Il concetto di sostenibilità riguarda anche la Spesa Sanitaria Nazionale e, soprattutto, l’impiego di risorse per i malati oncologici perché “la tempesta perfetta” in cui sia la Sanità Pubblica, che i malati di cancro stanno per trovarsi di fronte, ha il suo nucleo proprio nella “Sostenibilità Finanziaria delle cure”, che, come sappiamo, in Italia è a carico del Sistema Sanitario Nazionale e che per una serie di fattori, che si radicano nel numero sempre crescente di malati, nei ricorsi alle terapie per un tempo sempre più esteso e nell’elevato costo dei farmaci, deve essere indirizzata al meglio e con una programmazione oculata delle risorse a lungo termine.
È compito della ricerca scientifica analizzare ed orientare la Spesa Pubblica Sanitaria, favorire le soluzioni in concerto con i tecnici e la politica per arrivare all’abbassamento dei costi dei farmaci e delle cure. In futuro, i problemi di disponibilità e di accesso alle cure dovranno essere preventivati ed evitati, perché riguardano non soltanto i farmaci innovativi, ma anche farmaci già in utilizzo, non più protetti da brevetto.
Periodicamente, infatti, mancano dal mercato alcune classi di chemioterapici, perché alcune aziende ne dismettono la produzione in quanto non più convenienti economicamente. Da correggere è l’indisponibilità e la carenza di scorte, che vanno ad impattare inevitabilmente sulla sopravvivenza dei pazienti e che è determinata da problemi legati alla difficoltà nel reperire i principi attivi, in errori nei processi produttivi, nell’inefficiente bilanciamento della gestione e delle dinamiche di domanda ed offerta o più semplicemente nell’incapacità manageriale.
Si tratta di attività che richiedono investimenti rilevanti, da parte delle aziende produttrici ed una pianificazione della spesa, perché in mancanza diventa difficile mantenere un costo basso dei farmaci e, quindi, antieconomica la produzione. Ormai, i costi associati alle patologie tumorali superano i 20 miliardi di euro all’anno ed e’ destinata ad aumentare.
In ogni caso questa cifra comprende i costi diretti, per assistenza primaria, ospedaliera, follow up, farmaci.
È stato stimato che nei prossimi 15 anni, in tutto il mondo, verranno diagnosticati 21 milioni di nuovi casi di tumore all’anno. La nuova frontiera nel trattamento della malattia è la medicina di precisione, ma le innovazioni implicano costi rilevanti ed impongono con forza il tema della “sostenibilità”.
Se da una parte, lo sviluppo di terapie oncologiche innovative determina un incremento dei tassi di sopravvivenza, dall’altra comporta un costo crescente della spesa sanitaria al quale si rende necessario porre un rimedio con lungimiranza. La spesa sanitaria non prudente e ben orientata potrebbe diventare insostenibile, tanto da creare problemi di finanza pubblica, ma soprattutto di ordine etico, in quanto continuando con questo trend, molti pazienti si troverebbero esclusi dai trattamenti. Sin da ora, -ed è già tardi-, occorrerebbe evidenziare queste problematiche.
Ogni malato, per lo Stato Italiano, a prescindere dalla condizione sociale, ha diritto alle cure e a fronte di una prudente gestione del futuro, ed è dovere di tutti gli attori coinvolti, Stato e politiche economiche e sanitarie, case farmaceutiche, medici e ricercatori, fare il possibile per rendere “sostenibile” la cura, evitando speculazioni, condividendo brevetti, mettendo a fattore comune conoscenze, per arrivare a soluzioni eque, traducibili in farmaci a costi ragionevoli, terapie efficaci e uguali diritti di accesso alle cure, specie oncologiche, a disposizione di tutti.