Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Spettacolo
April 4, 2022
in
Spettacolo
April 4, 2022
0

Rinascimento Spaghetti-Western: Jacopo Rampini sulle orme di Clint Eastwood

Intervista all'attore italiano-newyorkese che recita in "That Dirty Black Bag", la nuova serie di Mauro Aragoni su AMC+ e Amazon Prime Video

Giulia BaldinibyGiulia Baldini
Time: 6 mins read

Girata e diretta da Mauro Aragoni, la nuova e travolgente serie televisiva That Dirty Black Bag riporta sugli schermi la tradizione western all’italiana conosciuta internazionalmente anche come spaghetti western. Tra i protagonisti c’è anche l’attore italiano residente a New York, Jacopo Rampini, (già in Halston, FBI, Law & Order, Medici: Masters of Florence). 

La première, uscita il 10 marzo esclusivamente su AMC+, e poi su Amazon Prime Video, ha già riscontrato successi a livello nazionale. Prodotta dalla Palomar (Italia) e da BRON Studios (Canada), la serie è riuscita a raccogliere talenti statunitensi, inglesi, francesi, australiani e italiani.

Nato a Roma nel 1986 e cresciuto fra l’America e l’Italia, Jacopo porta con sé un bagaglio culturale ampio e rilevante nella sua ricchezza cosmopolita di culture, lingue ed esperienze cinematografiche fra due continenti. In That Dirty Black Bag, l’attore interpreta il ruolo di Jona, che insieme ad altri cowboys, criminali e fuggitivi, si fanno valere nel mondo del Far West.

Jacopo Rampini

La serie è stata girata da Aragoni tra marzo e giugno 2021. Regista sardo attivo nella scena italiana, (classe 1988), ha creato questa serie tratta da una sua passione personale per il genere western, nello specifico per i lavori di Sergio Leone (con l’indimenticabile Clint Eastwood) e Sergio Corbucci. Gli anni Sessanta e Settanta sono stati il periodo d’oro per questo genere in Italia, ma la loro produzione negli anni non si è fermata. Aragoni ha dimostrato di essere uno dei nuovissimi talenti a portare sui grandi schermi una serie prodotta da due case cinematografiche riconosciute a livello internazionale, mettendo in gemellaggio Paesi, culture, paesaggi e persone.

Con La Voce di New York, Jacopo ha condiviso storie e aneddoti sulla sua esperienza insieme ad importanti attori e ambienti suggestivi.

Com’è stato lavorare con Mauro Aragoni?

L’attore italiano Jacopo Rampini sul set della serie “That Dirty Black Bag”

“E’ stato interessante. Prima di questa serie, Mauro è riuscito a girare un cortometraggio in Sardegna con dei cowboys sardi e poi ha fatto girare il suo film (S’Arena: A Tale from Nuraghes, 2016) a vari festival internazionali. Da questo progetto insieme al suo team è riuscito a farsi finanziare la serie che è diventata un colossal rispetto al progetto iniziale. Lo ammiro tanto. Chapeau. Mauro ha un gusto particolare per lo stile americano, ma anche con il suo lato sardo, rooted in Sardinia. Il western in Sardegna e in generale nel Meditteraneo è interessante perché ci sono molti paesaggi che assomigliano proprio a quelli dei western classici Americani”. 

La geografia è uno degli elementi più importanti per il genere spaghetti-western. That Dirty Black Bag è stata girata tra Italia, Spagna e Marocco. Tutti spazi simili a quelli del South-West americano. Qual è la location che ti è piaciuta di più?

“Ci sono delle belle scene di inseguimenti sulle dune del Marocco, ma non ho girato alcuna scena lì per il mio ruolo. La Spagna è interessante perché c’è questo set ad Almeria che si chiama Mini Hollywood che è rimasto intatto a sud della Spagna, dove ci sono queste grandi montagne che assomigliano al Gran Canyon. Lí hanno lasciato il set per alcune scene di Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone e alcuni film di Indiana Jones. E’ stato pazzesco e surreale, molto suggestivo. In Puglia ho girato in set interni a Bari e all’esterno a Lecce”.

Parliamo di identità culturale. Abbiamo a che fare con un genere di film che tocca due culture e mondi diversi, un po’ come te, nato e cresciuto fra Italia e Stati Uniti. Come vedi questo aspetto culturale, dal personale al campo lavorativo?

Jacopo Rampini

“Quando sono negli Stati Uniti mi sento italiano, quando sono in Italia mi sento americano. Mi piace il dualismo che vivo e anche la mancanza di una definizione vera e propria di chi sono. Ci sono delle persone che sono bi-culturali o anche tri-culturali, ma è una minoranza che va ancora studiata per essere spiegata al meglio. Non sono un Robert De Niro o un Martin Scorsese. Non mi sento italo-americano, ma condividiamo questi due Paesi. Forse sarebbe meglio parlare di italiani-americani, se si potesse usare questo termine. Molti americani non hanno sentito dire degli “spaghetti western”, ma ne rimangono comunque poi affascinati. Se si pensa a Sergio Leone che ha creato un genere e con questo ha lanciato talenti come Tarantino, Morricone, questa sorta di legame culturale e legacy cinematografica è interessante”. 

Secondo te questo genere ha un futuro in America?

“In realtà escono parecchi western in America, adesso va di moda. Per quanto riguarda gli spaghetti-western invece è un tutt’altro mondo. Negli spaghetti-western c’è della comicità e c’è dello splatter. Secondo me il punto di forza di questa serie sta anche in questo elemento di throwback, questo tono nostalgico di qualcosa che è sparito, un po’ come questo genere italiano con un background americano”. 

Com’è stato lavorare sul set del That Dirty Black Bag?

“Su questo tipo di progetto mi trovavo a mio agio perché sul set si parlava più lingue. C’erano attori italiani, inglesi, americani, australiani, francesi. Ci siamo trovati in questa dualità di lingue e culture, con tutte persone bilingue. Sono diventato molto amico di Eugene Rock (Wonder Woman), condividendo le nostre esperienze di vita e lavorativa in California. Il suo personaggio non parla, ma è molto suggestivo negli sguardi e movimenti che gli sono stati assegnati. Quando ci siamo ritrovati a Roma in un momento di pausa della produzione gli ho fatto un po’ da cicerone nella Città Eterna. E’ stato interessante vedere le reazioni degli italiani nei confronti di Eugene, data la statura di oltre due metri e il suo background di nativo americano. C’era anche Guido Caprino (I Medici) con cui mi sono trovato molto bene sul set”. 

Il COVID ha lasciato un segnato il mondo del cinema e i calendari di molte produzioni televisive. Hai notato delle differenze sul set, su come si sta lavorando in un periodo “post-pandemia”?

Jacopo Rampini

“Prima di fare questo western durante la pandemia ero a New York e ho partecipato ad una serie di Netflix, Halston con Ewan McGregor. Con il fatto della pandemia hanno dovuto ridurre tantissimo le presenze in loco presso i sets. Nonostante la mia parte fosse stata minuscola, l’hanno tenuta e sono riuscito a fare parte di quella produzione, con tutte le complicate e ripetitive misure di protezione da seguire. Per That Dirty Black Bag in Italia la situazione sul set le misure erano sempre ben controllate e forse anche un po’ più agevolanti. Il motivo per cui le case di produzioni americane non sono riuscite a ripartire all’inizio e’ stato per le assicurazioni, mentre in Italia non ci sono le Unions e le procedure sono state un po’ diverse”.

Cos’altro sei riuscito a notare in questa produzione? C’è qualcosa che ti è rimasto impresso? 

“Un messaggio di speranza dall”Italia. Vedere un regista così giovane che è riuscito  a far venire in Puglia un team di attori ed attrici famosi da tutto il mondo tramite una solida coproduzione è molto incoraggiante per il futuro dell’Italia, nel cinema e nella televisione. Abbiamo delle menti che sono capaci di fare cose straordinarie a livello internazionale e soprattutto così giovani. E rivedere questa cosa mi ha rilanciato nello scrivere una serie, per conto mio. Vedere come lui sia riuscito a prendere in mano il suo lavoro mi ha spinto a riprendere questo mio progetto. Mauro ha ispirato tanto e dato molta speranza, per il mio lavoro e l’industria italiana”.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Giulia Baldini

Giulia Baldini

Nata e cresciuta a Firenze da padre italiano e madre afro-brasiliana, Giulia vive e lavora a New York City. Autrice di “Fashion On The Beat” (2020), Giulia ha un bagaglio culturale pieno di esperienze dal tono cosmopolita. Giulia scrive ed è appassionata di moda, costume, arte e attivismo sociale.

DELLO STESSO AUTORE

La fiera d’arte contemporanea di Frieze torna allo Shed di New York

La fiera d’arte contemporanea di Frieze torna allo Shed di New York

byGiulia Baldini
After a Five-Year Absence, Pier Paolo Calzolari’s Works Will Be Shown in the US

After a Five-Year Absence, Pier Paolo Calzolari’s Works Will Be Shown in the US

byGiulia Baldini

A PROPOSITO DI...

Tags: Amazon Prime VideoAMCClint EastwoodfilmItaliaJacopo RampiniMauro Aragonispaghetti-westernThat Dirty Black Bag
Previous Post

Ketanji Jackson Brown, la suspence nell’attesa del voto che ritarda

Next Post

Ucraina: ‘bambini con nome scritto addosso in caso madre muoia’

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Rinascimento Spaghetti-Western: Jacopo Rampini sulle orme di Clint Eastwood

Rinascimento Spaghetti-Western: Jacopo Rampini sulle orme di Clint Eastwood

byGiulia Baldini
Da SERRA by Birreria la primavera italiana sboccia nel cuore di New York

Da SERRA by Birreria la primavera italiana sboccia nel cuore di New York

byGiulia Baldini

Latest News

Credit Suisse spaventa l’Europa, fuga su bond e oro

Il valzer delle banche in crisi: anche UBS compra Credit Suisse

byPaolo Cordova
Tre uomini dichiarati colpevoli  per l’omicidio del rapper XXXTentacion

Tre uomini dichiarati colpevoli per l’omicidio del rapper XXXTentacion

byLa Voce di New York

New York

Thinking Outside the Box on Affordable Housing in New York City

Thinking Outside the Box on Affordable Housing in New York City

byEric Adams
A New York Consolato e IIC si illuminano con i colori dell’Italia

Conclusa la Prima Edizione del Premio New York di Poesia “Italiani per il futuro”

byLa Voce di New York

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Ucraina: ‘bambini con nome scritto addosso in caso madre muoia’

Ucraina: 'bambini con nome scritto addosso in caso madre muoia'

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?