Lo stato di salute di ogni individuo è anche correlato al suo livello di istruzione, al benessere economico e alla qualità della vita in termini di viaggi o attività nel tempo libero per cui, in presenza di disuguaglianze socioeconomiche, diminuisce anche la propensione alle pratiche sportive e, talvolta, la possibilità di curare la salute del corpo e della mente.
Il superamento della disparità che coinvolge le conoscenze mediche di base è finalmente sul tavolo degli obiettivi da raggiungere.
Il ruolo dell’Health literacy, cioè dell’alfabetizzazione sanitaria, è fondamentale, motivo per cui sono stati compiuti rilievi per appurare le conoscenze mediche di base sulla popolazione italiana e internazionale, soprattutto in ambito sportivo, prendendo ad esame atleti di ogni parte del mondo soprattutto dei Paesi poveri. I dati raccolti sorprendono in negativo perché ciascun individuo, sebbene di diversa estrazione sociale e culturale ha mostrato di essere in possesso di una “scarsa alfabetizzazione sanitaria” e cioè di riuscire a leggere, e comprendere informazioni sulla salute, giudicare quanto esse siano affidabili e prendere decisioni circa la prevenzione o la cura del proprio stato di salute.
Ottenere, elaborare e capire le informazioni mediche di base consente di compiere “scelte consapevoli”. Nell’atletica internazionale il livello di alfabetizzazione sanitaria incide moltissimo sulla prevenzione degli infortuni, a causa delle differenze astronomiche che riguardano i supporti agli atleti in termini di disposizione di squadre mediche e programmi di analisi avanzate di cui possono usufruire gli atleti europei, rispetto a quelli africani. E ciò impatta chiaramente sui risultati sportivi, sullo stato di salute, ed in termini di diseguaglianze sociali.
Per abbattere queste problematiche relative alle diseguaglianze che riguardano l’Health literacy tra giovani atleti, si è proposto che la Federazione Internazionale di atletica leggera collabori con il programma delle Nazioni Unite, cosicché tutti gli atleti possano ricevere una istruzione scolastica di sostenibilità globale che promuova la salute e la prevenzione degli infortuni garantendo non solo il raggiungimento di obiettivi sportivi migliori, ma il superamento del gap culturale e soprattutto l’abbattimento delle diseguaglianze nei trattamenti sanitari di supporto agli atleti provenienti da Paesi più poveri.
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