La strada di ripresa è lunga ma almeno si è respirata una parvenza di vecchia normalità alla Fortezza da Basso di Firenze. Pitti Immagine ha ospitato 395 brand per la sua centesima edizione con 6000 visitatori tra cui 4000 buyer e il 30% provenienti dall’estero.
È la prima fiera in presenza in Italia dai tempi del covid che però ha avuto i suoi controlli specifici tra l’utilizzo obbligatorio di mascherine, pass vaccinali e risultato del tampone negativo. Tuttavia non sono mancate le foto ai dandy o ai super stilosi davanti al padiglione per omaggiare un’edizione unica nel suo genere sia per il numero significativo e sia per il simbolo di ripartenza. Si raccontano e s’incontrano diverse realtà del global menswear divise in macro aree: Fantastic Classic, Dynamic Attitude e Superstyling.

La prima categoria rappresenta il Made in Italy, collezioni di un certo spessore, lo stile timeless e la ricercatezza con nomi dal calibro di Brunello Cuccinelli, Pal Zileri e Paul & Shark. La seconda racchiude la vita metropolitana, un tocco sportswear e una creatività senza confini e lo sa bene Herno, Barbour, Clarks.
Infine la terza condotta da sperimentatori, innovativi, internazionali che puntano sulla tecnologia e materiali performanti in linea con i trend di stagione come i marchi Brandblack, Federico Cina, Myar. Uno sguardo interessante va al designer promettente africano Thebe Magugu che presenta la sua SS22: fresca, pratica e artigianale. Mentre i must-have irrinunciabili di stagione sono 24Bottles contenitori di acciaio inox per ridurre gli sprechi e a favore delle politiche ambientali e TBD Eyewear occhiali realizzati con materiali riciclabili e biodegradabili.
Ancora una volta si possono identificare le tematiche predominanti: l’inclusività e la sostenibilità. Occorre abbracciare ogni tipo di diversità e rispettare l’ambiente con una riduzione di sprechi e seguendo una filiera più controllata.