Un momento interessante per Moda e sostenibilità. Organizzato da “Fashion for Development” si è tenuto nei giorni scorsi al Pierre Hotel di New York il “Sustainable Goals Banquet”.
Una serata con la presenza del Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Abdulla Shahid, di rappresentanti del Global Compact delle Nazioni Unite e di UNFPA – Fondo per la Popolazione dell’ONU.
L’iniziativa è nata da una collaborazione pubblico-privata allo scopo di riunire Istituzioni, aziende, media, società civile ed altri attori rilevanti per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“L’Italia è partner strettissimo dell’ONU nell’attuazione dell’Agenda 2030. Siamo il settimo contributore al suo bilancio regolare e più di 400 aziende italiane partecipano al Global Compact dell’ONU”, ha affermato nel suo discorso introduttivo l’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU.
L’Ambasciatore ha sottolineato come la transizione sostenibile offra enormi opportunità, che implicano tuttavia costi socio-economici che non possono essere sostenuti dal solo settore pubblico. La sostenibilità è un concetto trasversale che abbraccia diverse dimensioni fra loro interconnesse, e per questo ognuno deve fare la sua parte. Il raggiungimento dei 17 Obiettivi ONU per lo Sviluppo Sostenibile non può prescindere da un partenariato credibile fra Istituzioni, mondo privato, leader del mondo giovanile e della società civile, donne incluse. “Eventi come quello di oggi sono importanti per sensibilizzare tutti”, ha concluso Massari.
L’intenso programma del gala ha visto gli interventi (in presenza o in collegamento) Web) di Carlo Capasa, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, Simone Cipriani, Fondatore di Ethical Fashion Initiative, Livia Firth, Co-fondatrice di Eco-Age, Sweta Chakraborty, giornalista climatica per CNN, BBC e FoxNews, Evie Evangelou, fondatrice della piattaforma Fashion 4 Development.
Fra gli ospiti partecipanti, numerosi fra attivisti per il clima, rappresentanti di organizzazioni non governative, amministratori delegati di società che investono in progetti sostenibili, filantropi e testimonials dal mondo della cultura, dell’arte e della moda.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sui canali di We Don’t Have Time (WDHT), network di attivismo ambientale presente in più di 140 Paesi con oltre 25 milioni di visualizzazioni mensili sulle sue piattaforme social.
Le restrizioni nei viaggi che gli Usa ancora impongono fino all’8 novembre, ha limitato in parte la presenza internazionale, Fashion for development” ha già in cantiere una nuova edizione per il 2022 tutta in presenza.