Quante volte abbiamo letto e usato l’espressione “da favola” per descrivere abiti e scarpe? Quanto dell’immaginario favolistico è stato effettivamente inglobato nei servizi di moda, nell’iconografia delle riviste e in certe collezioni di haute couture? Allo stesso tempo quanta importanza hanno certi capi di abbigliamenti in alcune favole? Pensate alle scarpe di cristallo di Cenerentola, agli stivali del Gatto con gli stivali e a quanti mantelli magici e accessori di ogni tipo che attribuiscono poteri straordinari, sono stati protagonisti assoluti di incredibili svolte o anche solo della caratterizzazione di determinati personaggi nelle storie che ci raccontavano quando eravamo bambini.
La relazione tra favole e moda è strettissima. Sarà anche perché la moda è un po’ il mondo delle favole degli adulti ovvero quel territorio in cui ci è dato continuare a sognare, proiettando aspettative e fantasie.
È proprio allo strettissimo legame tra moda e favole che è dedicata la suggestiva mostra Fairy Tale Fashion al museo del Fashion Institute of Technology fino al 16 Aprile. La mostra si apre con la serie di fotografie intitolata Wonder di Kristy Mitchell. Ed è proprio guardando queste immagini dolci che rimandano a un immaginario femminile delicato e che non a caso la fotografa ha dedicato alla madre, che entriamo nell’atmosfera della mostra, cogliendo appieno una caratteristica comune del mondo della moda e di quello delle favole: la meraviglia.
Si passa poi ad alcuni scatti del 2005 di Eugenio Recueno per Vogue Novias. Non è un caso che proprio un magazine patinato che si occupa di un altro grande tema al centro dell’immaginario romantico femminile come il matrimonio, sia ricorso spesso a riferimenti più o meno espliciti alle favole, anche senza arrivare alla rappresentazione di vere e proprie fiabe come accaduto con le foto di Recueno che sono a tema Bella Addormentata nel bosco, Biancaneve e i sette nani e Cappuccetto Rosso.
Dopo questa introduzione fotografica, si entra nel vivo della mostra che è divisa per favole. Si entra nel vivo di 15 celebri favole attraverso abiti e accessori che direttamente o indirettamente ne riprendono stereotipi e archetipi. Si parte da Cappuccetto Rosso con una serie di mantelli di haute couture e la proiezione di un celebre spot ormai di culto di Chanel N°5 del 1998 che vede appunto come protagonista un’attraente ragazza incappucciata che zittisce un lupo. Si passa poi ad Alice nel Paese delle Meraviglie, a La Bella e la Bestia e Raperonzolo, con un unico comune denominatore: le suggestioni sono davvero emozionanti. Cenerentola, ovviamente è il trionfo delle scarpette di cristallo da Louboutin a Noritaka Totehana. La Bella Addormentata offre l’occasione per mettere in mostra abiti che ricordano i boschi e che arrivano fino alle più recenti collezioni Dolce&Gabbana. La Sirenetta è tutto un abito a sirena con riferimenti più o meno diretti alla favola. Tra i tanti abiti, sicuramente l’ensemble di Thierry Mugler del 1987 è uno dei più impressionanti.
Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti sia in fatto di favole che in fatto di abiti. Prendetevi un’oretta per sognare ad occhi aperti e tornare bambine, con un certo attaccamento alla realtà.