In primavera, la paura del vaccino AstraZeneca e dei suoi effetti collaterali aveva fatto spaventare l’Occidente. Era il vaccino meno costoso, il più facile da tenere in magazzino, usato in almeno 111 paesi ricchi e poveri, ma non ha fatto una bella fine.
Un team di ricercatori statunitensi e britannici ha infatti scoperto che c’è una proteina nel sangue che è attratta da una parte fondamentale del vaccino ed è probabilmente proprio questa a dare il via a una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare nei coaguli di sangue.
Gli scienziati dell’Arizona State University e dell’Università di Cardiff hanno lavorato fianco a fianco con AstraZeneca (quelli britannici peraltro finanziati anche dal governo di Londra), per cercare di scoprire le cause della trombosi con trombocitopenia immunitaria indotta dal vaccino, trombosi che nei mesi scorsi è stata larga parte delle paure scatenate da un vaccino che invece si ritiene abbia salvato circa un milione di vite dal Covid.
I casi furono rarissimi: secondo l’Ema, a maggio si erano verificati 316 casi di trombosi su 36 milioni di vaccinati con AstraZeneca. Per Johnson&Johnson statistiche ancora migliori: un caso di trombosi su 2,1 milioni di punture fatte.