Lucho il lottatore e Pelusa la monella, entrambi cileni, si sono amati e sposati per ben due volte. Il giorno in cui si sono conosciuti nel 1967, lui le dedica la prima di una serie infinita di poesie, una meravigliosa dichiarazione d’amore: “Farai del tuo futuro una costellazione di stelle e di poesie”. Lui è Luis Sepúlveda, scrittore tra i più importanti della scena internazionale, lei è Carmen Yáñez, poetessa famosa nelle due sponde dell’Oceano. Lucho e Pelusa, un legame indissolubile fatto di parole e versi, di battaglie civili, condivisione di ideali letterari e ideologici. Li separerà il Covid nell’aprile del 2020, anno in cui Sepúlveda muore a Oviedo in Spagna.
A Taormina, in occasione della XIII edizione di Taobuk Festival SeeSicily, diretto da Antonella Ferrara (dal 15 al 19 giugno), Carmen Yáñez ha reso omaggio al marito Luis Sepúlveda – primo assegnatario nel 2014 del Taobuk Award – dialogando col fotografo Daniel Mordzinski, nell’incontro “Anatomia di un uomo libero”. Da una parte un legame che va oltre il tempo, una storia d’amore appassionata fatta di aspirazioni condivise, vista dagli occhi della poetessa e intellettuale Carmen Yáñez. Dall’altra, un viaggio nella geografia personale, etica ed esistenziale di uno scrittore libero, grazie alle foto di Mordzinski, originario di Buenos Aires, conosciuto come “il fotografo degli scrittori”, ora riunite nell’antologia “Hotel Chile” (Guanda). Daniel Mordzinski. Un ponte trasversale tra letteratura e fotografia, che comprende testi di Luis e fotografie di Daniel, in collaborazione con l’Istituto Cervantes.
Noi de La Voce di New York abbiamo intervistato Carmen Yáñez e con lei abbiamo parlato di libertà, giovani, diritti negati e tanto altro.
Com’è la poesia ai tempi dei social? Cosa pensa degli Instapoets?
I social hanno sempre un duplice aspetto: da una parte permettono una larga diffusione della poesia. Moltissimi poeti grazie a questa forma di comunicazione su Instagram stanno ottenendo un successo senza precedenti. L’altra faccia della medaglia è che si rischia che non vi sia un controllo nei temi e nella critica e questo è un pericolo perché la poesia è verità.
Come vede l’essere umano oggi? Che uomini siamo diventati?
Purtroppo stiamo attraversando una crisi epocale, c’è sconforto, egoismo e molta paura nei confronti dell’altro. Quello che mi preoccupa è che non si cerca di capirne la causa ma si attaccano i più deboli, visti come pericolo, penso agli emigranti per esempio. Tutto questo crea rifiuto e odio, ci sentiamo minacciati e diventiamo disumani.
Il pianeta è malato, la politica assente, sembra che i problemi che derivano dal cambiamento climatico interessino solo i giovani.
È una questione generazionale, i giovani hanno la mente viva, sono più attivisti perché hanno più forza ed energie e sentono minacciato il loro futuro. Io e quelli della mia generazione abbiamo lottato, espresso il nostro anelito di giustizia, non avevamo paura della morte anche se ci stava accanto nel periodo di Villa Grimaldi sotto la dittatura di Pinochet. Molti amici, migliaia di persone, hanno perso la vita in Cile in nome della libertà, hanno offerto a noi la loro esistenza. In questo momento in tutto il mondo i giovani si sentono traditi dai leader politici e alzano la voce per essere ascoltati e per salvare il pianeta.
La poesia le ha dato la forza per superare le torture degli aguzzini e in seguito il dolore del distacco da suo marito?
In tutti i miei momenti difficili per risolvere i problemi mi sono sempre rivolta alla parola, la scrittura mi ha dato una nuova energia. Tutti quelli che scrivono usano questa ‘arma’ per difendersi dalle lacrime. La poesia mi ha certamente aiutato, penso che sia la quinta forma di potere. Ho scritto ‘Un amore fuori dal tempo’ per ricordare con gratitudine il sodalizio fatto di sogni e di speranze tra me e mio marito, un legame che ha resistito a tutto.
Qual è il romanzo di Sepulveda che preferisce?
Diversi per diverse ragioni, di sicuro ‘Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza’, perché è impregnato di utopia e ‘Un nome da torero’, grande racconto d’avventura, perché ci trovo molto della nostra storia anche se risale a prima che ci ritrovassimo.
Da chi è stata influenzata, se lo è stata, la sua espressione letteraria?
Ho cercato la mia strada, niente di ciò che scrivo è senza il motore dei miei sentimenti ma certamente ho subìto l’influenza degli autori che ho letto, i poeti cileni come Pablo de Rokha e più in generale i latino-americani come la poetessa e scrittrice del Nicaragua Gioconda Belli. Un riferimento è stato Neruda, ma anche Borges, Lorca, Cortazar.
Il titolo di questa edizione di Taobuk è Le Libertà. Nella sua storia ci sono stati il carcere, le torture, i desaparecidos, l’esilio. In molti Paesi la libertà si dà per scontata. Come spiegare che bisogna sempre difenderla?
La libertà va amata, protetta, bisogna prendersene cura sempre, si deve lottare per essa ogni giorno, perché può accadere che quello che si ha oggi si può perdere domani, possono sottrarci i diritti e le conquiste ottenute, quindi bisogna vigilare e tenere alta l’attenzione.
In Italia è in aumento il femminicidio: perché gli uomini uccidono le donne?
È un problema culturale, una forma di machismo, la donna libera che prende delle decisioni fa paura, è sbagliata e va messa in riga. Dobbiamo fare ancora molta strada per arrivare a una società ugualitaria con gli stessi diritti e opportunità tra uomini e donne. Un tempo le scrittrici o le pittrici dovevano inventarsi un nome maschile perché non era pensabile che fossero artiste. Certo ora siamo più emancipate rispetto al passato ma tante mete sono ancora lontane.
Da moltissimi anni lei vive in Spagna, sa che in Europa soffia un vento reazionario: è preoccupata?
Si, questo vento soffia non solo in Europa ma anche in America Latina, penso a Bolsonaro in Brasile anche se la sua era è finita. Il problema è che il voto degli elettori è troppo influenzato dalla propaganda politica e non è libero. Abbiamo superato la pandemia, stiamo attraversando la guerra in Ucraina, l’emigrazione e la depressione economica, nonostante tutto questo la Spagna non sta male, eppure la forza reazionaria di una destra miope instilla la paura che mette a rischio i diritti civili come l’aborto, la sessualità, l’eutanasia. Tutto viene rimescolato e messo in discussione, anche le Costituzioni di molti Paesi. Credo che i cittadini debbano porsi la domanda: vogliamo vivere nella paura o in una società più libera? Cosa è meglio?
Lei ha avuto una vita avventurosa, dolorosa, straordinaria, se dovesse definirla con poche parole cosa direbbe?
Soy una errante, sono una persona senza patria e senza bandiera, anzi, forse è meglio dire con diverse bandiere perché sono cittadina del mondo.