Da qualche tempo mi chiedevo che cosa fosse capitato allo sguardo di Chiara Ferragni per essere diventato così cupo da farla assomigliare in maniera impressionante a un Angry Bird. Ora ce l’ho molto chiaro, sfortunatamente a mie spese, visto che in questo momento sono nella stessa condizione della più nota fashion blogger italiana nel mondo. E quando uso l’espressione “a mie spese”, lo faccio non solo per dirvi che sono messa così anch’io, ma che ho anche speso una fortuna per ridurmici, ma a questo è meglio non pensare. Avrei preferito avere con la Ferragni altri punti in comune, tipo la circonferenza delle caviglie o la quantità di borse Chanel, e invece mi ritrovo a condividere, mio malgrado, una tendenza che sta diventando quasi di massa ovvero quella delle sopracciglia in stile “pugno di Mike Tyson” o più semplicemente alla Cara Delivigne. Avete tutti presente quella specie di semi divinità britannica che a poco più di vent’anni ha spodestato Kate Moss, diventando l’icona di eleganza e bellezza per eccellenza, vincendo ogni premio come modella dell’anno e del secolo? Ecco, lei, dall’alto dei suoi 25,5 milioni di followers su Instagram e dei suoi 82 milioni di dollari di fatturato stimato, può fare un po’ tutto quello che le pare, compreso dichiarare pubblicamente che si ritira dalla carriera di modella a 23 anni e soprattutto può portare quelle assurde enormi sopracciglione che sono un po’ il suo marchio di fabbrica. Lei può. Anzi deve, perché altrimenti non sarebbe Cara. Non sarebbe quel meraviglioso dissacrante maschiaccio angelico, pieno di piccole incongruenze e difetti che esprimono appieno una fortissima personalità.
Il problema è quando la collettività si innamora così tanto di un personaggio da volerlo assimilare ed emulare fino al midollo. Purtroppo con Cara è successo. Dico purtroppo non perché Cara non sia meravigliosa, ma perché è evidentemente unica ed è abbastanza inutile cercare di scimmiottarla. Il mondo intero vuole essere Cara in tutto e per tutto e così, negli ultimi due anni avrete notato un ispessimento collettivo delle sopracciglia. È quello che io chiamo Effetto Cara.
Bene, qual è il legame tra Cara Delevigne e Chiara Ferragni? È molto semplice e anche un po’ banale. Cara è qualcosa come una musa, colei da cui parte una tendenza, per quanto disastrosa. Vi piaccia o no, Chiara Ferragni con il suo blog è il più efficace medium per capire che cosa c’è veramente nell’aria a livello di tendenze, molto più di qualsiasi giornale patinato. La Ferragni interpreta ed esaspera le tendenze del momento esattamente come uno di quegli specchi che ingrandiscono al luna park. Insomma, tutto questo per dire che a me era chiarissimo che la Ferragni ultimamente avesse lo sguardo cupo per via dell’effetto Cara, ma non avevo idea di cosa ci fosse dietro.
Nella mia totale ingenuità, pensavo semplicemente che la Ferragni si mettesse solo parecchia matita sulle sopracciglia. E invece no, c’è tutto un mondo che ruota attorno alla cura delle sopracciglia e New York è il posto migliore in cui scoprirlo.

Vi ho già raccontato del mio entusiasmo per il threading, ricordate? Si tratta di una tecnica di depilazione delle sopracciglia con un filo che potremmo definire in un certo senso interdentale, visto che di solito le estetiste più esperte ne tengono proprio un’estremità con la bocca e l’altra con una mano. Funziona così: vi fanno sedere su comode poltrone reclinabili, vi ritrovate, quindi, stese a occhi chiusi e seguite le istruzioni dell’estetista che di volta in volta vi dice come aiutarla, tenendo ferme le palpebre con le vostre stesse dita per agevolare la depilazione. È una tecnica piuttosto veloce e mi sembra che consenta di modellare molto bene la forma delle sopracciglia. Io ne sono davvero entusiasta anche perché la pelle non rimane arrossata a lungo come dopo una ceretta. Il fatto è che mi sono appassionata al threading nel periodo in cui ho vissuto a Williamsburg ed ero una fedelissima cliente di Amazing Eyebrows, in Grahm street, tanto che a un certo punto la stessa estetista che ormai mi conosceva per nome, mi ha anche detto: “Laura, bisogna che vieni un po’ meno spesso, perché non c’è proprio niente da depilare se fai passare così poco tempo tra una seduta e l’atra”. A trovarne di estetiste così oneste!
Ora che vivo nel West Village, Amazing Eyebrows è decisamente fuori mano e poi, devo ammetterlo, mi elettrizza l’idea di avere la possibilità di sperimentare decine e decine di estetiste tanto diverse le une dalle altre per tecniche, nazionalità e prodotti. Mi piace esplorare, anche in questo senso.
Così, ho deciso di partire da City Eyebrow Threading (147 W 14th street) e sono rimasta davvero colpita per i prezzi. Depilarsi qui, nel cuore di Manhattan, costa meno di quanto costi a Brooklyn. Solo 7 dollari per avere delle sopracciglia perfette. E quando dico perfette, intendo davvero perfette. Il problema è che le ragazze sono delle autentiche puriste antipelo, perciò mi sono lasciata convincere a provare una cosa che non avevo mai fatto: la depilazione dei baffetti. Sono sempre stata convinta di non averne o se anche ne avevo qualcuno il fatto che fossero biondi li rendeva praticamente invisibili. Ho amaramente scoperto che li avevo eccome! Per quanto il threading sia pochissimo doloroso attorno alle sopracciglia, farlo in zona baffetti è un’autentica tortura. A me piangevano incessantemente gli occhi dal dolore. È stata un’esperienza terrificante. Economicamente molto conveniente, precisissima dal punto di vista della depilazione, ma terrificante. Io vi avverto: volete delle sopracciglia a un rapporto qualità/prezzo incredibile? Andateci, ma non cascateci quando e se vi proporranno di togliere i baffi. Non in quel modo. È una barbarie!

C’è una cosa che non vi ho ancora detto delle estetiste newyorchesi: probabilmente per battere la concorrenza spietata, sono delle autentiche seduttrici. Quelle più cheap, generalmente cinesi (non vorrei farne una questione razziale, ma di solito è così), hanno addirittura delle specie di “buttadentro”. In pratica, c’è sempre una ragazzetta che se vede che tu rallenti il passo per leggere i prezzi o anche solo per sbirciare un attimo dentro, lei si avventa fuori come un uccello rapace e cerca di conquistarti in tutti i modi, promettendoti risultati strepitosi in tempi brevissimi e soprattutto sconti sui prezzi che hai letto. Sconti tali che tu, la maggior parte delle volte, rintronata dal freddo pur di entrare in un posticino caldo ti dici: “Ma sì, dai…per così poco!” e ci caschi. In effetti, il prezzo base è quello pattuito, solo che poi tutto costa qualcosa. Vuoi anche lo scrub? 10 dollari. E la crema idratante? 3 dollari. Che non lo fai un massaggio per applicare la crema idratante? 10 dollari. Vuoi le flip flop per andare dalla poltrona al fornetto per asciugare lo smalto? 1 dollaro di noleggio, se no vai scalza. Alcune ti fanno pure pagare quelle torture di massaggi delle poltrone massaggianti da 1 a 3 dollari. Bisogna fare attenzione e non dare per scontato che niente sia offerto perché in effetti tutto è a pagamento e il conto lievita. Considerate poi la tip, perché ovviamente anche alle estetiste qua si usa dare mance e ben laute! Così, dopo che mi sono ritrovata a dissipare delle fortune da estetiste piuttosto cheap, mi sono detta che tanto valeva provarne una veramente fancy e arriviamo finalmente alla spiegazione delle mie sopracciglia.
Tutto ha avuto inizio in questo salone di bellezza dedicato esclusivamente alle sopracciglia che si trova nel cuore del West Village. Si tratta di un posto elegante e luminoso, entri lì dentro e improvvisamente pensi che le sopracciglia siano la cosa più importante che esista al mondo. Questo perché tutto attorno a te, gli specchi e i muri sono pieni di frasi motivazionali e quotes dei più bei film della storia del cinema, tutte mirate a farti capire come la tua vita possa cambiare radicalmente con le giuste sopracciglia. E tu ci credi, tu pensi a quanto sei stata ingenua per 34 anni a non dare sufficiente importanza alle sopracciglia, quando persino Einstein e Roosevelt hanno avuto una parola al riguardo. O almeno, magari non tutte saranno così ingenuotte, ma a me è andata così. Se le cinesi hanno le “buttadentro”, il salone d’altobordo ha delle professioniste assolute della seduzione e io sono rimasta completamente inebetita. Sono entrata lì dentro per fare un semplice threading alle sopracciglia. Ero consapevole del fatto che costasse tre volte tanto rispetto a dove l’avevo fatto prima, ma volevo provare la differenza. Finito il threading (tale e quale a tutti gli altri), l’estetista con i suoi modi deliziosi (non credo di avere mai incontrato una persona più gentile) mi fa notare quanto sono bionde le mie sopracciglia e come sarebbe più intenso il mio sguardo se solo fossero leggermente più marcate. Io le rispondo che non sono una “wannabe Cara Delevigne” e che le mie sopracciglia quando voglio le coloro con la matita. “La matita? Non la userai mai più, tesoro! Scordatela! Prova almeno una volta”, dice la sirena e mi promette che non mi farà le sopracciglia scure, solo più brillanti. Sì, sarà come avere gli occhi continuamente sparkling. Che meraviglia, no? Sfido chiunque a resistere! Mi sono detta che tanto valeva sperimentare pure questo, così l’estetista ha reclinato la sedia, mi ha applicato il colore sulle sopracciglia e, in quattro e quattr’otto, mi sono ritrovata in versione Peo Pericoli. Quando mi sono vista allo specchio con il colore in posa, stavo per avere un infarto. Poi, lei dolce come non mai, mi ha rassicurata, dicendomi che ovviamente il risultato finale sarebbe stato molto diverso. Effettivamente, quando ha iniziato a togliere il colore ha fatto una serie di urletti di entusiasmo proclamando “Oh my God! Oh my God! It’s soooo amazing on you! Oh my God! Oh my God, it’s unbelivable! You won’t believe it! You definetly won’t believe it!”. Effettivamente non ci potevo credere. Le mie sopracciglia erano meravigliose! Mai visto qualcosa di più brillante! Questo perché lì dentro devono avere anche delle luci particolari. Solo quando sono uscita, ho realizzato quanto fossero effettivamente scure e innaturali le mie povere sopracciglia.

Il fatto è che non è finita lì. No, perché poi lei mi ha detto una cosa che so e cioè che ho delle ciglia lunghissime. Lo so, lo so. Modestamente, ho sempre amato le mie lunghe ciglia bionde. Ecco, il fatto che siano bionde è un problema. Sì, è proprio un problema perché non si notano. Non si capisce quanto sono belle e lunghe, purtroppo. Non ci avevo mai pensato, le ho detto che avrei messo più spesso il mascara. E lei: “Il mascara? Scordatelo tesoro! Io posso tingerti anche le ciglia! Non avrai mai più bisogno di mascara se tingerai le ciglia!”. Suonava come un affare non dovere più usare il mascara, tanto più che io sono negata a metterlo. Suonava davvero come una liberazione. Mai più mascara! Ok, mi sono convinta a provare pure la tinta per le ciglia. Tanto più che a pensarci bene, potevo lanciare una nuova tendenza. Avrei prima provato a fare una tinta “normale” per vedere come buttava, ma poi se la cosa mi fosse piaciuta, avrei potuto lanciarmi nelle tinte più strane. Già mi immaginavo cambiare colore di ciglia ogni mese: prima rosa shocking, poi blu Klein, poi verde malva. Che idea originale! Chissà perché non era ancora venuta a nessuno.
Mi sono ritrovata di nuovo stesa sulla sedia reclinabile. L’estetista, però, non mi aveva detto, che l’applicazione del colore sulle ciglia durasse il quarto d’ora più lungo della mia vita. In pratica sono stata lì, stesa, a occhi chiusi, con un fastidio procurato da quel maledetto colorante tale che mi veniva da piangere, ma uno sguardo intenso vale bene qualche lacrima, mi sono detta. Solo che non potevo piangere, non potevo aprire gli occhi, non potevo strizzarli, non potevo fare niente di niente e dopo 4 dei 15 minuti mi è venuta pure la paranoia di essere diventata cieca. Mi sono sentita così stupida! Come si fa a sottoporsi a una cosa del genere senza sapere se ha controindicazioni, mi chiedevo mentre stavo lì stesa. E se per caso fossi stata allergica? Troppo tardi.
Per fortuna è andata bene. Nel senso che non sono diventata cieca e non ho nemmeno avuto uno shock anafilattico. Per il resto, sono uscita di lì con uno sguardo un po’ troppo intenso e con un portafoglio spaventosamente alleggerito. Non voglio pensare a quanto ho speso per avere uno sguardo appesantito che per fortuna durerà solo due o tre settimane, al peggio un mese. O forse è meglio che io ci pensi a quanto ho speso e che incominci seriamente a risparmiare, visto che le estetiste non sono l’unica cosa molto costosa qui a New York. Mi sa che sarà meglio ripristinare le care vecchie pinzette. E per un bel po’.