Venerdì sera è andata in scena una delle “classiche” del calcio, la sfida per eccellenza fra le due squadre più titolate d’Italia che tiene col fiato sospeso milioni di tifosi in tutto il mondo: Juventus-Milan. In Italia, il calcio è seguito come una religione, che crea diverse fazioni. Il calcio unisce, divide, in certi momenti monopolizza l’attenzione dei media e, in casi estremi, crea rivalità che vanno ben oltre il semplice e sano tifo per la propria squadra.
Anche negli Stati Uniti, grazie alle passioni e gli interessi sportivi portati dai flussi migratori, il calcio, o meglio, il “soccer”, sta pian piano aumentando la propria popolarità, nonostante sia ancora lontano anni luce dal baseball, basket e football americano. Ma come è stata vissuta Juventus-Milan da New York? In uno dei bar più famosi della Grande Mela, lo ” Sports Bar Legends”, situato al 6 West 33rd Street, nel cuore di Manhattan, a due passi dall’Empire State Building, abbiamo vissuto l’atmosfera della partita insieme allo “Juventus Club NYC” e l’ “AC Milan Club New York City”.
Entrambi i fan club annoverano fra le proprie fila supporter provenienti da tutto il pianeta: oltre a diversi italiani, infatti, ci sono tifosi provenienti da nazioni come Cile, Polonia, Etiopia, Norvegia e Croazia. Le tifoserie, sebbene siano ben separate all’interno del bar, vivono a stretto contatto le emozioni del match. Fra fiumi di birra, piatti che farebbero impallidire cio’ che vediamo in programmi come ” Kitchen Nightmares” e centinaia di patatine, tacos e bastoncini fritti ripieni di mozzarella, il pre-partita sembra scorrere tranquillo. I tifosi, oltre a qualche sporadico e simpatico sfotto’, parlano, si confrontano e azzardano anche pronostici poco realistici: ” Siamo troppo forti, questa partita finisce in goleada”, rivela fieramente un supporter bianconero fra gli sguardi divertiti di alcuni presenti. Qualcuno fa anche qualche gesto scaramantico: anche a queste latitudini, seppur in maniera minore, la scaramanzia esiste. ” Non so come andra’ a finire, ma conoscendo la mia squadra, sono sicuro che daremo filo da torcere alla Juve” controbatte un milanista.
La partita inizia: fra alcol e pietanze varie, tutti i tifosi sono incollati alle decine di schermi situati ad ogni angolo del bar; l’attenzione, per ogni singolo momento, è altissima. Il fuso orario e il clima rigido di New York non intimoriscono le decine di tifosi presenti nel bar e qualcuno confessa di aver preso il giorno libero dal proprio lavoro per venire a seguire il match insieme ai propri amici. La Juventus domina, crea diverse azioni da gol e alla mezz’ora del primo tempo trova il meritato vantaggio: azione travolgente e il difensore Medhi Benatia, lasciato solo dall’immobile difesa del Milan, trafigge un’incolpevole Donnarumma. La parte bianconera del bar esplode mentre quella rossonera rimane basita nel constatare come la propria retroguardia sia rimasta colpevolmente statica: “Come si possono prendere gol del genere? Tutti fermi, Natale è finito più di due mesi fa ma i nostri sembravano le statuine del Presepe” tuona un turista milanese che, per l’occorrenza, ha messo in stand by la visita di musei e attrazioni della Grande Mela per godersi la partita.
Ad un tratto, quasi un fulmine a ciel sereno, arriva il pareggio del Milan grazie al suo bomber, spesso criticato, Carlos Bacca: increduli, visto l’andamento quasi a senso unico della partita, adesso sono i tifosi rossoneri ad esultare. Il primo tempo si conclude e, sempre in un clima di grande sportività, i tifosi si scambiano diverse opinioni riguardo i primi 45 minuti di gioco. L’italoamericano Alessandro Rimoldi, uno dei fondatori dell’ “AC Milan Club New York City”, ci parla del suo club, separatosi da poco con il Milan Club New Jersey per contrastanti visioni a livello strutturale e manageriale del club ma con il quale i rapporti sono rimasti ottimi, ed esprime molte perplessità sull’attuale dirigenza del Milan e sul passaggio di proprietà che viene continuamente rinviato. Sono oltre due anni, infatti, che la Fininvest di Berlusconi tratta la cessione del Milan con diversi acquirenti ma, almeno per il momento, nonostante caparre, prestiti, trattative e dichiarazioni, non vi è nulla di concreto.
Rimoldi spiega: “Siamo un club abbastanza numeroso ma capita, come oggi ad esempio, che per impegni lavorativi, non tutti riescano a venire qui per assistere alla partita. Il club è composto da gente proveniente da ogni parte del mondo, ma tutti siamo accomunati dall’amore per la nostra squadra ed alla fine è questo ciò che conta”.
Il secondo tempo inizia ed i baristi ritornano a rifornire ogni angolo del bar di birre e stuzzichini vari. Il Milan, stavolta, cerca di contrastare la superiorità juventina proponendo qualche azione offensiva e la partita si avvicina alla conclusione sempre con il risultato di 1-1. Fra i milanisti cresce la speranza di uscire dallo Juventus Stadium almeno con un pareggio mentre i tifosi della Vecchia Signora sembrano ormai rassegnati nel vedere la propria squadra interrompere un’incredibile serie di vittorie consecutive a Torino che dura da quasi un anno e mezzo. Tutto sembra finito ma al 94’18”, 18 secondi oltre i quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara, viene fischiato un controverso rigore per la Juventus: il bar, fino ad allora in una calma quasi surreale per via dell’imprevedibilità della partita, diventa una bolgia; un tifoso polacco del Milan urla frasi impronunciabili contro l’arbitro, mentre tutta la parte bianconera del bar esulta. Dybala trasforma il rigore e tutti i tifosi bianconeri del bar si abbracciano fra loro per la vittoria al fotofinish, mentre dalla parte rossonera, alcuni tifosi indirizzano applausi ironici verso gli avversari.
La tensione, a questo punto, aumenta: volano insulti e imprecazioni nelle più disparate lingue ed il nervosismo nel bar sale a tal punto che scoppia un’accesa discussione fra alcuni tifosi avversari che, per poco, non scoppia in una rissa. Lo scambio di vedute dura diversi minuti ma alla fine, soprattutto grazie al buonsenso, tutto ritorna alla normalità.
La Juventus continua la sua marcia verso la conquista del sesto tricolore consecutivo, mentre il Milan deve fermare la sua rincorsa per un posto nella prossima Europa League. I due fan clubs, alla fine, nonostante le polemiche, si salutano e questa emozionante partita conferma l’importanza, anche oltreoceano, in una città multietnica come New York, del soccer.