Quanto ancora incide la diseguaglianza sociale sull’evoluzione di una malattia? Valutare l’ampiezza di tale incidenza sul sistema sanitario ci fornirebbe un quadro completo della situazione rispetto alle guarigioni, alla mortalità ma anche rispetto alle cause scatenanti, relativamente all’appartenenza di ciascun individuo ad una classe economico – sociale.
La traiettoria che segue una patologia è influenzata dallo stile di vita e dall’esposizione ad insulti ambientali, ma anche dalle condizioni economiche: prolungate privazioni in ambito lavorativo e/o abitativo svolgono un ruolo determinante, senza contare il fatto che, spesso, il soggetto che ricorre all’assistenza sanitaria nazionale si scontra con ritardi nel ricevere analisi, diagnosi e cure con esiti nefasti laddove, invece, un’azione tempestiva (es. nei casi di tumori particolarmente aggressivi) potrebbe rivelarsi risolutiva.
Non è difficile comprendere come la condizione sociale incida nei tumori dell’apparato digerente dal momento che gli ammalati con un reddito basso sono spesso costretti ad alimentarsi con cibi conservati e a basso costo, rinunciando ad alimenti freschi e di qualità.
I tumori del colon retto, invece, si riscontrano, generalmente, in soggetti appartenenti alle classi sociali a reddito medio alto. Qui ricorre, per lo più, una alimentazione ricca di grassi, povera di fibre ed uno stile di vita sedentario.
Ciononostante, questi ammalati possono scegliere di curarsi in centri privati, con ciò evitando i tempi delle liste di attesa.

Il tumore al polmone, invece, generalmente non risparmia coloro che, sono esposti per lavoro a fumi e polveri sottili, spesso senza adeguati presidi al pari del tumore alla mammella che, nonostante gli screening gratuiti, penalizza maggiormente le fasce più povere della popolazione che non sempre riescono ad accedervi con tempestività.
E’ evidente che la condizione economica influisca sull’andamento della malattia. Del resto il fenomeno si è ripetuto anche nel caso della campagna vaccinale per il Covid che non ha avuto lo stesso esito nei vari paesi del mondo.
La salute è ancora tenuta in scacco a logiche poco democratiche; sarebbe necessario potenziare il sistema sanitario, ma anche aumentare l’informazione rispetto agli screening gratuiti e alle visite per le fasce più deboli.