Con buona pace di chi non crede al cambiamento climatico, in Canada ci sono quasi 50 gradi. Un’ondata di calore anomala sta investendo il Nordamerica, e nella sola British Columbia sono stati registrati 486 decessi probabilmente legati all’aumento delle temperature. L’ondata di caldo sembra dovuta ad una cupola di alta pressione di aria calda che copre dalla California all’area artica definito un “heat dome” (duomo di calore).
Un giorno dopo il record storico di temperatura massima mai raggiunta in Canada, registrato martedì, di 49.6 gradi centigradi, ieri la città di Lytton (British Columbia) è stata evacuata a causa di un incendio. L’incendio, grazie anche al vento, si muoveva ad una velocità tra i 10 e i 20 km/h, e l’ordine di evacuazione immediata dato dal sindaco diceva che le fiamme hanno attraversato il villaggio in soli 15 minuti. Il primo ministro Trudeau ha dichiarato, ad un evento tenuto a Kenata, in Ontario, che le ondate di calore sono un problema crescente da imputare al cambiamento climatico.

In una situazione analoga sono anche gli stati del Nord Ovest degli USA: Portland ha raggiunto 46.6°, Seattle 42.2, le temperature più calde dagli anni ’40. Nello stato di Washington sono stati riportati 16 decessi, mentre in Oregon si registrano 63 morti dovute all’ondata di caldo. Nel centro di Portland il servizio di trasporto Portland Streetcar è stato chiuso domenica, postando su twitter una foto dei cavi di alimentazione sciolti dal calore. Il Nord Ovest, che è normalmente un’area molto umida, è anche estremamente secco: il 22 giugno lo US Drought Monitor ha riportato che il 79.8% della regione era in uno stato di siccità, che aumenta esponenzialmente il rischio di incendi.
Anche Biden, come Trudeau, ha messo in relazione gli eventi metereologici insoliti di questi giorni con il cambiamento climatico: “la minaccia di roghi quest’anno è grave come non mai”, ha detto in una videoconferenza con i Governatori degli stati del Nord Ovest.
“Ogni ondata di calore che accade oggi è più probabile e più intensa a causa del cambiamento climatico indotto dall’uomo. Il cambiamento climatico è certamente uno dei fattori che determinano l’intensità di questa ondata di calore – ma non è l’unico e il suo reale impatto è ancora da determinare”, ha spiegato il Dottor Otto, docente di Oxford, alla BBC.
Le zone colpite sono generalmente piuttosto temperate, anche nei mesi estivi, e molte abitazioni non hanno l’aria condizionata, perciò gli hotel delle zone risultato completamente sold out. Il caldo è tale che, a Vancouver, gli abitanti riportano che i finestrini delle loro macchine si sono rotti a causa della temperatura, addirittura quando parcheggiati all’ombra. Sono stati addirittura temporaneamente chiusi i centri vaccinali.