Di questi tempi trovare il lavoro su misura sembra essere davvero una chimera, soprattutto per le donne. Anche se si dice che l’abito non faccia il monaco in molti casi la cura per l’aspetto esteriore e per l’outfit che si indossa può essere una buona carta da giocare per trasmettere fiducia e affidabilità, soprattutto quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro.
Esistono mille vademecum su come comportarsi durante la ricerca di un impiego ma c’è chi è andato oltre, creando un vero canale sulla consulenza estetica, personale e psicologica, soprattutto rivolta alle donne in cerca di occupazione. Si chiama Dress for success e nasce nel 1996 nel Bronx, grazie alla studentessa americana Nancy Lublin e dona alle donne disoccupate gli abiti giusti per il colloquio e per la prima settimana di lavoro.
Nancy ha utilizzato l’eredità del bisnonno per investire all’indipendenza economica femminile:”Ho aperto il primo magazzino di abiti usati ma in ottimo stato, donati da privati e aziende e li ho messi a disposizione delle donne con meno possibilità economiche a caccia di un nuovo impiego. Ho pensato però che potessi fare di più. Ho contattato altre associazioni ed enti e creato un sistema di supporto per formare e invogliare le donne ad avere un obiettivo per realizzarsi”.
I capi, nuovi o comunque in buono stato, sono messi a disposizione, gratuitamente, dai privati o dalle aziende di moda che intendono sponsorizzare il progetto.
Non solo, ci sono anche consulenti per il make up, parrucchieri, stylist e psicologi che prestano la loro consulenza per rendere l’incontro lavorativo vincente anche attraverso seminari per la crescita professionale e supporto nella ricerca dell’impiego.
La formula è cresciuta negli anni a oggi conta più di 152 sedi in 30 paesi, ha aiutato oltre 55 mila donne in tutto il mondo.
Da gennaio è arrivata anche in Italia, in collaborazione con il Movimento di volontariato italiano della regione Lazio (MoVi), si rivolge ai casi più svariati : dalle giovani alle prese con il primo impiego, alle professioniste che dopo la maternità tentano di rientrare nell’ambito lavorativo per riavviare la propria carriera, alle donne immigrate che non conoscono il tessuto sociale e il mercato del lavoro italiano.

“ Tutto questo- spiega Francesca Jones, italo-anglo-neozelandese cresciuta in Italia, direttore esecutivo e fondatrice della sede romana – fa parte di un movimento globale che promuove l’intraprendenza, l’iniziativa e la creatività delle , per favorire l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile e offre programmi di supporto per l’avviamento professionale, servizi di career counseling e mentoring, consulenze di immagine e personal styling, ma soprattutto, fornisce a chi ne ha bisogno, un’intera cabina-armadio a cui attingere per trovare l’outfit perfetto per sostenere il colloquio di lavoro”.

Si affianca inoltre il Carreer center, con attività che vanno dalla revisione del curriculum, alla lettera di presentazione, alla prova del colloquio. Inoltre vengono organizzati seminari di crescita professionale su diverse tematiche come, ad esempio, la gestione dei conflitti e il lavoro di gruppo.
In pratica un vero e proprio network dove non ci si ferma ovviamente al primo incontro.
Dopo aver preparato la persona con un look adeguato e con i consigli giusti ci sono anche informazioni e consigli su come comportarsi anche dopo aver ottenuto il lavoro.
Obiettivo comune è quello quindi di creare sempre nuovi collegamenti tra le donne che possono anche donare a loro volta abiti o consulenze e permettere la crescita personale e l indipendenza economica propria e altrui.
L’organizzazione è cresciuta talmente che molte aziende, da Macy’s a Pandora, Vanity fair, Wal-Mart e Axa si sono prese l’incarico di sponsorizzare in parte gli eventi promozionali.
Le collaborazioni sono aperte anche e soprattutto alle agenzie di recruitment o job Learning che possano collegarsi direttamente con le donne di Dress for success per proporre loro impieghi o consigli.

La rete al femminile si tesse anche tramite, happening, incontri e riunioni in cui si sensibilizza sul tema della disoccupazione e si raccolgono fondi per permettere a dress for success di proseguire la sua scalata verso la realizzazione di un sogno, che oggi si chiama lavoro.