Salviamo un sogno
Qualcuno ha detto che i sogni aiutano a vivere meglio. Molto probabilmente è così. I sogni sono la caratteristica fondamentale delle nostre aspirazioni, delle nostre ambizioni. Da adulti facciamo spesso sogni poco convincenti, ci limitiamo a sognare una vacanza, magari una crociera. Di questi tempi poi in giro per il mondo ed in particolar modo in Italia i sogni sono diventati miopi. Ci accontentiamo di un posto di lavoro, un impiego magari statale. A pensarla in grande passiamo nottate da incubo per fantasticare una vincita al Superenalotto. Ma tutto finisce alle prime luci dell’alba quando veniamo catapultati di nuovo verso il grigiore del nuovo giorno che incombe con il suo incedere frettoloso ed inconsistente e ci spinge verso un ingranaggio più grande di noi, del quale, nostro malgrado, facciamo parte. Molti invece nonostante la notte sia passata da un pezzo continuano a sognare ad occhi aperti; alla fermata dell’autobus, mentre aprono la cartella di scuola oppure il diario delle lezioni. Chi è meno fortunato continua a sognare facendo rotolare copertoni di gomma lungo un declivio a piedi nudi ai margini dell’ecatombe di macerie di Haiti, oppure masticando sogni e colla dentro sacchetti di plastica nelle “favelas” di Rio de Janeiro. Altri scavalcano le barriere fatte di corsi d’acqua invalicabili del delta del Mekong trasportando su carrette di legno un carico insopportabile per le loro fragili braccia. Questi irriducibili sognatori ad occhi aperti sono i bambini. Questo valore aggiunto dell’umanità talvolta è priva delle più elementari forme di sussistenza. Secondo un sondaggio fatto dalla rivista “Internazionale” qualche anno, fa i quattro quinti dell’umanità soffre la mancanza di un alimentazione adeguata oppure è soggetta a malattie causate da carenza di vitamine e proteine, mattoni basilari. In questo tipo di scenario è difficile poter minimamente pensare di avere un futuro. Ma i sogni di questi bimbi spesso sono inversamente proporzionali alla sofferenza. I loro sogni sono tanto grandi quanto tragicamente irrealizzabili. Anche i sogni però a volte hanno bisogno di un aiuto, altrimenti la triste realtà rende tremendamente difficile anche solo ipotizzare un futuro migliore. Da qualche anno un'associazione chiamata “Save the Dream” aiuta a regalare un sogno a quei bambini che vivono in condizioni di indigenza nei quattro angoli del globo. Lo sport in generale, ed il calcio in particolare sono promotori di una meravigliosa iniziativa: contribuire al far viver un sogno per mezzo dello sport. Nel pianeta ci sono milioni di bambini che inseguono una sfera che rotola su un campetto, sia essa fatta di cuoio o di stracci, a volte anche di carta bagnata e pressata alla meglio. I campi poi sono molto spesso delle risaie abbandonate, dei cortili polverosi, una strada dissestata, un prato senza un filo d’erba. “Save the Dream” aiuta a costruire loro le basi, seppur tra mille difficoltà, affinché i bambini di mezzo mondo possano ancora sognare di diventare dei calciatori oppure soltanto poter giocare e divertirsi su un campo vero.
Testimoni luminosi
L’associazione “Save the Dream” oltre ai sogni salva anche la purezza dello Sport, i valori sani che il calcio, o soccer, incarna da sempre ma che oggi facciamo sempre più fatica a far emergere. Questa iniziativa parte da un idea che si concretizza abbastanza lontano, nel Qatar; attraversa quasi tutto il globo e tocca i vari punti della Terra in cui c’è bisogno di salvare un sogno. Il presidente dell’associazione è Massimiliano Montanari, che nella sua opera viene coadiuvato da alcuni testimonial di primo piano, ambasciatori senza macchia che portano i valori e la purezza dello sport nei luoghi dove è più difficile dare peso ad una speranza. Testimoni luminosi alcuni famosissimi, altri meno, ma uniti dalla stessa voglia di aiutare un miraggio a prendere corpo. Tra questi Andrea Zorzi, campione di pallavolo, le Farfalle Azzurre, ginnaste pluridecorate ed il Campione del Mondo di calcio del 2006 Alessandro Del Piero. E proprio con questa leggenda del calcio mondiale, assieme alle Farfalle Azzurre e a Giusy Versace, eclettica e fenomenale atleta paraolimpica, il progetto “Save the Dream” ha voluto far conoscere la sua iniziativa qui a New York.
In un incontro al Consolato Generale Italiano, in Park Avenue, ospiti del Console generale Natalia Quintavalle, sempre molto sensibile ad eventi di questo tipo, l’associazione ha potuto illustrare i vari punti in programma per promuovere un progetto di volontariato inteso alla formazione di nuovi “educatori sportivi ”. La partecipazione è stata a dir poco intensa. Ospiti d’eccezione sono state le atlete della ginnastica ritmica, le Farfalle Azzurre ed Alessandro del Piero. Il Presidente Montanari ha dapprima fatto un breve cenno sugli sviluppi dell’associazione per poi sottoporsi alle consuete domande del pubblico e dei giornalisti presenti. Le domande sono state poste in modo diretto ed interessato, specialmente dai vari bambini della Scuola Italiana Guglielmo Marconi di New York. In qualità di inviato chiedo a Del Piero quali sono le iniziative per cercare di creare i presupposti affinché i sogni possano poi trasformarsi in splendide realtà. “Dipende dalla grandezza dei sogni” risponde Alex. “Ci sono vari progetti che stiamo portando in giro per il mondo che vogliono dare una speranza e non solo un'illusione a quei bambini che vivono in condizioni difficili e che hanno perso anche il diritto di sognare”. Il Campione del Mondo strappa un applauso poi aggiunge: “Dobbiamo fare in modo che ciascuno di noi dia un contributo al fine di permettere che i nostri figli possano coltivare i propri sogni, in ogni parte del mondo, soprattutto in quei luoghi dove si sono verificati delle catastrofi naturali oppure economiche”.
“Save the Dream” infatti opera in modo tangibile ad Haiti, teatro di un disastroso terremoto e che purtroppo, dopo pochi giorni di cronaca attiva e centinaia di inviati delle principali reti televisive mondiali, da un pezzo si sono spenti i riflettori. A tenere accesa la luce della speranza ci pensano delle associazioni Onlus, come “Save the Dream” di cui Del Piero è attivo testimonial. “ Occorre portare la luce dell’educazione spirituale e sociale in quei luoghi dove non esiste più una morale” mi spiega Bora Milutinovich, altro ambasciatore illustre dell’associazione, ex coach della nazionale di calcio USA ai mondiali del 1994. “Basta un gesto esemplare, una giusta e corretta immagine da portare ai bambini come testimonianza, per fare in modo che i sani valori dello sport siano recepiti e possano avere la meglio sugli interessi commerciali, che rendono molti sport, il calcio in modo particolare, odiosi e incontrollabili” continua Milutinovich in un ottimo italiano intervallato da alcune parole di Spagnolo. Lezioni di morale da una leggenda vivente. Toccante l’intervento di Giusy Versace, campionessa paraolimpica assente all’incontro per una indisposizione ma intervenuta al telefono durante la serata. “L’atletica mi ha reso felice, mi ha fatto tornare la voglia di vivere”. Parole emozionanti che suscitano applausi convinti.
Times Square
Il progetto si sposta il giorno successivo nel cuore della Grande Mela, a Times Square, dove gli organizzatori hanno allestito un piccolo campetto di calcio immersi nelle luci abbacinanti dei grattaceli di Manhattan. Sul palco si sono alternati i vari ambasciatori dell’organizzazione, tra cui Fernando Hierro, ex calciatore del Real Madrid e della Nazionale Spagnola, Alex Del Piero, le Farfalle Azzurre ed i vari promoter . Dal centro del pianeta dove il cuore pulsante di Times Square si mostra nel suo momento migliore, tra luci abbaglianti e colori sfavillanti “Save the Dream” sposta idealmente il suo target verso la periferia più oscura del globo. Il suo intento è quello appunto di sensibilizzare le popolazioni più abbienti, a far conoscere i propositi dell’Associazione anche in luoghi deputati al divertimento ed al consumismo. I segnali del proprio impegno vengono esposti in un padiglione allestito con foto e testimonianze visive di bambini che giocano al calcio in angoli remoti e dimenticati del globo. Lo scopo è quello di accendere le luci della fantasia su spazi altrimenti oscuri e di tenerli accesi per mezzo di opere tangibili. Per un bambino è già un sogno quello di poter dare un calcio ad un pallone vero, su un campetto che non sia sconnesso, o peggio ancora, disseminato di mine antiuomo dimenticate da chissà quale guerra. Un sogno di modeste dimensioni per alcuni di noi ma immenso per moltissimi altri, un sogno capace di accendere il sorriso sul volto di un bambino, piccolo rappresentante dell’umanità, valore aggiunto e tesoro inestimabile della collettività mondiale.