In Italia, come in gran parte d’Europa, tornano a salire tutte le curve dell’epidemia di Covid-19: aumentano i casi positivi, così come i decessi e i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari.
È una situazione già prevista, ma ugualmente complessa, che costringe a elaborare nuove strategie per arginare l’epidemia: dalla terza dose del vaccino ai farmaci anti Covid, fino a una riflessione su un’eventuale proroga dello stato di emergenza.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che, dal primo dicembre, in Italia “saranno chiamati alla dose aggiuntiva anche le fasce generazionali tra i 40 e i 60 anni. Facciamo un ulteriore passo in avanti perché riteniamo che la terza dose sia un tassello essenziale della nostra strategia di contrasto al Covid”.
In generale, ha osservato Speranza, sui vaccini “i numeri oggi sono positivi e importanti. Siamo arrivati all’86,62% di persone che hanno avuto la prima dose e all’83,77% che hanno completato il ciclo vaccinale. Tuttavia dobbiamo insistere, perché ogni singolo vaccino ci consente di avere uno scudo più forte rispetto alle settimane che stanno per arrivare”.

A oggi, le persone che hanno ricevuto due dosi sono 45.274.174, mentre sono 2.145.353 quelle che hanno avuto il cosiddetto “booster”, ovvero il 41,81% della popolazione potenzialmente oggetto di richiamo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tra coloro che hanno ricevuto la terza dose e si sta spendendo in prima persona per convincere gli italiani a sottoporsi all’immunizzazione. “Abbiamo dato dimostrazione di saggezza – ha dichiarato nel corso del suo intervento all’Anci – ma il tempo della responsabilità non è ancora concluso. Con i vaccini abbiamo superato il tornante più impervio”.
Parole forti del Capo dello Stato anche nei confronti dei No Vax. “Non possono prevalere i pochi che vogliono far vincere le loro teorie antiscientifiche e che danno sfogo a una violenza insensata”, ha detto nel corso della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine Al Merito del Lavoro.

Intanto, l’aggiornamento quotidiano del ministero della Salute indica che i nuovi casi positivi sono stati 4.197 in 24 ore, contro i 5.822 del giorno precedente. Sono stati individuati con 249.115 test, fra molecolari e antigenici rapidi, molti meno rispetto ai 434.771 del giorno prima, che era un festivo.
Per quanto riguarda i ricoveri, sono 415 nelle terapie intensive, 17 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri aumentati da 26 a 35 in 24 ore. Nei reparti ordinari i ricoverati sono 3.362, 147 in più in un giorno. Nell’arco di 24 ore, i decessi sono aumentati da 26 a 38. Tutti i dati degli ultimi giorni indicano come sia in atto un’inversione di tendenza rispetto ai segnali di frenata rilevati nelle settimane scorse.
Fra le regioni, è l’Emilia Romagna ad avere avuto il maggiore incremento di casi in 24 ore (536), seguita da Lazio (449), Friuli Venezia Giulia (438), Veneto (432), Sicilia (416), Campania (393), Lombardia (294), Piemonte (290), Toscana (263).