro il Cagliari allo stadio “Grande Torino” sarà decisiva per Sinisa che spera di recuperare il suo bomber Andrea Belotti.