Parla siculo Luca Parmitano, il primo astronauta tricolore che passeggerà nello spazio per sei mesi. “L’uomo delle stelle”, nato a Paternò in provincia di Catania, classe ’76, aspetto tranquillo, sguardo determinato, è riuscito a realizzare il suo sogno da bambino: fare l’astronauta. Il 28 maggio, alle 21.30 (ora italiana) in orbita su una Soyuz russa TMA-09M, decollerà dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, per raggiungere – dopo sei ore a ventottomila chilometri orari – l’ISS, la stazione spaziale internazionale. Vi rimarrà sino a novembre: centottanta giorni in assenza di gravità, in compagnia del comandante georgiano, Fyodor Yurchikhin e dell’ingegnere di volo del Minnesota, Karen Nyberg. I tre si uniranno a Pavel Vinogradov, Alexander Misurkin e Cris Cassidy, che si trovano già nella stazione di cinquecento tonnellate, grande come un campo di rugby, in orbita (con il primo nucleo) dal 1998.
La spedizione dei sei astronauti su due navette prevede circa una ventina d’esperimenti su temi diversi, dalla biologia alla fisica, passando per la psicologia: indagini per la cura dell’osteoporosi, dato che in assenza di peso le ossa si indeboliscono; analisi sull’invecchiamento dell’epidermide e sui mal di testa spaziali, disturbo assai comune tra gli astronauti ma ancora poco compreso dagli scienziati. Tra gli esperimenti scientifici spiccano Solar, per l’osservazione del sole, Dosis 3D per la rivelazione delle radiazioni nello Spazio e Green Air, il programma che comprende Diapason ed Ice (entrambi d’ideazione italiana) per lo studio sull’inquinamento e l’analisi di un biocombustibile. La stazione spaziale internazionale costa circa 100 miliardi di euro nei trenta anni di attività prevista, dal 1998 al 2028, un investimento considerevole che porterà risultati importanti nel settore tecnologico ed in medicina.
Parmitano si è preparato a lungo per questa missione in cui sposterà radiatori, gestirà le manovre del braccio robotico della stazione e sarà sottoposto a monitoraggi della temperatura e della melatonina, per capire come la lunga permanenza nello spazio influenzi i ritmi circadiani (veglia-sonno), una sorta di “orologio interno”, messo a dura prova dal fatto che ogni giorno l’astronauta vedrà sedici albe e sedici tramonti.
Il maggiore dell’Aeronautica italiana si sentirà meno lontano da casa grazie ai moduli abitativi della stazione spaziale firmati Made in Italy ed alla vecchia chitarra che porta sempre con sé, con cui potrà allietare “il cosmo” suonando i successi di Dalla, Battisti e dei Liftiba. Quando non è in giro mondo per addestramenti e formazione, Parmitano vive a Houston con la moglie Kathy e le figlie, Sara e Maia. Appassionato di subacquea e snowboarding, si è diplomato al liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania e laureato in Scienze politiche a Napoli. Successivamente ha conseguito il diploma all’Accademia Aeronautica Italiana di Pozzuoli, il master in Ingegneria del Volo sperimentale, a Tolosa in Francia, ed è diventato Ufficiale di guerra elettronica. Dal 2009, è astronauta dell’ESA (agenzia europea spaziale), ha volato per più di duemila ore, su quaranta tipi diversi di velivoli ed stato decorato con la Medaglia d’argento al valore aeronautico. Dopo Franco Malerba (il primo astronauta italiano nel 1992) Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Paolo Nespoli e Roberto Vittori è il sesto astronauta italiano. L’anno prossimo il cielo si dipingerà di rosa con l’arrivo di Samantha Cristoforetti, la prima donna con la tuta spaziale proveniente dallo Stivale.
Quasi dimenticavo di dirvi che la missione si chiama Volare”, un omaggio a Domenico Modugno, che amava “il blu dipinto di blu ed era felice di stare lassù”…