La giornata di campionato appena conclusa ha riservato piacevoli sorprese, superiorità manifeste e tristi realtà. Le piccole squadre che non aspirano di certo ad un campionato di alti livelli si dimostrano sempre più squadre con notevoli capacità di gioco, messe in campo dai loro allenatori in modo equilibrato e schietto. Certi di non poter contare sui campioni e sulle giocate dei singoli fenomeni basano il loro successo sulla corsa e sulla velocità, coprendo ogni parte del campo con assoluta padronanza di schemi. Quegli stessi schemi che risultano particolarmente ostici a squadre come le due milanesi, in particolare la squadra di Pippo Inzaghi che non ha ancora trovato il bandolo del gioco cambiando moduli tattici quasi ad ogni partita. Particolare rilevato da questa rubrica alcuni mesi fa. L'Inter è incappata in una prestazione opaca ma il merito va anche all'Empoli che ha messo in mostra le qualità sopra citate rivelandosi una provinciale di tutto rispetto. La Juve è in fuga a +5 dalla Roma che pensa più a guardarsi indietro a difesa del suo secondo posto invece di guardare avanti per avvicinarsi al primo. Napoli vittorioso a Roma contro la Lazio centra un duplice obiettivo. La Samp vincente a Parma sale sul pianerottolo del terzo posto insieme ai partenopei.
Palermo – Roma 1-1
Il rientro di Dybala coincide con l'ottima prova del Palermo che pareggia contro la AS Roma ormai incapace di vincere. La partita non si può definire tra le più attraenti giocate dalle due squadre ma la posta in gioco era alta ed alla fine ha prevalso la prudenza all'audacia. Palermo subito in gol per un regalo offerto al 2' dal difensore giallorosso Astori che cambia il volto della partita. Errato disimpegno e palla ceduta a Vazquez che ,con un veloce scambio, permette a Dybala in area di infilare De Sanctis. Palermo ben organizzato, reparti ben equilibrati e ripartenze veloci e devastanti . Roma che stenta a costruiire gioco anche in virtù di assenze importanti come Totti (influenzato ed entrato allo scadere) Gervinho, De Rossi e Nainggolan. Destro ormai in partenza onora la maglia con il gol del pareggio che in termini di classifica significa ancora secondo posto. La Roma con quattro pareggi in sei partite sembra difendere più il secondo posto che pensare alla corsa verso il primato ma ottenere punti al Barbera non era certo impresa semplice considerando le numerose assenze. Garcia in conferenza stampa ha detto che “i nostri giocatori nel primo tempo erano senza movimento, tutti piantati “ per fortuna non è ancora tempo di raccolto.
Empoli – Inter 0-0
Un passo avanti ed uno indietro. Morale: l'Inter non si muove. Mancini ha spiegato che “ il pareggio aiuta a muovere la classifica”. Ma all'Inter vista ad Empoli il pareggio sa di miracolo. L'Empoli attacca subito i reparti nerazzurri apparsi un pochino statici, con la consueta velocità che Mister Sarri impone ai suoi giocatori. Due occasioni solari di Pucciarelli e Zielinski per poco non fanno capitolare l'Inter che deve ringraziare il suo portiere Handanovic che sfodera tutta la sua bravura per evitare la sconfitta. Un solo guizzo di Palacio di testa nella ripresa è davvero troppo poco per ambire al terzo posto. Handanovic ha spiegato ai microfoni che “l'Empoli andava più forte di noi”. Segreti del calcio moderno? Niente affatto. La ricetta di Sarri è semplice: velocità, profondità e spirito di squadra. Le tre componenti che sono mancate all'Inter ieri sera.
Lazio – Napoli 0-1
Pranzo domenicale con piatto forte servito all'Olimpico per la gioia dei partenopei. Pranzo indigesto per i biancocelesti che vengono sconfitti dal Napoli all'Olimpico di Roma. Un gran gol del “pipita” ha un duplice importante significato: terzo posto e sorpasso. Pioli ha schierato la sua Lazio nel migliore dei modi, ovviando ad almeno dieci defezioni importanti, Mauri e Felipe Anderson su tutti, con uno schema 4-1-4-1 a richiamo del centravanti ed innesti dei due centrocampisti esterni Candreva e Keità a svariare sulle fasce. Il Napoli è passato alla prima vera azione di gioco: Mertens in profondità per Higuain che scatta sulla destra ed appena in area calcia violentemente sul primo palo. Pallone che “buca” le mani dell'estremo laziale Berisha , oggi al posto di Marchetti e si infila in rete. La Lazio reagisce e confeziona almeno due palle -gol con Cavanda e Parolo. Il primo a tu per tu con Rafael si impappina e tira addosso all'estremo napoletano. Il secondo invece colpisce una traversa di testa. Il Napoli metabolizza a dovere la sconfitta interna con la Juventus mentre la Lazio subisce un brusco stop, parzialmente motivato con molte assenze alcune determinanti ai fini del risultato.
Milan – Atalanta 0-1
Ci risiamo. Il Milan dopo il Sassuolo incappa nella seconda batosta consecutiva al “Meazza” che con la prestazione sbiadita di Torino fanno un punto in tre partite. O se volete 12 punti in 12 partite, perfetta media retrocessione per una squadra che Inzaghi aveva enfaticamente definito almeno da terzo posto. I limiti dei rossoneri vengono evidenziati spesso da squadre di media classifica, organizzate con un ritmo partita elevato e rapide ripartenze, capace di imbrigliare il gioco per la verità alquanto macchinoso dei rossoneri. L'Atalanta come il Sassuolo gioca “a memoria” con schemi collaudati e veloci. Il Milan cambia schema di gioco quasi ogni partita affidandosi a nuovi innesti che faticano a trovare il giusto ritmo e la corretta collocazione in campo: Torres ne è stato un esempio lampante. Spaesato e frastornato a San Siro ma capace di realizzare una doppietta al Real nel derby di Madrid in Copa del Rey, con i suoi compagni dell'Atletico. I concetti di Simeone erano già nel suo DNA, quindi parentesi rossonera archiviata in fretta. “Ora dedichiamoci al lavoro per rianimare questa squadra” ha sentenziato Inzaghi, apparso in panchina nervoso ed insofferente e successivamente espulso dopo aver rimesso in campo un pallone messo fuori dai bergamaschi per un loro giocatore finito a terra. Pallone che poi non sarebbe stato nemmeno restituito . Oltre al lavoro sul campo di calcio forse un tantino di lavoro extra sui concetti di Fair Play andrebbe sicuramente fatto.
Juventus – Verona 4-0
Passeggiata e fuga. La Juve rifila dieci gol in 48 ore (cinque al Bentegodi in Coppa Italia) al malcapitato Verona e se ne va in solitaria verso la vetta dello scudetto. Tutto facile per i padroni di casa che allo Stadium dopo appena pochi minuti avevano già messo il sigillo su una partita senza storia. Il divario tra le due squadre non ammetteva sconti. Subito in gol con Tevez e Pogbà, i bianconeri segnano altre due volte nella ripresa con Pereyra ed ancora con Tevez allo scadere, che con 13 reti conferma il primato di capocannoniere. Poche note di cronaca a testimonianza dello strapotere juventino in questo scorcio del campionato.
Genoa-Sassuolo 3-3
Il Genoa viene fermato dal Sassuolo e pareggia in pieno recupero una partita che vedeva soccombere i grifoni sul piano del gioco e del risultato. Tanto che forse dovremmo dire che è stato il Sassuolo ad essere fermato dal Genoa. La squadra di mister Di Francesco ha bissato il bel gioco espresso a San Siro contro il Milan giocando senza remore e costruendo azioni di gioco rapide con i suoi giocatori perfettamente integrati negli schemi del suo allenatore. Il Genoa ha acciuffato il pari con un rigore oltre il 90' che premia oltre misura i rossoblù, ma che li assestano saldi a tre punti dalla zona- Europa. Il Sassuolo partito per salvarsi è a quota 25. Il suo campionato lo ha già vinto e conoscendo Di Francesco oserei dire che adesso arriva il meglio.
Chievo – Fiorentina 1-2
I viola bissano il successo del Franchi contro il Palermo e vanno a vincere a Verona contro il Chievo in una partita in bilico fino all'ultimo e vinta con un gol al 49' a tempo così scaduto che persino il mitico Cesarini si sarebbe già trovato negli spogliatoi sotto la doccia. La Fiorentina con questa vittoria in extremis sale a quota 30 e si avvicina al terzo posto a tre punti dal Napoli.
Parma – Sampdoria 0-2
C'è chi scende e chi sale. Sinisa sale le scale che lo portano al terzo posto e si accomoda sulla poltrona dividendola però con il suo omologo Rafa Benitez. Partita tesa e vibrante che premia la Sampdoria e condanna il Parma ad un mesto girone di ritorno che la vedrà quasi sicuramente capitolare verso i gradini della serie inferiore. Ad ognuno le proprie scale.
Cesena – Torino 2-3
Toro deciso sbanca Cesena. In vantaggio di due reti Brienza, con due rigori, aveva riportato in parità i romagnoli. Decide Maxi Lopez allo scadere.
Udinese – Cagliari 2-2
Boccata di ossigeno per Zola che pareggia una partita ormai compromessa con un rigore al 91'. Sardi in vantaggio nel primo tempo con Joao Pedro si fanno acciuffare e poi superare dai bianconeri friulani con un doppio colpo Allan- Therau in meno di due minuti.
Classifica
Juventus 46
Roma 41
Napoli 33
Sampdoria 33
Lazio 31
Fiorentina 30
Genoa 28
Inter 26
Milan 26
Palermo 26
Sassuolo 25
Udinese 24
Torino 22
Verona 21
Atalanta 20
Empoli 19
Chievo 18
Cagliari 16
Cesena 9
Parma 9
New York Corner. 2015