Il pranzo domenicale in Italia è una istituzione conservatrice. In famiglia si preparano i piatti più buoni di tutta la settimana e in pasticceria si fa la fila per i dolci; una scena immutabile da decenni che non ammette sconti. Eppure questa domenica proprio nell'atto di consumare il fatidico pranzo ecco che avviene qualcosa che distoglie l'attenzione dal cibo catalizzando l'interesse verso lo schermo . Da qualche tempo il Calcio Moderno è riuscito nell'intento di rendere comune qualcosa di speciale. Di trasformare uno dei pochi momenti di aggregazione familiare in una sorta di gradinata supplementare a cui volgere la nostra partecipazione . E questa domenica l'interesse era rivolto ad una delle partite più interessanti della giornata:
Juventus – Sampdoria 1-1
La Juventus ospita la Sampdoria nella cornice del suo splendido stadio. Allegri sceglie il modulo con difesa a 4, fuori Pirlo in turnover si affida a Marchisio in regia. Il tecnico sampdoriano si presenta con un insolito schema a due punte escludendo Gabbiadini e favorendo Krsticic dietro le punte Okaka ed Eder, cedendo di fatto il centrocampo in mano avversaria. La Juventus avanza la linea mediana di una ventina di metri . Gli agili inserimenti di Pogbà e Pereyra e le incursioni continue degli esterni schiacciano i blucerchiati in una morsa terribile. La Juventus è subito padrona del campo ed impiega appena 12 minuti per passare in vantaggio: corner di Marchisio, zuccata di Evrà che insacca e corre felice verso la panchina. Gol importante per colui che avrebbe dovuto essere uno dei Top Player juventini ma che non ha ancora avuto modo di dimostrarlo sul campo. Sinisa Mihailovich tecnico della Sampdoria , abbottonato nel suo sciarpone tricolore non gradisce. Medita qualcosa ed alla fine tira fuori dal cilindro la sorpresa che spezza l'incantesimo del pranzo domenicale degli italiani , in particolare quelli di fede bianconera. Nella ripresa torna al modulo 4-3-3 , dentro Gabbiadini al posto del povero Krsticic asfaltato dagli avversari ( oggi in maglia blu cobalto !). Con il cambio di modulo i Blucerchiati ( in tenuta rosso carminio !) cambiano anche il volto della partita. Dopo nemmeno 6 minuti Gabbiadini infila Buffon con una rasoiata di sinistro che si infila nell'angolino alla destra di Buffon. A quel punto gli equilibri si sono ristabiliti e le due squadre non corrono rischi eccessivi se si eccettua un tiro insidioso sempre di Manolito deviato in angolo miracolosamente da Buffon. La partita finisce uno a uno. La Samp ha strappato un buon pareggio allo Juventus Stadium in cui fare risultato non è facile per nessuno. La Juve conta il terzo pareggio consecutivo, contando anche la partita di Champions ma resta capolista . Non ci sono ancora le condizioni per poter parlare di mini crisi.
Genoa – Roma 0-1
Tutto in una notte. La AS Roma fatica, sbaglia, si avvita su se stessa ma alla fine riesce a portare a casa tre punti di platino per la classifica e per il morale. A Genova succede di tutto: Rigore, espulsione, diffide e gol annullati. Procediamo con ordine: Garcia si copre le spalle inviando sul campo Ljaijc e Florenzi esterni di copertura al posto di Destro e Totti, dalla vena più offensiva. Gervinho contro tutti in attacco. Gasperini schiera la difesa a quattro preferendo Rincon come centrocampista avanzato. Matri e Bertolacci di punta. La Roma si impossessa del centrocampo ed in virtù di giocate più tecniche riesce a comandare il gioco. Due palle gol neutralizzate da Perin sono presagi al vantaggio romanista. Perin atterra in area Nainggolan. Rigore ed espulsione dell'estremo genoano. Lamanna appena entrato esorcizza Ljajic parandogli il rigore. Ci pensa il Belga dopo qualche minuto con una semirovesciata dal limite a portare in vantaggio la Roma. Il Genoa non si scopre, attende, si difende in otto ed in fase di (poco) possesso passa a tre punte. La Roma gioca e sbaglia almeno 4 occasioni uniche per raddoppiare con Gervinho Pjanic ed Iturbe. Ma è il Genoa invece a segnare al 93esimo. Ma per fortuna della Roma il segnalinee aveva appena effettuato il trapianto dell'occhio bionico ed il gol viene annullato dall'arbitro per fuorigioco calcolato al millimetro. L'arbitro fischia la fine delle ostilità, termine appropriato perchè la partita a quel punto si trasforma in una rissa gigantesca in campo. La Roma risale a -1 e spera. Il Genoa non delude ma perde.
Milan – Napoli 2-0
Classico risultato calcistico che indica superiorità netta in ciascuno dei due tempi di gioco. Questo recita il Manuale del Calcio sul risultato di due a zero. Ed in effetti buon manuale non mente. Il Milan ha giocato il calcio che gli compete senza troppi fronzoli badando al sodo ed esaltando le qualità dei singoli. Una fiammata di Menez porta in vantaggio il Milan. Accelerazione che lascia sul posto due difensori azzurri e sinistro magico ad accarezzare il palo interno ed infilarsi in rete. Il Milan controlla l'incontro senza subire eccessivi problemi ed nel secondo tempo colpisce ancora con l'ottimo Bonaventura che di testa spiazza il portiere con un gol fotocopia di quello segnato all'Inter nel Derby. Inzaghi soddisfatto non si sottrae alle interviste dichiarandosi come terza forza del campionato. Nemmeno Rafa Benitez si sottrae ai colleghi delle televisioni annunciando seraficamente che il Napoli perde perchè non fa gol. Chissà perchè quasi ci eravamo arrivati anche noi a questa considerazione… Così il ritrovato Menez ha messo il sigillo sull'incontro di ieri sera contro un Napoli apparso quasi rinunciatario ed affidandosi in avanti al solito Higuain, Una valutazione comparativa va comunque fatta: Il Napoli con Cavani avrebbe potuto gestire la carenza di punte in quanto l' Uruguaiano faceva reparto da solo, recuperava palloni, impostava e si faceva trovare sempre come riferimento ai centrocampisti. In più svariava da destra a sinistra per tutto il reparto offensivo. Higuain invece pur essendo un autentico fuoriclasse non lavora per la squadra, casomai è la squadra a dover lavorare per lui. E se la quadra poi non lavora abbastanza anche “El Pipita” brilla solo di fugaci lampi nel buio partenopeo.
Chievo-Inter 0-2
Bella partita. I veneti hanno cominciato con un interessante 4-4-2 con una punta (Paloschi) ed il falso nove Biraghi al largo per non offrire riferimenti ai centrali nerazzurri. L'Inter di Mancini si schiera con il suo ormai collaudato “rombo” a centrocampo. Kovacic vertice offensivo dietro le due punte Icardi e Palacio. Nei primi minuti la beneamata è padrona del campo innescando un forcing martellante che culmina con il gol di Kovacic al 19' dopo aver avuto almeno un paio di occasioni per passare in vantaggio. Il Chievo reagisce quasi subito e al 39 Biraghi in acrobazia sfiora la rete grazie ad un super Handanovic che gli nega la gioia del gol. La partita si accende e diventa nervosa tanto che il direttore di gara deve tirare fuori tre cartellini gialli in meno di sette minuti per calmierare il nervosismo in campo. La supremazia territoriale dell'Inter è notevole, una ragnatela di passaggi fitti imbriglia i veneti che soffrono gli spazi angusti mentre i nerazzurri dotati di palleggio prediligono gli scambi corti. Al 55' Ranocchia su cross di D'Ambrosio gira a volo e segna. Evidentemente il capitano ha un conto personale con il Chievo in virtù dei tre gol segnati ai gialloblù nella sua carriera . C'è tempo solo per il cartellino rosso a Botta appena ammonito per un fallo su Kuzmanovic ed espulso successivamente per proteste. Prima vittoria per Mancini in campionato i tifosi aspettano la prossima come regalo di Natale.
Lazio – Atalanta 3-0
Juventus – Sampdoria 1-1
Genoa – Roma 0-1
Palermo – Sassuolo 2-1
Parma – Cagliari 0-0
Udinese – Verona 1-2
Cesena – Fiorentina 1-4
Milan – Napoli 2-0
Empoli – Torino 0-0
Chievo – Inter 0-2
Classifica:
Juventus 36
Roma 35
Lazio 26
Sampdoria 26
Genoa 26
Milan 24
Napoli 24
Fiorentina 23
Udinese 21
Palermo 21
Sassuolo 19
Inter 19
Hellas Verona 17
Empoli 15
Torino 15
Atalanta 14
Chievo 13
Cagliari 12
Cesena 8
Parma 6